L’Arte come voce della memoria e della pace.

CAMPOMARINO – Se c’è stata una vera protagonista dell’evento dedicato all’80° anniversario del VE-Day, questa è stata senza dubbio l’Arte, nelle sue forme pittoriche, scultoree e letterarie. Un linguaggio universale capace di suscitare emozioni, stimolare riflessioni e superare barriere culturali, l’arte si è fatta portavoce di memoria e speranza, raccontando la fine del secondo conflitto mondiale e la rinascita dell’Europa.
Il comitato cittadino ha coinvolto artisti affermati e giovani talenti, invitandoli a interpretare con le loro opere il significato profondo della pace ritrovata. Tra questi, gli studenti del Liceo Artistico “B. Jacovitti” di Termoli, che hanno partecipato con entusiasmo al concorso di pittura e scultura. Le loro creazioni hanno raccontato la fine della guerra con toni di speranza e bellezza, evitando la crudezza dell’orrore bellico. Il vincitore della sezione pittura è stato Renato Gentile (classe 5AAF), mentre per la scultura ha trionfato Andrea Fallucchi (classe 5AAF). Le opere sono state esposte in Via Molise, in una mostra curata dagli artisti locali Americo De Laurentis e Benedetta Tirolese.
Grande successo anche per la mostra “La storia chiama l’Arte”, a cura del Centro Culturale Il Campo di Renato Marini, ospitata nell’Operation Building, ex sede del 332nd gruppo caccia. Quattro artisti regionali – Renato Marini, Elio Cavone, Nino Barone e Sara Pellegrini – hanno dato vita a un’esposizione intensa e toccante.

L’installazione “Rotte di libertà” di Sara Pellegrini, con cinque grelle originali, ha simboleggiato i cinque campi di aviazione alleati. I colori – ruggine, azzurro e oro – hanno raccontato il tempo, il cielo e la rinascita. Renato Marini ha dipinto tre opere evocative intitolate “Il ritorno a sera”, mentre Nino Barone ha realizzato una composizione su cinque tele con un aereo a forma di croce, omaggio ai piloti caduti. Di forte impatto l’opera di Elio Cavone, che ha rappresentato la sofferenza della guerra con una figura umana sanguinante, simbolo di una memoria ancora viva.
Anche la letteratura ha avuto il suo spazio: gli studenti delle scuole medie hanno partecipato a un concorso narrativo, immaginando l’aviazione alleata a Campomarino. La vincitrice è stata Desirée Colapietra della classe 3A, con un racconto che ha saputo fondere memoria storica e creatività.
Per celebrare l’evento, l’artista Michele Carafa ha realizzato una scultura in bronzo raffigurante una grella (PSP) da cui si librano in volo cinque colombe, simbolo della pace conquistata grazie ai campi di aviazione di Biferno, Canne, Nuova Madna e Ramitelli.
Commovente anche la cartolina commemorativa ideata da Sara Pellegrini, con grafica dell’annullo postale curata da Chiara Carafa. L’immagine mostra un’Europa serena, un cielo blu aeronautico solcato da aerei non più di guerra, e un ragazzo che gioca con un aereo di carta: un messaggio potente di pace e futuro.
Infine, l’artista Antonella Mattarocchia ha realizzato sei tavole raffiguranti gli aerei storici dei campi di aviazione, arricchite dai simboli del territorio. Le opere sono state donate agli ospiti insieme alle pergamene della cittadinanza onoraria.
Tutte queste creazioni rappresentano frammenti di una memoria condivisa, un omaggio alla resilienza del territorio e alla luce che, ottant’anni fa, tornò a brillare sull’Europa.
Giuseppe Marini







