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Sensazioni a San Nicola (foto C.L. Smoke)SAN DOMINO _ Mi piacerebbe scansare il rischio di venire frainteso come intenzionato a catechizzare chi mi presta attenzione. Il mio desiderio più schietto è mantenere sempre una linea rigorosa, secondo quell’etica di assoluta lealtà in cui personalmente credo, e in tale spirito rendere conto di quello che faccio.

Oggigiorno, secondo me, ciascun individuo sarebbe tenuto a mostrare i risultati del lavoro svolto. Intendo con questo rendere omaggio al principio di verità che indica la società moderna come un fenomeno pubblico e in tale contesto la mia persona non può rivelarsi un’essenza autarchica né io posso dimostrarmi un piccolo egoista spirituale che si rifiuta di condividere con il prossimo i risultati conseguiti nella propria officina. Non penso di trovarmi nell’errore quando, in qualità di essere umano, reputo un’esigenza per me primaria, di respiro universale, sottoporre alla comunità la consistenza di tutto quanto riesco a realizzare.
Ma bisogna pur prendere atto che esistono anche coscienze ben diversamente orientate.
In tale contesto, si dimostra con evidenza ormai lampante a tutti che il signor Giuseppe Calabrese rifiuta di rispondere alle domande che molti si pongono assieme a noi. Ne prendiamo atto con la curiosità insoddisfatta del cittadino pacifico. Inoltre, alcune considerazioni di pari chiarezza sconsigliano l’eventuale condotta caparbia di portare avanti ad ogni costo una reiterata richiesta – fattasi a tratti martellante – mirata ad ottenere dichiarazioni che l’autorità comunale non intende affatto esprimere. Tanto ci basti. Una chiarezza, se non altro, l’abbiamo conseguita.

A questo punto non parrebbe neppure sensato addebitare gratuitamente al Sindaco un’ipotetica intenzione di occultare realtà negative: lui possiede certo un alto senso della legalità, come si conviene ad un ex poliziotto delle forze speciali, le cosiddette “teste di cuoio”. Inoltre il popolare Pinuccio sa bene che, presto o tardi, le magagne vengono alla luce: e chissà quale figura ci farebbe se la cittadinanza, indignata per eventuali rivelazioni tardive troppo a lungo sottaciute, si rendesse conto di essere stata volutamente mantenuta all’oscuro d’importanti decisioni pubbliche. Ecco perché propenderei senz’altro nel senso di una probabile irreprensibilità della sua posizione sui casi sollevati, sebbene permanga tuttora una seria perplessità rispetto ad eventuali motivazioni di quel pervicace silenzio. Allo stato presente non si può dire, ma non dimentichiamo neppure che nella fattispecie potrebbero tuttavia sussistere anche aspetti positivi.

E’ vero, il primo cittadino, anche per tranquillizzare gli animi, avrebbe potuto spendere almeno due parole in omaggio al diritto dei cittadini che a lui si sono affidati. Ma non tocca certo a me sentenziare in merito alla legittimità di una scelta, che non gli si potrebbe onestamente contestare se avesse agito in via strettamente privata, mentre ben altra considerazione meriterebbe secondo me l’atteggiamento da mantenere nella condotta della cosa pubblica.

Oramai è chiaro che non è propriamente la condotta del Comune a impedire che il progresso delle Tremiti possa decollare, ma piuttosto una mentalità governata dal pregiudizio dei luoghi comuni

Può anche darsi che la sussistenza di dettagli a me sconosciuti autorizzino il segreto apparentemente osservato dal servitore della cittadinanza rispetto ai propri mandanti. Per una luce di definitiva chiarezza, attendiamolo comunque alla prova dei fatti. In tale scenario si profila nel frattempo un’ulteriore rivelazione altrettanto netta. La totale assenza di una concreta forza di opposizione sta costruendo una comoda strada per il protrarsi del predominio politico di Giuseppe Calabrese. Ne sembrano convinti anche certi suoi primitivi oppositori che, nello sbandierare la rivelazione di una ritrovata unità popolare, improvvisano adesso qualche timido balletto che parrebbe teso alla timida speranza di prossime aperture, secondo me poco probabili.
Ma occorre considerare anche l’altra faccia della realtà. Oramai è chiaro che non è propriamente la condotta del Comune a impedire che il progresso delle Tremiti possa decollare, ma piuttosto una mentalità governata dal pregiudizio dei luoghi comuni, che persiste in genere nell’intera classe dirigente locale, sia essa di governo come pure di opposizione.

La bontà d’animo, la paziente saggezza, la dignitosa umiltà e lo spirito di sacrificio che qualificano la splendida comunità tremitese non debbono indurre a sottovalutarne la capacità di giudizio. Diversi elettori pensano che non sia sensato starsene acquattati masticando amaro per quattro anni e poi riemergere tre mesi prima delle consultazioni di voto, divisi più che mai dalle personali smanie di capeggiare un’illusoria riscossa. Cavalcare con opportunismo tardivo lo scontento popolare serve solo a farsi “trombare”, come succede ormai da due tornate che potrebbero avere rafforzato, anziché corrodere, il potere contrattuale dell’attuale Sindaco.

Si ripropone allora la considerazione che l’insuccesso sia sovente figlio della presunzione, di quella spavalderia che non custodisce nel proprio intimo una parvenza di valori pregnanti e soprattutto non contribuisce alla crescita socio-economica della comunità. I cittadini, per quanto insoddisfatti, non sono mai propensi a lasciarsi prendere in giro da improvvisati tribuni che si dessero un gran daffare a distribuire loro sperticate lodi, forse nel tentativo ingenuo di lodare se stessi. Il popolo, a differenza di quanto si vorrebbe, possiede una saggezza atavica, che lo induce quasi sempre a propendere per il male minore. I difetti non mancano ad alcuno, ma non è nel disprezzo per le magagne dell’avversario che puoi trovare ragione, bensì piuttosto nella leale proposizione del tuo sensato progetto per un futuro migliore, che deve delinearsi nei dettagli con credibile lucidità, aderente all’etica dei diritti fondamentali.

