TERMOLI _ L’accordo alla Fiat di Mirafiori a Torino è passato: hanno vinto i si. Così come era già accaduto a Pomigliano anche a Torino ha prevalso la volontà da parte dei metalmeccanici di conservare il proprio posto di lavoro,la prospettiva che l’investimento di un miliardo di euro da parte della fiat fosse indirizzato verso stabilimenti esteri con il rischio di chiusura di quelli italiani non ha lasciato via di uscita a quei lavoratori .

Quello che è successo a Mirafiori sicuramente avrà ripercussioni su tutti gli stabilimenti della galassia fiat compreso quello di Termoli che ha fondamentale importanza per la vita di tutti i cittadini che vivono nel bassomolise e non solo per i lavoratori del sito produttivo. Per l’attività produttiva di breve termine la notizia del recepimento da parte dei lavoratori dell’accordo è sicuramente una notizia positiva in quanto le produzioni poste in essere richiederanno un supporto produttivo di componentistica motoristica e di carrozzeria che porterà vantaggi per lo stabilimento fiat di Termoli. La FIOM HA SVOLTO CORRETTAMENTE IL SUO RUOLO ISTITUZIONALE DI DIFESA DEI LAVORATORI MA E’ MANCATO IL RUOLO PROPRIO DELLA POLITICA CHE AVEVA IL DOVERE DI INTERVENIRE PER RENDERE COMPETITIVO L’INVESTIMENTO DELLA FIAT come avviene in molte nazioni ,invece si è preferito in questi tempi di crisi economica vendere i diritti e la dignità dei lavoratori scaricando la propria responsabilità di tutela sociale.

Come non si può capire che quello che è successo a Mirafiori inciderà negativamente sulla vita sociale di tutti gli italiani e non solo dei dipendenti FIAT ,in particolare della classe media, per almeno i prossimi trent’anni . Il mondo finanziario e politico occidentale ha pagato lo scotto di una programmazione miope legata ai facili quanto vaqui guadagni basati sulla truffa “legalizzata” strumentalizzando le leggi economiche liberiste ritenute fino a quel momento perfette e si è aperto il passo alla bolla speculativa scoppiata nel settembre 2008 facendo precipitare l’intero pianeta nella più profonda crisi economica dal ’29 ad oggi.

La globalizzazione adesso presenta il salato costo sociale ,di quelle sfrenate speculazioni ,che l’occidente deve adesso pagare per l’assenza di regole planetarie e transnazionali di tutela dei diritti dei lavoratori sacrificati allo sfrenato consumismo del nostro mondo. I temi sociali sulla dignità dei lavoratori che appaiono anacronistici e demagogici, specie in uno scenario di crisi economica così profonda, in realtà non sono il retagio di superate tematiche di lotta sindacale della prima rivoluzione industriale o delle grandi conquiste di dignità del dopoguerra ma sono alla base dell’attuale e diffuso benessere sociale degli italiani che ancora oggi trovano la loro ragione di esistere ,temi che sono minati alle fondamenta dalla strategia ricattatoria che la fiat ha posto alla base della contrattazione nei contratti di Mirafiori , Pomigliano e Termini Imerese. o tradotto in termini pratici la fiat non ha proposto alcun accordo ma ha semplicemente richiesto l’avvallo di un contratto predefinito che avrebbe potuto a questo punto applicare anche senza alcuna comunicazione : insomma soldi in cambio della dignità .

Il sottoscritto quale sindacalista non fondamentalista di lungo corso spero che l’accoro di tutti i media che inneggiano alla necessità di accettare questo accordo per salvare i posti di lavoro abbia lasciato ancora qualcuno non contaminato da questo imbonimento di regime (economico e forse politico) trasmettendo il concetto che Marchionne abbia operato la scelta di proporre quel contratto e considerarlo necessario prima di iniziare la produzione a Mirafiori del SUV di lusso solo per motivi di esigenze produttive legate alla competitività e alla volontà di tutelare l’occupazione in Italia. Invece esprimo la mia piena convinzione che l’investimento in Italia alla fiat convenga e se non ci fossero i presupposti della competitività non avrebbe perso un minuto ad andare a produrre auto altrove.

Come sia possibile pensare che una multinazionale quotata in borsa come FIAT facesse una proposta di produrre in Italia per patriottismo se non avesse invece la certezza delle capacità delle maestranze e l’adeguatezza dell’apparato industriale idoneo alla realizzazione del piano industriale messo in campo dal suo AD ( amministratore delegato) in altre parole bisogna capire che la scelta di produrre a Mirafiori conviene alla FIAT anche se ha ostentato sicurezza nel far credere il contrario, cioè il gruppo torinese ha ancora bisogno di produrre in Italia altrimenti avrebbe già dislocato in altri paesi le produzioni senza pensarci due volte. Infatti il nuovo assetto societario internazionale di FIAT e FIAT IND. probabilmente non potrà garantire in futuro nè la stabilità del management né il controllo dei vertici aziendali attualmente in capo alla EXOR controllata dalla accomandita della famiglia Agnelli ed ancor meno potrà garantire l’italianità dell’azienda torinese per effetto della diluizione del capitale azionario.

