TERMOLI _ Da più parti, in questi ultimi giorni, sono state sollevate forti perplessità sulla reale possibilità di consegnare – nei tempi stabiliti – il modello per la restituzione dei Tributi sospesi durante gli anni dell’emergenza terremoto. Con decreto legge 162/2008, accomunando i territori dei due eventi sismici, è stato stabilito che la restituzione dovrà avvenire in 120 rate mensili con una decurtazione del sessanta per cento e senza sanzioni o interessi, demandando ad un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate la determinazione delle modalità, dei dati e del termine per presentare un modello di comunicazione per la definizione dei versamenti e dei pagamenti. In data 10 aprile 2009, pubblicato sul sito dell’Agenzia il 14 aprile 2009, è stato approvato il modello di definizione dei versamenti e dei carichi iscritti a ruolo in seguito agli eventi sismici, che dispone il termine del 16 giugno 2009 per la presentazione del modello, di conseguenza entro la stessa data, anzi in anticipo a questa, devono eseguirsi tutti gli adempimenti fiscali sospesi, e sempre entro il 16 giugno si deve dare inizio alla restituzione liquidando la prima rata mensile del rateizzo.

Sia l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Larino, sia le singole persone coinvolte, così come altri Uffici ed Agenzie interessate dalla questione, da diverse settimane hanno lanciato un serio allarme sulla difficoltà di compilazione dei moduli, sulla poca chiarezza delle pratiche e sulle imprecisioni rispetto al calcolo delle somme. Tutto questo tenendo conto anche della intensa mole di lavoro che gli Uffici preposti si trovano a sostenere in questo periodo.

La Caritas e l’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Termoli-Larino, hanno a cuore, in questo particolare momento, soprattutto la situazione delle famiglie, delle piccole e medie imprese e di tutte le persone che già vivono una condizione di affaticamento, dovuta alla forte crisi economica. Fermo restando la necessità di “mettersi in regola” e di tornare definitivamente ad un regime di ordinarietà, anche dal punto di vista fiscale, si esortano gli Uffici e le Istituzioni preposte a cercare una soluzione che, innanzitutto, tenga presente i singoli soggetti. Sarebbe, infatti, estremamente grave – se non si riuscisse a trovare soluzione – caricare di possibili multe o more i cittadini che già pagano il prezzo della crisi. Ufficio Pastorale Caritas Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro

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