Personalmente sono d’altra parte convinto che non si possano accettare le sporadiche presunzioni, dirette ad una comunità dall’opinione non certo univoca, bensì variamente orientata, che proprio per tale aspetto sarebbe bisognosa di ragionevoli suggerimenti coordinativi.

Emerge talvolta nella mentalità dei soggetti che più alzano la voce una bizzarra faciloneria, per nulla ponderata, che poggia le proprie fragilissime basi sull’inconcludenza dei luoghi comuni. Concetti elementari, unanimemente condivisi, ma per via della congenita vaghezza fin troppo ingannevoli.
Nessuno infatti può dichiararsi contrario a valori primari come ad esempio l’unità oppure la solidarietà: appartengono alla coscienza primitiva dell’uomo. Tant’è vero che tutti i modelli sociali, perfino negli angoli più remoti del Pianeta, fanno capo a tali concezioni virtuose. Ma è illusorio, se non addirittura ingannevole, associarne il pregio indiscutibile a sentimenti negativi o addirittura disumani.

Anche i rivoluzionari francesi arringavano il popolo proponendosi uniti dal mottoliberté, egalité, fraternité”; ma contemporaneamente scoprivano la ghigliottina. Per quanto benevolmente disposto da sincera simpatia nei confronti della fazione politica sonoramente battuta dall’attuale Sindaco, non posso in alcun modo accettare la sleale infamia delle false accuse con cui si è cercato – dopo la sconfitta, a giochi elettorali ormai conclusi – d’insozzare la vittoria di Giuseppe Calabrese. Si è inventato di sana pianta il ricorso di quest’ultimo a un artificio illegale, che avrebbe favorito la sua affermazione. Ed è solo una delle tante chiacchiere oziose, la più clamorosa, quella che ho ampiamente descritto come “la bufala dei voti importati”. Inoltre per dare maggior forza alla reazione sprezzante generata dalla sconfitta si è tentato di rincarare la dose con altri pretestuosi addebiti, trascurando invece a mio parere di approfondire altri dettagli che avrebbero potuto rivelarsi non proprio meritevoli di elogio. Nonostante le premesse, nessuno ha mai pensato di scusarsi con i paesani per il fango falsamente sparso. Oltre al cumulo di rifiuti materiali, si sono accatastate le immondizie concettuali.

Nonostante quella rinnovata lena di cambiamento positivo avvertibile nell’aria che avvolge le Isole, il cammino da percorrere potrebbe risultare ancora lungo nonché accidentato. Non mi pare proprio che la situazione reale testimoni già un compiuto consolidamento di quell’unità che allo stato attuale si ode sovente strombazzare con troppa enfasi come avvenuta. Esistono parecchi ostacoli generati tutti dalle presunzioni, come dicevo, dai luoghi comuni. I primi che riuscissero a liberarsi di quel bagaglio ingombrante si troverebbero possessori di una straordinaria ricchezza da condividere fraternamente con tutti, abbracciati gli uni agli altri, per promuovere assieme una meravigliosa rinascita. Questa, secondo la mia particolare visione, si alimenterebbe immancabilmente dal gioiello della ritrovata solidarietà unitaria, una virtù capace di catalizzare l’avanzamento verso qualsiasi conquista. Una grande collettività possiede gli strumenti per simili realizzazioni. In tale contesto bisogna tener conto, come ho già sottolineato, che la mancanza di una radice etnica profonda – e di una conseguente tradizione inveterata – sottrae ai residenti la preziosa possibilità di appoggiarsi alla pregnanza di simili valori. Sappiamo bene che la comunità residente oggi nelle Isole Tremiti discende dalla colonizzazione apportata nell’anno 1843 per decisione del re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone. L’illuminato sovrano, ben consapevole dell’importanza di ripopolare il minuscolo arcipelago, comprese inoltre che una folla di bisognosi vivente all’epoca nei quartieri più miseri del capoluogo partenopeo, si sarebbe rigenerata a nuova vita qualora egli l’avesse trapiantata nell’area marina pugliese.

La determinazione laboriosa, unita alla sorprendente creatività di quella gente, diedero così inizio al cammino sociale dei coloni, che negli anni hanno reperito tutti gli strumenti utili ad evolversi. La loro storia, ancora breve, testimonia tuttora la potenza di un principio naturale. Esiste nella coscienza individuale un avviso pressante che rende l’uomo inquieto, teso con ansia instancabile alla ricerca di uno spazio universale motivato non tanto da presupposti filosofici, religiosi o sociologici, ma piuttosto dalla mera quotidianità. E’ la considerazione di potersi migliorare, nella certezza che chiunque riesca ad aprire l’anima e il cuore, potrà tentare di trasformare la propria vecchia individualità in quella di un’altra persona, un uomo rinnovato, teso in maniera più efficiente all’ ideale pur sempre irraggiungibile della perfezione. Sono tutti spazi ragionevoli che risulterebbero annullati dall’eventuale presunzione sciocca di essere individui di rango superiore, quasi perfetti. Mi piace pensare invece che sia una conquista senza pari raggiungere la comprensione che ciascun individuo è unico, insostituibile, meraviglioso. Io sono la persona più importante al mondo, ma lo sono soltanto nell’attimo in cui riconosco che, al pari mio, anche tu sei tale.

