CAMPOBASSO – Il Molise perde nel 2012 e anni precedenti 87,694 milioni e nel 2013 la stima è di 18 milioni di ulteriore disavanzo. In Abruzzo le cose vanno decisamente meglio e la previsione è di 47,209 mln di euro. Per il Molise, oltre alle “lunghissime” osservazioni sulle questioni economiche il Tavolo tecnico di Roma giudica «poco chiari i meccanismi di attribuzione dei posti letto alle strutture pubbliche a ancor più a quelle private inficiata da inadeguata metodologia di determinazione del fabbisogno».

E poi, il piano molisano non sembra sia  «appropriato, in quanto a rischio di inutile duplicazione di costi, l’utilizzo dei propri sistemi informativi per l’assistenza specialistica ambulatoriale e per il monitoraggio delle prestazioni di assistenza farmaceutica e non quanto già reso disponibile con Tessera Sanitaria».

E visto che per la richiesta di deroga al blocco del turn-over, la struttura Commissariale non ha ancora provveduto a inoltrare la documentazione richiesta, «è nuovamente operativo il blocco totale del turn over fino al 31 dicembre 2015 in conseguenza del mancato raggiungimento dell’equilibrio 2012».

In sintesi, bocciatura completa del Programma operativo 2013-2015 «non idoneo a recuperare la situazione fortemente compromessa della regione a 7 anni dalla stipula del Piano di rientro». Per questo il Tavolo tecnico ministeriale raccomanda «fortemente la gestione commissariale a porre in essere, nel minor tempo possibile, tutte le azioni di risanamento che, ad oggi, avrebbero già dovuto essere approntate». Gli Organismi di monitoraggio hanno evidenziato il persistere di numerose criticità peraltro già emerse nelle precedenti riunioni di verifica.

Alla luce di questo hanno concluso chiedendo alla Gestione commissariale della Regione Molise di porre in essere, nel minor tempo possibile, tutte le azioni di risanamento che ad oggi avrebbero già dovuto essere approntate. Rimangono in attesa di una nuova bozza di Piano Operativo 2013-2015 che tenga conto delle indicazioni ministeriali e ne sottolineano l’urgenza vista che risulta oramai trascorsa la prima parte dell’anno 2013. In merito alla riorganizzazione delle reti assistenziali, l’ospedalizzazione totale per il 2012 presenta un consistente decremento mantenendo però ancora un livello superiore a quello di riferimento nazionale. Analogo andamento negativo è rilevabile nel valore della degenza media pre-operatoria che si mantiene, nel 2012, al di sopra del valore medio nazionale (2,42 vs 1,85).

La dotazione totale di posti letto, in diminuzione dal 2009 e pari a 4,54 posti letto per 1.000 abitanti residenti al 1 gennaio 2013, risulta superiore al valore di riferimento nazionale (3,7 p.l. per 1.000 ab). Tale eccesso riguarda sia il numero di posti letto per acuti che quello destinato all’assistenza post-acuzie, entrambi superiori ai valori previsti. L’erogazione di assistenza territoriale evidenzia valori positivi in linea con quelli attesi come valori adeguati e in costante aumento dal 2009. Apprezzabili risultano anche le attività dedicate alla prevenzione con particolare riferimento agli screening oncologici. In ultimo ancora inadeguata si presenta la dotazione di posti letto presso strutture residenziali e semi-residenziali destinate alla popolazione anziana non autosufficiente. Ancora incompleta risulta la riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza e di quella laboratoristica.

Per la rete territoriale è prioritario che la Regione indichi l’attuale offerta assistenziale per pazienti non autosufficienti, anche anziani, distinta per regime residenziale e semiresidenziale oltre che per intensità assistenziale, e quali azioni intenda avviare per monitorare l’andamento della riorganizzazione nell’area della non autosufficienza.

In relazione al Piano Sanitario Regionale 2013-2015 risultano ancora poco chiari i meccanismi di attribuzione dei posti letto alle strutture pubbliche e private a causa di una inadeguata metodologia di determinazione del fabbisogno. Inoltre occorre procedere tempestivamente a regolamentare il fenomeno della mobilità sanitaria soprattutto per quanto attiene la Fondazione Giovanni Paolo II e la struttura Neuromed per la quale è ancora da completarsi la procedura di riconoscimento del carattere scientifico. Ancora carenti nell’istruttoria risultano i provvedimenti di accreditamento delle strutture socio-sanitarie.

Elevato permane il livello di contezioso espresso in particolare dalle principali strutture private accreditate a diretta gestione regionale. Si è ancora in attesa dell’atto Aziendale dell’ASrem. A consuntivo 2012 la Regione Molise presenta un disavanzo, prima delle coperture, di 54,764 mln di euro e, dopo le coperture, residua un disavanzo non coperto di 32,951 mln di euro. Considerando la perdita del 2011 e precedenti non coperta, residua una perdita non coperta per il 2012 e precedenti di 87,694 mln di euro.

La percentuale di disavanzo si convalida pari all’8,9% ben al di sopra della soglia del 5% considerata di riferimento per l’obbligatorietà della sottoscrizione di un piano di rientro. Considerando anche i disavanzi pregressi, la percentuale di disavanzo risulta pari al 17,9%. Per il 2013 si prefigura il manifestarsi di un disavanzo non coperto di 18 mln di euro a cui deve aggiungersi tutta la situazione di disavanzo pregresso non coperto. I pagamenti dei fornitori sono superiori agli 800/1000 giorni.

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