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TERMOLI _ L’applicazione della legge 222/07 per le regioni in deficit sanitario impone misure draconiane con tagli indiscriminati di posti letti, contrazioni di servizi e incremento delle imposizioni fiscali. Il Piano di Rientro Triennale del 27 marzo 2007 firmato con lo Stato è fallito perché la Regione è stata incapace di raggiungere gli obiettivi di contenimento della spesa e continua a registrare un tendenziale in uscita superiore alla somma delle entrate costituita da trasferimenti centrali e tasse locali con IRAP e Addizionali tra le più alte d’Italia.
Il Commissariamento deciso dal Governo con la nomina del Presidente della Giunta e del Sub-Commissario Dott.ssa Isabella Mastrobuono obbliga ad assumere provvedimenti drastici e urgenti. Per queste ragioni l’intero sistema sanitario regionale è in subbuglio e vive una fase di forte apprensione perché non c’è alcun confronto trasparente in nessuna sede istituzionale che aiuti a capire come si sta approntando il nuovo Piano di Rientro.

Agnone, Venafro, Larino ma anche Campobasso e le strutture accreditate private vivono nella più assoluta incertezza con crediti da riscuotere e impossibilità di programmare i propri assetti aziendali futuri fino a quando non saranno resi noti i contenuti del Piano Iorio-Mastrobuono. Con solleciti scritti all’Assessore Passarelli e interventi in Aula ho chiesto e ripropongo pubblicamente un tavolo di confronto con le amministrazioni locali e gli operatori sanitari che permetta di definire gli ulteriori inasprimenti con trasparenza e collegialità. Auspico il rispetto della legge 222/07 che ribadisce il ruolo delle Istituzioni in questo percorso e solo in casi di ritardi o omissioni lascia spazio a interventi commissariali assunti con atti monocratici non concordati, improvvisi e duri.

La sanità regionale è già percorsa da troppa confusione per la carenza di controlli sulle strutture private e per gli intrecci non chiari tra obiettivi di cura e finalità didattiche con le tre Università che operano in Molise. C’è inoltre in queste settimane il singolare caso Huscher chiamato dalla Giunta Iorio a Isernia, assunto senza concorso pubblico ricorrendo alla clausola “ per chiara fama” con un contratto costosissimo per l’ASREM e di recente licenziato e riassunto presso l’Ospedale Veneziale con effetti disastrosi sull’ordinaria attività del reparto di Chirurgia.

Non è possibile che in un capoluogo di Provincia i cittadini costretti a ricoverarsi per i propri malanni si ritrovano a vivere una situazione di indicibile caos per via dei contrasti insorti tra personale, medici e primario. Le gravi accuse che muove Huscher verso il Presidente Iorio sono fondate ? E in tal caso perché nessun Organo o Autorità preposta muove un dito ? Ad ogni modo la sanità pubblica molisana ha bisogno di stabilità e certezze ponendo fine a una gestione a tratti approssimata e familistica per assicurare le necessarie risposte ai nostri malati.

Michele Petraroia