Antonio Di Pietro
ISERNIA _ Il partito dell’Italia dei Valori continua la raccolta firme per i tre referendum contro la privatizzazione dell’acqua, contro il nucleare e contro il legittimo impedimento. In occasione della Festa della Cipolla di Isernia, il locale circolo IdV sarà impegnato in una vera e propria maratona per il raggiungimento dell’obiettivo. I banchetti per la raccolta firme saranno infatti presenti in P.zza Stazione dalle ore 9:00 alle ore 24:00 di lunedì 28 e dalle ore 9:00 alle ore 13:00 di martedì 29 giugno. Acqua Dicono che la privatizzazione dell’acqua è il futuro. Ma il resto del mondo sta tornando all’acqua pubblica. Dicono che l’acqua privata è più economica di quella pubblica. Chiedi in Toscana, dove l’acqua è privata da 15 anni e le tariffe sono le più alte d’Italia. Dicono che la privatizzazione dell’acqua migliorerà i servizi.

Ma l’acqua pubblica va incontro ai bisogni dei cittadini mentre i privati inseguono solo i profitti: chi li obbligherà a investire nelle infrastrutture? Dicono che l’acqua rimarrà un bene fondamentale e inalienabile. Ma cosa impedisce a un privato di togliere il servizio a chi non può pagare una bolletta? Puoi restare una settimana senza acqua? Dicono che con l’acqua privatizzata non ci saranno discriminazioni. Ma un privato non ha interesse a raggiungere zone isolate o difficili da collegare. Dicono che aprendo al mercato privato la concorrenza migliorerà i servizi. Ma le grandi società francesi sono già pronte a spartirsi il bottino “Italia”.

Altro che concorrenza!” Nucleare Dicono che il nucleare è sicuro.Ma in Francia ci sono più di 100 incidenti l’anno. E dove metteremo le scorie? Il problema dello stoccaggio non è stato ancora risolto. L’Italia diventerà inoltre un obiettivo terroristico. Dicono che il nuovo nucleare è sicuro. Ed economico. E veloce da costruire. Non è vero, con i tempi e i costi del nucleare franco-berlusconiano, che sono il doppio di quelli previsti dal governo, l’Italia non rispetterà le direttive europee sulla riduzione delle emissioni. Dicono che il nucleare non ha impatti sull’ambiente. Ma una centrale nucleare, oltre alle scorie, utilizza enormi quantità d’acqua, compromettendo l’equilibrio idrogeologico della zona in cui viene costruita. Dicono che con il nucleare in Italia saremo energeticamente autosufficienti. Ma tu hai mai visto giacimenti di uranio in Italia? Lo compreremo dall’estero. E comunque le 4 centrali previste arriverebbero a malapena all’8% del fabbisogno energetico nazionale. Dicono che il nucleare abbasserà le tariffe dell’energia. Ma nessun privato al mondo costruisce centrali nucleari senza finanziamenti pubblici enormi a scapito delle tariffe. Dicono che viviamo in democrazia.

Ma i siti delle centrali verranno scelti dal Governo e dai privati che costruiranno. I cittadini non avranno diritto di parola. Legittimo impedimento Non ha meravigliato nessuno l’ultima notizia arrivata sul neoministro Brancher. I suoi avvocati difensori hanno invocato il legittimo impedimento e rimandato il processo che lo vedeva imputato a ottobre. Lui e la moglie sono accusati di ricettazione e appropriazione indebita nella vicenda della scalata ad Antonveneta da parte della Bpi. I giudici ora potrebbero sollevare l’eccezione di illegittimità costituzionale, e mandare il tutto alla Corte Costituzionale. Il caso Brancher scuote l’indignazione dei cittadini (che ormai non sono più tutti uguali davanti alla legge) e provoca la reazione non solo delle opposizioni, ma anche della stessa maggioranza di Governo. La Lega è stata umiliata: il suo cavallo di battaglia del federalismo viene utilizzato come pretesto per far slittare il processo di un amico della cricca berlusconiana.

I finiani sono preoccupati proprio per questo: hanno votato questa legge per difendere l’esecutivo, si ritrovano ad utilizzarla per distribuire favori e immunità. Ma la cosa che lascia increduli è la faccia tosta del neoministro nel confrontarsi con questa realtà: “Dov’è lo scandalo? Avrei potuto chiederlo di sei mesi”. Grazie ministro, faremo finta di non sapere che si può rinnovare senza problemi. E ancora: “Un ragionamento di buon senso, dovuto al mio lavoro”. Evidentemente il suo lavoro è talmente importante per il bene comune che gli è dovuta una tutela che agli altri cittadini non spetta. Ma quale sarà il lavoro di Aldo Brancher? La brillante dialettica del neo-ministro purtroppo su questo punto cade: non è ancora chiaro a nessuno di cosa si occuperà. Dopo la prima sparata (ministero del Federalismo) si è subito dovuto ritrattare: Bossi non l’aveva presa molto bene. Ora si parla di “Decentramento e sussidiarietà”. Sta a voi decidere se si tratti di un impedimento “legittimo”. Per noi non lo è, per questo raccogliamo le firme per il referendum contro questa norma assurda.

IdV Molise

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