Le persone animate in tal senso saranno capaci di rigenerare la realtà delle Isole Tremiti verso l’infinito luminoso di nuovi orizzonti.
Io sono convinto che la scelta migliore sia proprio evitare le trappole dei pregiudizi meschini di cui dicevo, e rivolgersi con partecipazione convinta al proprio io come parte dell’infinito. Con profondo rispetto per la ragione, per l’universale, per la vita stessa.

Perché in effetti è la vita in sé a rappresentare qualcosa di speciale, da assaporare e godere in ogni minimo dettaglio. Non è una prova generale. E’ un evento irripetibile, unico e insostituibile come l’essenza di ciascun individuo. Un tesoro inusitato da non barattare per nulla al mondo. Qualcosa da abbracciare molto stretto per un tempo che possa risultare sempre il più lungo possibile.

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48 Commenti

  1. Non ci sono luoghi comuni ma solo sogni
    Illustrissimo, Le scrivo in quanto membro della comunità delle Isole Tremiti e sicuramente non in veste di appartenente o sostenitore di un gruppo politico.
    Rispetto e ammiro la categoria dei giornalisti in quanto ci offrono la possibilità di conoscere realtà altrimenti oscurate dal potere (vedi Ilaria Alpi) ma il suo articolo offende e denigra cittadini che pur derivando dai ”bassifondi partenopei” hanno saputo, da soli, creare qualcosa di buono e onesto sollevandosi dalla miseria. Penso sia più disonorevole, visti i risultati, essere figli di un professionista, svolgere la stessa professione senza amore e arrecare seri danni al malcapitato di turno.
    Ha parlato di presunzione, di spavalderia, ma sono aggettivi che ai veri (e sottolineo veri)figli o pronipoti dei partenopei e deportati politici non appartengono.
    Approvo incondizionatamente che ogni individuo è unico, meraviglioso, insostituibile, che sia uomo, donna, cane ed anche coccodrillo o serpente, nonostante la loro natura la loro personalità possa disorientarci, ma dello stesso pensiero sono la maggior parte dei miei compaesani.
    Forse siamo gente semplice, alla quale piace sognare ”Come è profondo il mare” e non ci preoccupiamo di scoprire cosa vi nasconde, siamo gente con sentimenti, passioni e grandi dolori.
    Se un giorno come i francesi (usando il suo paradosso) allestiremo una ghigliottina, mi perdoni, è un mio personalissimo pensiero, ma dal punto di vista cristiano, essenzialmente umano, lo trovo un paradosso troppo forte considerato che sono contraria alla pena di morte, ma credo nelle istituzioni e nella legge ITALIANA. Mi lasci sognare pensando che la legge è uguale per tutti…spero, che queste mie affermazioni non Le risultino troppo presuntuose, non è il suo primo articolo sulle Tremiti che leggo e nel quale noto un certo dissapore nei confronti della popolazione, mi perdoni se la invito ad entrare tra la gente semplice Tremitese, forse potrà sognare come noi “Come è profondo il mare……..”
    Cordialmente La saluto
    una sognatrice

  2. LUOGHI COMUNI E MONDO DEI SOGNI
    Cara sognatrice,
    debbo proprio ringraziarLa, perché il Suo intervento è testimonianza vibrante delle presunzioni di cui parlo.
    Il sogno è un pregiudizio pericoloso se attuato da svegli. E’ anche la più comoda favola che i venditori di fumo sanno distribuire agli altri per impedir loro di pensare. Ridurre le qualità più ammirevoli di qualsiasi consesso umano a una dimensione onirica, significa invalidarne la profonda valenza. Parliamo piuttosto di IDEALI, di ASPIRAZIONI ragionevoli, di civile PROGRESSO, di CONQUISTE morali.
    E’ abusivamente gratuito affermare con superficialità che il mio pensiero “offende e denigra cittadini”. Che essi provenissero dai ”bassifondi partenopei” lo dice Lei, stimata sognatrice. Se leggesse con maggiore attenzione il mio pensiero, comprenderebbe che io parlo di coloni “originari dei quartieri più miseri della città partenopea”. Il termine “bassifondi”, da Lei abusivamente tirato in ballo, implica il senso detrattivo di un popolo che vive ai margini, non solo economicamente, ma anche moralmente. La povertà non è certo presupposto di bancarotta morale.
    Altrettanto arbitrario è cancellare il mio giudizio storico “La determinazione laboriosa, unita alla sorprendente creatività di quella gente, diedero così inizio al cammino sociale dei coloni”
    Essere “gente con sentimenti, passioni e grandi dolori” è condizione frequente del genere umano, non solo alle Tremiti.
    Un ultimo cenno merita l’inutile consiglio di “entrare tra la gente semplice Tremitese”. Ho la fortuna di farlo e di praticarne i pregi con assiduità fin dall’infanzia, dai primi anni quaranta quando risiedevo a Foggia (e probabilmente, Lei ancora non esisteva). Ho imparato ad amare quell’umanità, tanto da non potermene più staccare, pur essendomi trasferito altrove.
    “Come è profondo il mare……..” è visione poetica coinvolgente, ma se non sei ben sveglio, in quel mare potresti anche affogare.
    Spero che Le riesca di riponderare con minore superficialità le mie parole, senza cadere nelle facili trappole dei pregiudizi.
    E’ la solita storia, antica quanto il mondo: il più bel trucco del diavolo è dare ad intendere che non esiste.
    Ferruccio Maria Fata

  3. Tunnel sottomarino???
    Sig. Fata anch’io ho capito quello che ha detto la sognatrice, non può sempre offendere la comunità tremitese, non è il primo articolo che scrive! Certo non è riuscito a farci sapere cosa nasconde il Comune delle Isole Tremiti riguardante il Tunnel sottomarino.
    E’ un nostro diritto di cittadini sapere cosa si sta cercando di fare e come vengono spesi i nostri soldi.

