Gli operai davanti lo Zuccherificio
TERMOLI _ La Regione Molise ha dato disponibilita’ all’aumento di capitale sociale dello Zuccherificio di Termoli mentre il socio privato non si e’ espresso confermando invece la volonta’ di proseguire nella gestione dello stabilimento. E’ quanto fatto sapere dalle organizzazioni sindacali  conclusione dell’assemblea dei soci dell’azienda durata diverse ore ma conclusosi con un nulla di fatto. La seduta e’ stata aggiornata a fine mese.

E’ stato un lungo “faccia a faccia” tra l’Assessore regionale al Bilancio Gianfranco Vitagliano in rappresentanza della Regione Molise, parte pubblica dell’azienda e l’imprenditore isernino Remo Perna, esponente delle quote private, con momenti di forte tensione tra i due. Negli uffici dello stabilimento termolese gli operai hanno sentito anche polemiche e toni molto accesi che hanno alimentato ulteriormente le preoccupazioni delle maestranze così come delle organizzazioni sindacali riunite tutte in azienda per l’importante appuntamento che deciderà del futuro dell’impianto termolese, l’unico del centro sud Italia ancora aperto ed operativo.

Tra i due non sembra ci sia stato negli ultimi anni pieno accordo e, dunque, le loro posizioni sono venute “a galla” ieri pomeriggio. Vitagliano ufficialmente ha confermato l’intenzione del socio pubblico di aumentare il capitale sociale mentre dal canto suo Remo Perna ha “nicchiato” preferendo la continuità aziendale: ovvero l’immissione di capitali solo da parte della Regione Molise per 10 milioni di euro in proporzione delle azioni in possesso.

Secondo quanto dichiarato dai sindacalisti, Perna non ha fatto sapere se firmerà o meno la capitalizzazione dello Zuccherificio. A lui spetterebbe l’immissione di 5 milioni di euro. A suo avviso basterebbero i 10 milioni di euro che verrebbero immessi dalla Regione. Vitagliano non la penserebbe allo stesso modo e premerebbe per un cambio di socio privato. E’, dunque, scontro aperto tra i due rappresentanti dello Zuccherificio. Davanti a questa situazione, ieri pomeriggio non è stato deciso nulla.

La Regione e’ formalmente concorde con l’aumento di capitale sociale per cui dovra’ versare 10 milioni di euro mentre il socio privato i restanti 5 milioni ma non ha fatto sapere nulla in proposito – hanno dichiarato diversi sindacalisti – Nel corso dell’incontro non sono mancati momenti di tensione”.

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11 Commenti

  1. che intelligenza!
    Al socio privato basterebbero i 10 milioni immessi dalla Regione. Ma quanto è intelligente il sig. Perna! La regione tira fuori i soldi e lui fa il padrone sulla plancia di comando.
    A parte il fatto che il Dr Vigliano è bene che tiri fuori i suoi soldi e non impegni quelli nostri, cioè dei contribuenti, che a noi non ce ne frega niente dello zuccherificio, che per quello che fa, la cosa migliore è lasciarlo arrugginire in buona compagnia dell’acciaieria Stefana. Detto e ripetuto questo, qui bisogna darsi una mossa, prima che si compia l’ennesimo scialacquamento di soldi pubblici. Se ancora una volta i nostri beneamati amministratori si azzardano a buttare al vento milioni dei nostri soldi, allora non ci resta che tornare nelle masserie e nei fondaci e riprendere le roncole e i forconi.

  2. 5 milioni di euro
    A parte il fatto che Perna 5 milioni di euro non li ha mai visti neanche con il cannocchiale, se anche ce li avesse, pensate che sia così fesso da puntarli sul quel tavolo verde a perdere, su quella roulette russa che è diventato lo zuccherificio. Ma davvero credono i nostri politici che la gente è così stupida?
    Non ci sarà nessuno e sottolineo nessuno disposto a tirare fuori non dico 5 milioni di euro, ma 5 euro, e se i fatti mi smentiranno potete tagliarmi la testa. E facile fare gli imprenditori senza rischiare soldi propri, come vuole fare Vitagliano, ben diversa è la musica se ci devi mettere il grano tuo. Se questo non ci sono ombre di dubbio.

  3. ferita sanguinante
    Lo zuccherificio è una vena aperta per le casse regionali, un’emorragia di soldi che si ripresenta puntuale come una cambiale.
    Iorio si vanta di essere il primo ad aver tagliato i costi della politica. Sono costi della politica anche questi soldi spesi senza alcun criterio di ritorno economico. Quindi si deve vantare di aver fatto finta di tagliare i costi.
    Il primo modo di tagliare i costi è quello di fare della buona amministrazione.Ed non è buona amministrazione dei fondi pubblici quella che interviene in modo periodico a coprire i buchi di bilancio dello zuccherificio come di qualsiasi altra azienda fallita. Questa è la differenza fra buona e cattiva amministrazione.

  4. bravo zi ndonio
    Sono proprio d’accordo con te zi ndo, anch’io penso che dobbiamo pregare a santa roncola beatissima e santo forcone martire; è l’unica cosa che ci rimane da fare, via andiamo tutti nei fondaci, nei magazzini, nelle masserie, andiamo tutti a pregare i santi mazzarielli! In sicilia hanno già incominciato; ora tocca a noi.

