
E l’ espressione di una dilagante immoralità della paludosa situazione in cui si dibatte la politica nostrana è riassumibile nei seguenti principali esempi: a) salvo qualche rara eccezione, i consiglieri uscenti del centro destra non hanno ancora trovato collocazione nei partiti di appartenenza. Così come diverse personalità esponenziali di enti, istituzioni ed amministrazioni pubbliche si trovano spesso collocate, per evidente calcolo di convenienza, in formazioni diverse dalle loro, nel silenzio colpevole del mondo politico; b) partiti nazionali che ricoprono ruoli di opposizione al Governo e al partito di maggioranza relativa, che affiancano i loro simboli alla espressione regionale, più che consunta, di quel modello che “combattono” a livello nazionale. Mi riferisco evidentemente alla incoerente “coerenza” dell’UDC e di FLI; c) vi è poi un profilo forse ancor più significativo di questa dilagante deriva, connesso al contenuto normativo dell’ultimo Dlgs di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale (n. 42/2009). Il 28 luglio di quest’anno il Governo ha votato in via definitiva la normativa che introduce meccanismi sanzionatori e premiali nei confronti dei Presidenti e degli amministratori di Regioni, Province e Comuni.
Con tale normativa, da un lato, si è inteso rafforzare la responsabilizzazione, la trasparenza e la effettività del Governo delle autonomie locali, introducendo la relazione di fine mandato (che costituisce un rendiconto finale dell’attività svolta ed un vero e proprio strumento di controllo pubblico nei confronti dell’operato degli amministratori regionali e locali), dall’altro si è stabilita la sanzione dell’ineleggibilità e le procedure di rimozione dalla carica dei governatori in grave dissesto finanziario, in particolare nel settore della sanità. Fattispecie che, rapportata alla situazione molisana, renderebbe di fatto incandidabile il Governatore uscente. Sarà un mio cattivo pensiero del quale faccio pubblica ammenda, ma l’anticipazione delle elezioni regionali e la contestuale mancata pubblicazione della citata normativa nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, potrebbe avere più di qualche “attinenza” con le elezioni regionali del Molise. Se ciò rispondesse a verità la circostanza rivestirebbe carattere di indubbia immoralità politica. Fortunatamente saranno gli elettori e non queste piccole scaltrezze a decidere il destino di questa povera terra.
Oreste Campopiano