  4. ANALISI ATTENTA
    Caro Amico,
    come sempre il Suo articolo, sviscera un’attenta analisi della politica arcaica che regna a Tremiti.
    Probabilmente Lei espone quello che la maggior parte dei tremitesi pensa ma non trova necessario esternare.
    Come ben sottolinea, è la quotidianità dei problemi a preoccupare i tremitesi. Spesso, negli anni della mia permanenza nell’arcipelago, vedevo gli isolani esporre i loro problemi direttamente al sindaco, non in municipio, ma sulla banchina del molo o al bar.
    Paradosalmente le notizie più importanti dell’amministrazione, la popolazione le apprende grazie ad internet da interventi preziosi come il Suo.
    Battutaccia: prevedevo che il Sindaco non avrebbe risposto, come pure sapevo bene che Lei non sarebbe arrivato a praticare la tortura per estorcere dichiarazioni.
    Un abbraccio intellettuale dal “giovane” Zend

  5. sogni contro demoni
    Illustrissimo, Il diavolo lo vedono tutti, non si nasconde, si muove alla luce del sole. Il diavolo aleggia intorno a noi eppure tutti, e dico tutti, lo vedono… e lo vede anche Lei, ma si parla degli isolani. E allora, il sogno diventa un rifugio per scappare dalla realtà che Lei presume di voler raccontare, ma è sempre dire e non dire e chi ne paga il conto sono sempre e solo gli isolani.
    Non vorrei che ella cada nella rete del diavolo.
    Sicuramente, il rischio di affogare, non lo corre solo chi vive sulla terraferma
    La saluto, ora torno a sognare…

  6. Non l’avesse scritto nella sua prima riga posso capirlo:”Mi piacerebbe scansare il rischio di venire frainteso”Le parole di E.M. Fata non solo devono essere lette ma anche capite. E quì che nasce la difficoltà comprensiva ed interpretativa della conoscenza. Si può dire, con apparente paradosso, che di fronte a parole difficilmente conoscibili, rispetto ai quali si è per definizione ignari, il modo meno inefficace di descriverli è raccontarli. Pensiamo proprio al racconto, innanzitutto orale, la modalità attraverso la quale da che mondo è mondo l’uomo ha saputo ‘darsi ragione’ e ‘comunicare agli altri’ sia i concetti più complessi, sia la modalità di funzionamento delle organizzazioni. La modalità conoscitiva tipica della ricerca antropologica non è nient’altro che questo: ascoltare un racconto orale, inquadrarlo nel suo contesto, tentare di costruirne una sintesi comprensibile e fruibile per chi vive al di fuori della ‘cupola culturale’ all’interno della quale quel sapere, quella visione del mondo si è generata.

    Tra le tante riflessioni che questi spunti mi stimolano ne spicca una: queste “cupole culturali” sembrano dissolte nell’epoca della rete perchè si riferiscono a contesti sociali chiusi e omogenei all’interno dei quali le persone condividono un linguaggio e un universo di significati comuni, ben noti che permettono un livello di comprensione interna molto elevato. Insomma nei gruppi sociali molto coesi nei quali la gente, quando parla, sa di cosa sta parlando e si capisce.A proposito: io avrei usato il congiuntivo imperfetto:” Che ella cadesse” Morire dormire, sognare forse? direbbe il Bardo.
    giovane “Zed”

  7. beata incoscienza
    bravissimo ma… un consiglio personale per vivere nell’isola non vedere non parlare non pensare non ragionare non dare pareri, non fare calcoli né programmi… isolati… sogna e basta di giorno e di notte sogna sogna sogna e basta… proibito pensare, per quello basto io, ordina il dittatore… l’intelligente si finge idiota e sogna di campare felice

  8. CHI DORME NON PIGLIA PESCI
    è proprio vero il detto !
    giovane Zend, senza pregiudizio per le tue convincenti affermazioni (che siamo in tanti a condividere), ti pregherei con rispetto di volerne illustrare il significato con linguaggio semplice, per lasciarle capire anche a tutti quelli che non sono filosofi.
    con sincera stima ti ringrazio a nome di tanti, residenti e non.
    skipper

  9. NEANCHE PER SOGNO
    Carissimo autore,
    ho letto il vostro articolo, con emozione per l’analisi veritiera ma anche indignato dalle “sognanti” presunzioni di qualche commento.
    Ci vuole un bel coraggio ad affermare quello che non potrebbe esistere NEANCHE PER SOGNO. Ci vuole un bel coraggio a calunniare in sogno non solo l’avversario politico, ma pure l’estraneo che ha la sola “colpa” di amare e rispettare le Isole Tremiti con tutti gli abitanti ammirevoli.
    NEANCHE PER SOGNO si può affermare di vivere in promiscuità col maligno: esso attacca solo chi è complice consenziente.
    NEANCHE PER SOGNO si può vedere il diavolo dappertutto. Chi è capace di vigilare su se stesso non corre quel rischio NEANCHE PER SOGNO.
    Per fortuna esistono al mondo – ben distinti da individui dediti alla bassa furbizia dei sotterfugi, dei trucchetti e dei mezzucci – persone meravigliose illuminate da eroica dedizione e generoso sacrificio a sostegno dei principi virtuosi.
    beata la ragione, amata la sincerità, lode alla coscienza retta dell’uomo giusto.
    vorrei potervi conoscere
    il Conte di Pianosa

  10. outing
    Caro Skipper, credo che la mia disgressione intelettuale sia magnificamente comparata a ciò che disse a tal proposito il grande Arthur Schopenhauer:” Coloro che combinano discorsi difficili, oscuri, confusi e ambigui sicuramente non sanno affatto cosa vogliono dire, ma hanno soltanto un’oscura consapevolezza che ancora si sforza di trovare un pensiero. Spesso però essi vogliono celare a sé stessi e agli altri che non hanno nulla da dire.”

