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TERMOLI _ Qualche mese fa espressi molta preoccupazione per il futuro dello stabilimento “fiat” di Termoli a causa della partecipazione nel capitale della Chrisler più che per la crisi economica mondiale soprattutto in riferimento alle ripercussioni sull’occupazione . Purtroppo sono stato facile profeta anche contro i pareri di quelli che consideravano catastrofistiche le mie considerazioni di probabili riduzioni del personale addetto alla produzione dei cambi e dei motori.,insomma si metteva in evidenza con chiarezza che ancora una volta la finanza aveva un importanza maggiore rispetto alla economia reale o meglio come ormai è impossibile sottrarsi alle regole della finanza se si vuole sopravvivere in una economia globale intossicata dalla speculazione che prima era solo finanziaria,poi è diventata monetaria ed infine ha attaccato direttamente gli stati sovrani che si sono scoperti totalmente privi di anticorpi.

Ora c’è una ulteriore novità, sempre di carattere finanziario, che potrebbe avere risvolti per il futuro della Fiat: la proposta di trasformazione delle azioni di risparmio e privilegiate in azioni ordinarie. Questo vuol dire in pratica che ci sarà una ulteriore diluizione dell’azionariato Fiat e Chrisler in quanto tali azioni, risparmio e privilegiate, ora non avevano potere decisionale mentre dopo entreranno a pieno titolo quali azioni con diritto di voto e quindi diritti decisionali. Si consideri che tale manovra diluirà ancor di più la Governance italiana del gruppo perchè avviene dopo la partnership con la Chrisler in quanto tali azioni sono esistenti solo in Italia e sono quelle azioni appartenenti di solito ai piccoli risparmiatori che da esse hanno un maggior dividendo rispetto a quelle ordinarie quando il bilancio è positivo e ci sono degli utili .

Insomma “fuori” i piccoli risparmiatori per agevolare ancor di più le grandi manovre sul capitale fiat che diventa un capitale sempre più internazionale e meno italiano e sono convinto che siamo in procinto in un prossimo futuro ad assistere a qualche altra grande operazione finanziaria a marchio fiat in barba ai problemi occupazionali anche del nostro stabilimento termolese. Così dopo grecia,portogallo,spagna,irlanda,italia adesso i capitali speculativi vanno dritti verso il coinvolgimento planetario in quanto la politica ha di fatto con il sistema liberista totalmente abdicato al governo dei bisogni reali dei popoli nella certezza che il libero mercato avrebbe garantito a tutti una vita migliore. nella realtà è avvenuto che il liberismo ha concentrato ,come è nella sua natura,i capitali ed il loro utilizzo nelle mani di pochi i quali usando le leve della finanza senza regole hanno agito con indifferenza per trarne il massimo profitto personale senza curarsi dei bisogni collettivi ai quali dovrebbe pensare la politica . quindi in questo gioco la finanza fa bene il proprio ruolo è la politica la grande assente che dovrebbe intervenire con urgenza a tutelare i i cittadini da questo ormai incontrollabile mostro che sta divorando gli stati ed il vivere civile creando una situazione sociale insostenibile ed esplosiva. Si, perchè è bene ricordare che la speculazione finanziaria riesce a trarre profitto anche quando le cose vanno male .

Ma la politica in nome della collettività ha le leve del comando e può cambiare le regole del gioco. Un tempo gli stati in momenti di crisi come questo attuale avevano a disposizione lo strumento della svalutazione monetaria che automaticamente e comunque con sacrifici,adeguava il benessere dei cittadini alla reale ricchezza della nazione e la politica aveva modo di continuare a gestire lo stato con il vantaggio di rendere i propri prodotti con la svalutazione. Oggi invece abbiamo un mercato globale unico,diverse regole di commercio e scambio dove i cinesi ci squazzano dentro contro ogni e più elementare regola che hanno contribuito in modo determinante a questa crisi,diverse regole monetarie che permettono alla cina di evitare l’apprezzamento della moneta e soprattutto diverse regole sociali che permettono a certe nazioni di produrre a minor costo grazie allo sfruttamento dei lavoratori,insomma un mercato globale senza regole. Questa crisi insomma non ha origini finanziarie ed economiche ma è una crisi sociale e politica dell’occidente che può solo trovare nella politica la sua soluzione.

Giancarlo Totaro