  5. BASTAAAAAAAAAA
    BASTA SPERPERARE E’ ORA DI SMETTERLA IL POPOLO E’ ALLA FAME E I POLITICI CONTINUANO A FREGARSENE E PENSANO SOLO AI FATTACCI LORO VERGOGNATEVI.SONO ARRABBIATISSIMO SI PARLA DI MILIONI DI EURO COME NOCCIOLINE.LO ZUCCHERIFICIO PER FUNZIONARE DEVE SBATTERE TUTTI I POLITICI FUORI INIZIANDO DALL’ULTIMO ARRIVATO.OCCORRONO PERSONE INTERESSATI ALL’AGRICOLTURA COMPETENTI DEL SETTORE MA SOPRATTUTTO ONESTE.

  6. Solito teatrino.
    E’ il solito teatrino, fanno finta di litigare, ognuno recita la sua parte. Tranquilli alla fine la Regione sborserà i 15 milioni di euro, lo zuccherificio diventerà tutto pubblico, alla faccia delle liberalizzazioni di Monti, e noi continueremo a pagare l’inefficienza e l’inefficacia, consentendo a Iorio,Vitagliano,…. di conservare la clientela. La nomina di Di Rocco a presidente ormai è la certezza che la musica non è cambiata né cambierà. Del resto lo zucchero è stato già tutto venduto!

  7. x Basanese
    Voglio venire anch’io a pregare con te, io sono devoto di Santa Mazza Ferrata e il mio amico filippo ha fatto un pellegrinaggio al santuraio della Santissima Lupara Beata vergine Immacolata. Andiamo tutti insieme a cantargli la messa…

  8. ferro vecchio
    Lo zuccherificio è un catorcio, un inutile ferro vecchio, assolutamente superato tecnologicamente, inquinante e invasivo sul territorio, lo sanno tutti e, del resto i risultati da 10 anni a questa parte non fanno altro che confermarlo di anno in anno. Va avanti solo a furia di finanziamenti pubblici; puro assistenzialismo inutile, in spregio dei sacrifici che tutti noi siamo costretti a fare. Servirebbe un privato, con logiche di profitto, ma non mi risultano che esistano imprenditori folli, quindi non ci sarà nessuno. Perna voleva solo mettere le mani sull’azienda per riconvertirla alla produzione di energia con gli scarti, e lucrare sulle cospicue incentivazioni pubbliche. Ora, siccome quel rubinetto si è chiuso. Remo Perna si involerà ed evaporerà come nebbia al sole, salvo a portar via qualche pacco di milioni come buonuscita.
    Cosa che i nostri amministratori cialtroni saranno ben lieti di elargire, tanto paga pantalone, e loro si riprenderanno il giocattolo rotto, che non serve a niente, se non a conservare qualche centinaio di voti.
    Fine della commedia. O tragedia.

  9. un’esperienza
    qualcuno di voi è mai entrato nello zuccherificio del Molise? Io si.
    Mi è capitato d’Inverno, quindi quando non c’erano l’attività produttiva. Per entrare negli uffici dvi presentare un documento ad un addetto all’ingresso. Neanche in una caserma militare. Prendi il passi e ti avvii verso gli uffici. Un corridoio chilometrico. A destra e a sinitra una fila di uffici. In ogni ufficio uno o due impiegati: A fare che? Boh? Alla fine arrivo al mio ufficio di destinazione, l’ultimo a sinistra:
    due o tre impiegati dietro ai tavoli. Volevo solo sapere un’informazione sul mio conto bietole. Così chiedo. L’impiegato consulta il computer, e mi dà l’informazione. Molto gentilmente, devo ammettere.
    Ma tutto questo potevo farlo stando a casa dal mio computer. Tornando sui mei passi rivedo la scena e penso, povere bietole mie a pagare questo esercito di impiegati.
    Da quel giorno non ho più seminato una bietola.
    Fine della storia.

  10. se solo…
    Il Molise potrebbe essere una terra ricca e felice se solo… non ci fossero i molisani. Mi sentirei di dire, ma voglio correggermi se solo ad amministrarli non ci fossero questi molisani. Tuttavia voglio avere speranza in uno scatto d’orgoglio. Ci sarà, ci deve essere, un consigliere regionale che battendo i pugni sul tavolo, dica: ora basta! Noi siamo amministratori di soldi pubblici; dobbiamo stare più attenti che se fossero soldi nostri. Per questo io non ci sto! Io voto contro. Lo zuccherificio, come qualunque altra azienda che no sa reggere il mercato, deve chiudere! Questa è il corso naturale delle cose, andare contro l’evoluzione naturale del mercato, significa sprecare soldi, tempo e e destinare il territorio al sottosviluppo.

  11. x G.Savo
    Caro G. Savo, sono d’accordo con te che il Molise ha grandi risorse: acqua, sole, vento, mare e natura in abbondanza, ma purtroppo abbiamo un governatore che compie atti di predazione nei suoi confronti.
    Dare quindici milioni di euro allo zuccherificio è un atto di predazione nei confronti delle risorse finanziare della regione; come lo è nominare un trombato alle elezioni regionali come Direttore Generale dell’arpam; confondendo incarichi politici con incarichi tecnici. Infatti non si capisce quali titoli accademici e di curricolo ha Pallante.
    Lo dico perché appena sarà nel pieno delle funzioni passerà il tempo ad imbarcare parenti e amici nel carrozzone.
    (Scusate lo sfogo ma sono particolarmente avvelenato nei suoi confronti infatti è stato lui a portare il liceo musicale a Frosoloooone, sottraendolo alla sede naturale di Termoli).
    Dicevo, con un governatore che usa le casse regionali come il cassetto di casa sua per coltivare la clientela politica: un governatore che non coltiva il merito, e le persone di valore, ma considera solo il capitale sociale che queste posseggono, non costruisce una società più dinamica e giusta, ma dissemina la regione di costosi carrozzoni improduttivi senza dare prospettive serie di sviluppo.