  11. storielle da ragazzini delle isole
    non è una pernacchia…il primo luogo comune da eliminare è i tremitesi….non mi ci riconosco, io sono io, chi dice che siamo tutti uno stampo?
    secondo luogo comune gli esterni, eppure a termoli durante i mesi freddi nessuno ci chiama così, pure qualche paesano dovrebbe andarci piano a chiamare esterni quei napoletani che vengono in vacanza da noi, potrebbero essere pure nostri parenti….. quisquiglie pinzellacchere direbbe totò….vogliamoci bene e basta !

  12. la bufala svelata
    Un progetto per essere finanziato dal Comune deve avere prima l’approvazione della Regione e poi una volta sottoposto all’attenzione delle autorità locali finanziato solo se accettato come possibilità di sviluppo del territorio.
    Come tante iniziative tale progetto è stato presentato dall’ideatore all’approvazione da parte della Regione Puglia e la stessa lo ha rigettato.
    Pertanto tale assurdo ma tanto discusso tunnel sottomarino non è nemmeno stato presentato all’attenzione dell’Amministrazione nè tantomeno, di conseguenza, ne è stato richiesto il finanziamento.
    Forse, proprio perchè non esiste nessuna spesa, non c’è motivo di dover giustificare ciò che non si è speso.
    State calmi tremitesi e mettetevi una mano sulla coscienza di tutto ciò che non vi viene chiesto di pagare alle Tremiti: l’acqua, la tassa sull’immondizia, le tasse pubblicitarie, gli affitti dei locali di proprietà del comune.
    Qui, a mio avviso, c’è una grande carenza decennale ma non c’è mai stato il coraggio di applicare ciò che va fatto. Ben venga la scelta effettuata pochi mesi fa di aprire i cassetti e cominciare a controllare e a preparare gli incartamenti per far rientrare un pò di quattrini.
    E questa volta interviene EQUITALIA
    Siete proprio tutti contenti????
    Siate limpidi e trasparenti e ammettete tutti i soldi che INGIUSTAMENTE avete risparmiato fin’ora.
    A Termoli pagate le tasse VERO??

  13. la PAPERA in sogno
    beh, non esageriamo, le PAPERE non sono BUFALE.
    mai affidarsi ciecamente a misterioso sconosciuto, quandanche si proclamasse persona informata.
    Il sogno improvvido (un incubo) esisteva eccome! per grazia di dio è stato interrotto dal parere negativo dell’autorità ambientale.
    io non parlerei proprio di bufala in questo caso, ma lo farei piuttosto quando si annunciano impossibili visite di stato di beduini africani oppure improvvisati mercatini per vendere qualche isoletta.
    Salvatori Mario

  14. Svegliati Regione Puglia
    le tasse i tremitesi le pagano per 12 mesi e purtroppo lavorano solo per tre mesi. Provate ad andare a Ischia o in costiera amalfitana dove la stagione lavorativa è molto + lunga.
    La Regione Campania ha forse lavorato meglio della Regione Puglia?
    Ben venga una nave da un porto pugliese.
    Cari termolesi cosa ne pensate se la Regione Puglia decidesse la costruzione di un bel porto a due passi dalle isole tremiti?
    Vi piacerebbe l’idea di costruire un porto a Lesina? Pensate un po’ che dista solo 12 miglie marine da Tremiti.
    Si giungerebbe a San Domino in meno di mezz’ora e ci sarebbero molte + corse al giorno anche alla sera.
    Anche l’aeroporto di Foggia potrebbe essere collegato non solo dal nuovissimo elicottero da 15 posti.
    Tremiti ha assolutamente bisogno di essere collegata via mare in meno tempo possibile.
    Le tremiti rappresantano una bella fetta di mercato per commercianti e professionisti termolesi.Svegliati Regione Puglia e fai lavorare i ns. pugliesi!!!

  15. sognatrice
    Finalmente parole, progetti, sogni costruttivi e non distruttivi, finalmente idee. Perchè parlare del nulla e non di ciò che potremmo creare per migliorare le nostre belle isole, perchè annientarci l’uno con l’altro invece di spendere le nostre energie in un progetto comune che faccia delle nostre già bellissime e invidiattissime Isole dei gioielli nell’adriatico? Bravo autore Tremitese svegliamo la Regione Puglia. Ecco i veri sogni quali sono e non certo gli incubi dei quali fino ad ora si è parlato. Solo dal caos si può ripristinare la materia, l’ordine.

  16. finalmente!
    Sono felice che una provocazione vi stia dando una mossa.
    Come al solito bisogna essere colpiti al cuore per darsi una svegliata!
    Faremo davvero un gruppo di lavoro su come rilanciare…. diciamo lanciare( ri- presuppone la ripetizione di qualcosa già avvenuto prima!!)le nostre isole? Davvero avete voglia di mettervi in gioco, soprattutto i giovani, per superare gli ostacoli politici, le diatribe familiari, le invidie verso chi fa qualcosa di nuovo o solo di diverso ma che fa guadagnare qualcosa in più?
    Avete davvero voglia di spendere un po’ del vostro tempo invernale per darvi da fare anche per voi stessi?
    Finchè non vedo non ci credo!
    A Pasqua vedremo!!! Già perchè prima di allora nessuno compare sull’isola, purtroppo.
    Quanti mesi persi a far solo polemiche!