Quindi al gruppo Fiat sicuramente sarà utile sottoscrivere l’accordo di Mirafiori ma è evidente che si è rotto un matrimonio con la classe dei lavoratori fondato sul vincolo dell’amore , del rispetto reciproco,della solidarietà sociale con una equa distribuzione dei redditi e si è attuata una separazione in casa con mantenimento, in attesa di un divorzio definitivo il tutto celebrato da una classe politica che ancora una volta non ha capito l’importanza epocale di questo accordo per l’Italia che in realtà potrebbe sancire la fine della classe media ad esistere ,aprendo le porte al concreto rischio del ritorno al caporalato in forma moderna ,precariato, agenzie interinali, co-co-co,coco-pro etc, dove è solo il “padrone” a dettare le regole e potrebbe tornare lo spettro delle lotte sociali violente e terroristiche.

E meno male che esiste la FIOM che ha giocato il ruolo di libero interlocutore istituzionale che se pur ha perso la battaglia elettorale, sicuramente ha difeso i fondamentali valori della dignità dei lavoratori e comprendendone l’importanza molto più grave che andava ben oltre il semplice contratto di Mirafiori. ORA DEVE ACCETTARE IL verdetto elettorale e non rinunciare a PARTECIPARE al consiglio di fabbrica per il bene di tutti gli operai che hanno dovuto cedere al ricatto. Insomma ciò che è accaduto alla fiat inciderà sulla vita di tutti i cittadini italiani ed avrà una importanza politica e sociale di capitale e storica importanza.

Giancarlo totaro – sindacalista medico

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28 Commenti

  1. frodi brevettali
    ..La tecnologia ibrida doppia frizione con motore elettrico nel mezzo è stata “mutuata” da un brevetto che la Fiat non ha mai voluto acquistare, ma soltanto spudoratamente copiare. Questa soluzione ibrida sarà un’architettura basica nel programma automobilistico elettrico e ibrido della Chrysler. Invito nel mio blog dove “vitalità” e disinvoltura dei progettisti Fiat appaiono in piena evidenza: ..Se le industrie possono permettersi impunemente di copiare le idee, in quanto per difenderle occorrono cause costosissime, a cosa servono i brevetti? Come difendere i diritti degli inventori privati? Come possono i nostri giovani trovare coraggio intellettuale se i potentati economici schiacciano i diritti dei singoli? Se vi accingete a richiedere un brevetto oppure proporlo ad un’azienda, la mia esperienza con la Fiat può esservi utile per muovervi con migliore circospezione. …Per favore, non bloccate questo post) Grazie e buon tempo a tutti! Ulisse Di Bartolomei

  2. x totaro
    giusto!!!!con tutti isoldi che la fiat ha preso fino ad oggi dallo stato forse avrebbe fatto prima a comprarla,specie ora che come lei dice si rischia di perdere il controllo della fabbrica in favore degli americani.

  3. Per raccontarla in modo semplicistico …Negli ultimi decenni la vecchia DC, seguita a ruota dagli altri partiti che si sono alternati al governo del paese, sulla base di principi riconducibili al motto ” I MIEI DIRITTI E I TUOI DOVERI ” e con la ferma convinzione che ” SI PUO’ FARE TANTO QUALCUNO PAGHERA’ “, è stata la causa determinante dell’enorme debito pubblico. Attualmente con la crisi globale internazionale ed il lavoro che non c’è bisogna mettere i piedi per terra e cominciare a darsi da fare per tirare a campare. La storia di Mirafiori dovrebbe insegnare qualcosa….. Personalmente sono convinto che il referendum era condizionato da elementi importanti che qualcuno ha definito ricattatori ma come sostengono alcuni Sindacati senza lavoro non esistono diritti. Ci vuole buon senso e non contestare solo per visibilità e per non scomparire (FIOM) sostenendo la tesi dei diritti acquisiti (in tempi in cui si acquisiva di tutto e di più…..) Di questi tempi ci vuole buon senso e quando le cose si normalizzeranno con l’arrivo di risultati concreti allora ricominciamo a parlare di ridurre i sacrifici …

  4. x barabba
    caro barabba quindi lei pensa che solo chi lavora alla catana di montaggio possa parlare o capire? quindi dice che gli opererai devono rimanere isolati e vedersi in casa loro i fatti loro? ti dovrei dire allora tieniti la tua catena di montaggio e la lesione dei tuoi diritti? sei a favore o contro il contratto di mirafiori?

  5. x troschista e fagolo
    carissimi,innanzitutto tengo a precisare che io sono un operaio “fiom” e conosco bene la condizione degli operai,non mi sognerei mai di commentare le condizioni di lavoro dei medici ospedalieri dei quali non so nulla!L’intervento del doc mi sembra più un tentativo di mettersi in mostra a tutti i costi(tant’èvero che ormai scrive un articolo al giorno),una ricerca di un posto al sole per le prossime tornate….