    Non critichiamo tutti i termolesi, perchè mi sembra che qualcuno sul porto di Termoli abbia lavorato tutto l’inverno per abbellire e riorganizzare il porto per far star comodi i turisti che ci porteranno i soldi.Forse dovremmo andare tutti a scuola da Pasqualino Marinucci!
    Poche parole ma tanti fatti. E se qualcuno ha voglia di criticare si metta la mano sulla coscienza. Io per prima.

  17. MANCO PER SOGNO
    SCIOCCHEZZE DI SOGNO
    Lo ha capito anche quel tale “tremitesi” che ha esortato la Regione a svegliarsi, non certo a sognare.
    Ancora meglio lo spiega la probabile termolese importata alle Tremiti.
    Lei non sogna certo, ma cerca di dare uno scossone a chi si crogiola nella beata incoscienza di un letargo insensato.Bravissima, tremitese importata! Ce ne fossero tanti dello stesso stampo.Ragazzi, datevi da fare: è tempo di smettere le favole per dedicarsi a solidi ideali, dare corpo alle aspirazioni. L’aiuto non vi manca!
    Per carità, nessuno sogni più ad occhi aperti, fuori dal sonno.
    Non sogni fumosi e ingannevoli, ma solide realtà. Non illusioni, ma realistica concretezza.
    Lasciamo i visionari alle sognanti presunzioni dei luoghi comuni.

  18. Non sono di Termoli . Vengo da una realtà molto diversa dove non c’è tempo di sognare, dove il darsi da fare è all’ordine del giorno altrimenti soccombi. Con la differenza che lì non c’è il mare che ti fa guardare lontano oltre il tuo orizzonte.

  19. Letargo insensato?
    Pensare che invidia, ostacoli politici o diatribe familiari, possano ostacolare progetti di miglioramento lo trovo poco concreto,se sei nel giusto e se i tuoi progetti sono onesti non ti ferma nessuno, apparte le difficoltà economiche.
    Sulla riviera romagnola ad Ischia e…. la maggior parte delle attività chiude quando il flusso turistico diminuisce. Alle Tremiti chiude tutto la gente va in letargo perchè gia dalla metà di Settembre non possono più contare nemmeno su quei pochissimi turisti. Le navi fanna a gara a chi per prima deve tornare nei cantieri ed un’unica corsa non invoglia sicuramente il turismo.
    Povero Garibaldi è vero che unì L’Italia ma non gli italiani. Le Tremiti, un giorno diventeranno il fiore all’occhiello della Puglia, ma rimarrà sempre da conciliare le menti isolane, eppure siamo così pochi…

  20. IL RIGORE INVERNALE FAVORISCE RIGOROSE STRATEGIE
    Alcuni esibiscono creatività e saggezza, mentre altri “fanno sfoggio” dei propri limiti.
    Certe amenità non si dovrebbero concepire manco per sogno. Cosa possono capire eventuali menti dilettantesche delle strategie commerciali di maestri del turismo come Ischia, Rimini, Riccione, per citarne solo alcuni? In quei luoghi proprio d’inverno si attiva la vera fucina di studio e programmazione per tutto ciò che verrà concretizzato in corso di stagione.
    Quei signori non si fermano mai, non perdono certo le giornate a crogiolarsi nel sogno, ma disegnano con precisione matematica i contorni e lo spessore delle iniziative atte a favorire lo sviluppo costante delle varie aziende. L’arma vincente è rappresentata proprio dalla realtà, dall’attenta elaborazione di stime, cifre, dati esatti,
    Le strutture operative saranno pure chiuse, ma i cervelli che le governano sono in creativo fermento. Si vede molto bene cosa producono.

  21. perfettamente d’accordo!
    Troppo riduttivo dare la colpa del mancato lavoro alle navi che se ne vanno. Forse se ne vanno perchè l’isola non offre più nulla dopo un certo periodo.
    L’anno scorso c’è stato chi si è dato da fare per organizzare le gare di fotografia subacquea e si è lavorato fino a fine settembre.
    Gli ostacoli organizzativi si sono incontrati sull’isola, non fuori.
    Nessuno pensa a pacchetti promozionali come fanno a Rimini: 50 uero a persona per un week end gioni a giugno. Si fanno scappare i turisti offrendo camere a 240 euro a persona!
    Ci sono realtà isolane nel Tirreno, come Capraia, dove la nave collega con la terra ferma una volta al giorno tutto l’anno o altre dove i ragazzi prendono la nave tutti i giorni per recarsi a scuola in continente pur di non obbligare le famiglie a trasferirsi.Se ciò accadesse a Tremiti…!
    Tra pochi giorni si inaugura la BIT a Milano.
    Quanti tremitesi hanno acquistato il biglietto per osservare come si fa turismo?
    Alle edizioni precedenti, quanti tremitesi c’erano allo stand della regione Puglia a rappresentare le isole?
    Chi ha dato il suo tempo GRATIS è stato accusato di averlo fatto per interesse…. !
    I riminesi,ci saranno, anche se a febbraio non ci sono turisti sulla riviera romagnola.

  22. Menti dilettantesche ma con molte passioni, capiamo, capiamo
    Come può chi non sogna portare avanti delle attività? Sarebbe solo un insieme di numeri e calcoli matematici la vera passione quando è inibita dalle circostanze della situazione che ti circonda si trasforma in sogno, il sogno diventa realtà quando ti si presenta l’occassione e con estremo coraggio hai la forza e le capacità per porla in essere . Il cervello di chi sogna non è fermo, spiacente questo è un luogo comune. Pensare che i Romagnoli e gli Ischitani siano degli elaboratori elettronici degrada il grande lavoro che svolgono e che li rende dei validi esempi di operatori turistici, hanno saputo guardare oltre l’orizzonte, hanno saputo osare, lottare , mettendo da parte l’interesse personale per quello comune; si sono uniti in consorzi ma c’è stato comunque qualcuno che li ha saputi guidare a questa unione.
    Io noto da questi blog che vi è solo gente che tenta non una rinconciliazione tra la popolazione, ma una vera rovinosa ulteriore frattura. In quest’isola ci vorrebbe un esterno che svolga attività di coordinamento tra gli operatori che non sia coinvolto in questa realtà da vincoli di parentele o passioni politiche o lavorative che risponda del suo legale mandato solo ed esclusivamente alla popolazione, avete presente una sorta di amministratore condominiale che si assume il compito di portare a termine eventuali progetti? un ESTERNO? disonore…

  23. mi illumini!!!
    Nel guardare le fotografie, (direi quadri), di C. Smoke mi sembra di avvertire l’odore della pineta dopo un bel temporale o di udire la risacca del mare, o ancora stormi di gabbiani che volano alti, nemmeno un poeta potrebbe descrivere meglio le sensazioni che questi paesaggi offrono. Chi non vorrebbe vivere in questo Paradiso 12 mesi l’anno?
    Chi ha dei figli, ha delle grosse responsabilità, lasciare che un figlio dopo la scuola media si autogestisca per studiare in terraferma, vista la precarietà dei mezzi, non è fattibile. I genitori sognano per i figli un futuro migliore del loro.
    La gente è stanca di associazioni giovanili, consorzi che lasciano il tempo che trovano. La gente vuole certezze per se e per i propri figli e se queste certezze non le trova a Tremiti tanto vale dargli la possibilità di cercarle fuori.
    La competizione città o Tremiti, non regge ,quel papà quella mamma vorrebbero respirare l’aria della loro pineta salire sulla cappella dell’eremita e provare quel senso unico di onnipotenza che ti offre il paesaggio, ma questo purtroppo non basta, non deve bastare a un figlio. Alcuni Tremitesi riescono a trovare lavoro in mense, pub, a tremiti per 9 lunghi mesi di cosa vivono? per i turisti non manca nulla, alberghi, alberghi e ancora alberghi, negozi, guardia medica e per gli isolani? Perche nessuno si occupa di loro e li fa tornare a casa?
    Osservatore attento, lei che ci invita alla cultura in quanto “non sappiamo non capiamo” non pensa, che magari, il confronto con lei che ha la presunzione di sapere ci può aiutare a crescere, cosi come fa L’Illustrissimo dottor Fata. Purtroppo ad oggi tempo per la letteratura, la filosofia, ne ho avuto ben poco, sa ho dovuto imparare presto a pulire bagni, cucinare, rammendare, ma nei ritagli di tempo non mi nego di pensare.

  24. INAUGURATA, CON LE TREMITI ALL’ANGOLO, LA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO
    Ieri, 18 febbraio, si è inaugurata l’edizione 2010 della BIT, Borsa Internazionale del Turismo, nel cui novero le Isole Tremiti fanno la consueta parte di Cenerentola, ospitate nello stand del Molise e con una piccola presenza nella Regione Puglia.
    Al convegno di apertura, il ministro Brambilla ha risposto alle domande del moderatore Michele Perini, presidente di Fiera Milano, affermando fra l’altro:
    “Il turismo, che costituisce oltre il 10 per cento del nostro Pil, è una delle attività economiche più sostanziose del Paese, ma allo stesso tempo, ….è anche l’attività che ha più bisogno di sinergie…… A legislazione vigente, una politica per il turismo ha tanto maggiori chance di successo quanto più efficaci sono le sinergie…… Proprio per la complessità della governance del comparto turistico, sono convinta che l’approccio più efficace alla risoluzione dei problemi sia quello di sistema. Occorre puntare soprattutto su interventi programmatici intersettoriali, che permetteranno un’azione più incisiva per il rilancio della competitività del nostro paese…… Per ciascuno dei settori in cui la destinazione Italia è leader, il turismo balneare, culturale, montano, del benessere, vanno attivate azioni specifiche, tenendo conto dei nuovi comportamenti e delle nuove esigenze dei turisti: vacanze più brevi e un rapporto sempre più competitivo tra qualità e prezzo”…….

    “Occorre incentivare la destagionalizzazione per utilizzare più razionalmente il nostro patrimonio di posti-letto……”

    E’ intervenuto anche il Governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, che ha sottolineando l’importanza del comparto Turismo, settore che rappresenta il 10% del PIL Italiano e nel sostenere la crisi si comporta meglio di altri settori. La crisi economica è mondiale, ma all’estero, secondo Formigoni, l’industria turistica viene agevolata da un regime fiscale privilegiato, ben diversamente dall’Italia, dove il problema dell’aliquota Iva applicata al settore permane sempre invariato, nonostante da tempo se ne richieda insistentemente una riduzione per allineare il gravame fiscale a quello degli altri Paesi.

  25. variante piano regolatore
    70/80 appartamenti in edilizia convenzionata ( si paga il mutuo ma il prezzo di acquisto è agevolato ) per i tremitesi nell’area adiacente al polifunzionale, riqualificazione e potenziamento delle strutture ricettive con aumento di posti letto da 700 a 1700.
    A me sembra positivo .