  6. barabba voi fiom siete contro tutti : chi vi dice bene e chi vi dice male .ce l’avete con marchionne e con chi la vede come voi siete sempre contro qualcuno è incredibile ,sembra che fate sempre politica di partito

  7. per barabba
    oh barabba mi meraviglia,hai visto mai che in Molise per essere eletti serve dire qualcosa di sensato pubblicamente ?Mi sorprende che lei non conosca le dinamiche elettorali nella nostra regione.la prego invece di porre attenzione ed esprimere sinceri giudizi sull contenuto di quanto esposto nell’articolo e comunque lei lo giudichi nel merito avra’ la mia simpatia per la sua sincerità.

    P.S. secondo lei se si vuole essere eletti in questa regione si esprime solidarietà alla fiom ? Comunque sappia che a me farebbe veramente piacere la solidarietà della fiom in caso di protesta di noi medici,anzi la attendo.
    Le rivolgo un riconoscente e sincero saluto per questa costruttiva conversazione.

  8. gent.mo dottore,io apprezzo molto il contenuto del suo intervento e ovviamente condivido,tranne nel passaggio in cui lei dice che Marchionne rimane e rimarrà cmque sempre in Italia xchè gli conviene.La mia personalissima impressione è invece che lui stia tirando la corda fino a spezzarla per avere l'”autorizzazione”a disinvestire in Italia a favore di USA e Canada…perchè?semplicemente xchè,come si legge anche in questi gg sui quotidiani,succhierebbe un bel po’di dollaroni dalle casse USA cosi come prevede l’accordo con Obama!Per quanto riguarda gli investimenti che ha intenzione di fare ,al momento sono solo lettera morta!QUANTI SUV PENSA SI FARANNO A MIRAFIORI?E QUANTE PANDA USCIRANNO DA POMIGLIANO??Altro che difesa del posto di lavoro,personalmente prevedo molta CIG per questi colleghi…Per quanto riguarda Termoli poi la situazione è alquanto “nebulosa”.passando alla critica che le ho rivolto riguarda la sua sovraesposizione su tutti gli argomenti di attualità della ns regione e non solo,dai trialometani alla fiom!Mi da l’impressione(magari mi sbaglio)che non perde occasione per mettersi in luce ed in periodo di vicinanza delle prossime tornate elettorali ,la cosa puo’destare dubbi..Per quanto riguarda il sig. “dir”,volevo ricordarli che sono migliaia gli accordi che la fiom fa nelle aziende e piu’in generale la CGIL in giro per l’Italia.Quella di Fiat non è contrattazione,è imposizione di regole e basta!

  9. caro barabba Le critiche non sono contestabili ma servono a far riflettere,d’altronde preferisco le sue sincere critiche a tanti falsi complimenti.Per quanto riguarda l’AD FIAT ho una idea complementare alla sua in quanto egli probabilmente non sceglierà di andare a produrre in america ed altrove ma sarà costretto a farlo dal nuovo possibile assetto azionario della SPA .mi permetto di riportare alla sua attenzione il ricordo di quanto è successo circa cinque anni orsono quando ci furono “incredibili” manovre presso una società lussemburghese per conservare il pacchetto azionario di maggioranza da parte della fam. agnelli con l’avvallo dele nostre autority di controllo.aggiungo e chiudo :il ruolo sociale del governo è mancato in questa vicenda.cordiali saluti

  10. x totaro
    Quello che successe 5 anni fa ebbe dell’incredibile…in una notta la FIAT è morta e risolta con un trucco finanziario!!per quanto riguarda il governo,ahimè non svolge alcun ruolo se non quello di difendere la propria corporazione…il problema è che molti ancora non se ne accorgono!Non dimentichiamoci che,oltre ad aver seguito in maniera palesemente “di parte”le fasi dell’accordo fiat,qualche mese fa ha anche approvato in via definitiva il famigerato “collegato lavoro”,un autentico regalo alle aziende e un limite secco ai diritti di difesa degli operai in particolare i precari…
    Bene dottore,con questa chiacchierata è riuscito a farmi capire che ,per fortuna,lei non è uno dei tanti quaquaraquà che si riempie la bocca con i problemi della fabbrica senza cognizioni ddi causa,ma è molto informato e denoto anche una certa competenza…le confesso che è stato un vero piacere dialogare con lei..

  11. caro barabba ,grazie ma come lei argutamente ha già capito questo contratto ha aperto una voragine così grande nei rapporti sindacali e dei diritti dei lavoratori con le aziende da essere già negativamente preso a modello come ha fatto Federmeccanica che ha chiesto per tutti i lavoratori la sottoscrizione di contratti sul “modello marchionne” come dicevi il vostro contratto ha intaccato le regole sociali piu’ profonde che rischiano di distruggere in un attimo tutte le tutele sindacali ed umane dei lavoratori così duramente conquistate nel corso degli ultiomi due secoli in nome di una competitività che arricchisce solo alcuni …e sarebbero sempre gli stessi.ciao e alla prossima

  12. caro barabba,come volevasi dimostrare la testa della fiat sta per migrare in america , come è notizia di oggi. d’altronde come dicevo, gli assetti azionari attuali sono sottocapitalizzati (ancora per poco) rispetto alla craisler ed al suo debito con lo stato americano gli agnelli compieranno le scelte obbligate del caso .un caro saluto