  26. LE ISOLE TREMITI ALLA BIT
    Per una irrinunciabile attenzione all’obbiettività, ritengo di dover precisare meglio l’intervento pubblicato in precedenza.
    Si conclude dunque oggi la 30.a edizione della BIT, Borsa Internazionale del Turismo, nel cui novero debbo ripetere che le Isole Tremiti (relegate come sempre all’angolo) hanno dovutro mestamente rassegnarsi al consueto ruolo di Cenerentola.
    Nelle scorse settimane, in attesa dell’evento espositivo, si era parlato dell’eventualità che il nostro piccolo comune dell’area garganica venisse ospitato nello stand del Molise. Senonché detta Regione, per ovvie necessità economiche – più che mai determinanti in tempo di crisi – ha preferito rinunciare all’opportunità di un proprio spazio, mentre la Provincia di Campobasso ha parato il colpo confluendo invece nell’area del Coordinamento Meridionale Agricoltura, aggregazione recentemente costituitasi tra gli Assessorati delle Province meridionali del Paese.
    Trattasi nella fattispecie di un dipartimento che dovrebbe sviluppare una pesante attenzione all’offerta turistica, non disgiunta dall’interesse sempre più marcato per le tradizioni storico-culturali collegate alla tutela dell’ambiente.
    Così le Isole Trermiti hanno dovuto rassegnarsi alla scarsa visibilità di una piccola presenza nel padiglione della Regione Puglia.
    Naturalmente non sono mancate qua e là ripetute citazioni riconducibili al decantato fascino, alle spettacolari attrattive nonché al pregnante valore storico dell’arcipelago.
    Ma tutto questo rientra nell’abitudine inveterata di molte località a fregiarsi della vicinanza con le Tremiti come della rarità di un gioiello da indossare con motivato vanto.

  27. NON RICONOSCO ALCUNA SUPREMAZIA ALL’INFUORI DELLA REALTÀ
    IL TEMPO DELLA RAGIONE
    Grazie al cielo esiste ancora qualcuno con la testa sulle spalle, non fra le nuvole. L’intento di organizzare in qualità sempre più elevata i modelli sociali, il lavoro e soprattutto l’indomani che attende ciascuno è desiderio più che mai nobile, da supportare per quanto possibile nella vita comune.
    La convivenza s’ispiri soltanto ad autentica umanità, spontanea e generosa. Essa risulterà tanto perfetta quanto più motivata dal desiderio di donare appagamento alla naturale esigenza di progresso cui tutti tendono. Un miglioramento di continuità sicura se confortato dall’insopprimibile desiderio di fratellanza che le convulse vicende quotidiane minacciano di celare talvolta nei segreti recessi degli egoismi personali.
    Occorre anche calarsi nella quotidianità, liberi dal vincolo negativo dei luoghi comuni.
    Giorno dopo giorno stiamo vivendo un intermezzo di raro contenuto umano. Non sono da sottovalutare neppure lo scherzo, l’allusione, l’ironia irriverente che ti vengono porti con animo cordiale, quando accompagnate da spontanea solidarietà.
    Tutto rientra nella qualità della vita, purché rigetti le trappole astute dell’illusione, dell’inganno, della simulazione che oltraggia la verità e corrisponde al nulla.
    Non riconosco alcuna supremazia all’infuori della realtà.

  28. ….
    Talvolta l’ostentata cultura o voglia di presenziare in questo sito o ad altri, sempre inerenti a Tremiti ,può rasentare il paradosso. Ho riconosciuto in modo inconfondibile l’inprinting della stessa persona in almeno tre nick name diversi. Manca solo che facia pure il moderatore. Chi è? Vediamo se riuscite ad identificarlo. Buon divertimento

  29. penso anch’io la sola cosa giusta la dice ALEXA, mi pare quando un poveraccio non sa che dire sulle questioni vere, spara nel mucchio, attacca le persone che manco conosce…..bravata eroica

  30. cambiamo argomento?
    Mi sembra che sia giunta l’ora di proporre nuovi argomenti, nuovi articoli visto che il livello dei commenti si sta lasciando un po’ andare.
    Mi piacerebbe che qualcuno mettesse in luce aspetti della vita più intima dei vecchi tremitesi , interviste, pensieri,sfoghi, riflessioni… saggezze, anche solo per il piacere di gustare una piacevole e sana lettura.

  31. la strategia della frittata
    caro isolano indignato, è facile sospettare un motivo ragionevole per cui nessuno parla più delle calunnie. Potrebbe essere artificio di probabili furbacchioni prepotenti rivoltare la frittata, cioè cambiare discorso o aggredire quando si trovano nel torto.
    “sei mesi fa tu hai parlato male di me” disse il lupo all’agnello
    “ma se non ero ancora nato!” fu la risposta
    “allora è stato tuo padre” replicò il prepotente, e si mangiò la vittima

  32. OMAGGIO AI TREMITESI
    Il solito stereotipato “tremitese”, che potrebbe anche venire da Milano (si fa per dire), non si accorge forse del maleodorante tentativo di qualcuno, teso in apparenza ad inquinare il contenuto di un articolo scomodo?
    Pare anche patetico (più che ridicolo) il tentativo di entrare in un dibattito di alto profilo con indovinelli bizzarri.
    Non ha importanza chi scrive, ma conta il patrimonio delle idee che dalla scrittura emerge.
    Lo spessore umano, il livello intellettuale, la valenza culturale di tante osservazioni costituiscono a mio avviso l’omaggio più luminoso che si può tributare alla parte migliore della splendida umanità delle Isole.
    Quella luce appartiene a tutti, mentre il buio di eventuali sciocchezze apparterrebbe solo a chi ne detenesse il marchio.

  33. ECCO CHI OFFENDE I TREMITESI E LI DENIGRA
    Il male peggiore per le Isole potrebbe derivare proprio da eventuali propagandisti bugiardi o da calunniatori insolenti. Luoghi comuni, presuntuose falsità, deliranti allucinazioni, ma non solo.
    Il fatto più vergognoso sono le osservazioni irriguardose, le bizzarre offese, un delirio sfrenato che sembrerebbe rasentare la demenza.
    Dobbiamo perdonarli perché non sanno quello che dicono? L’alternativa potrebbe essere una sola: ricondurre le bravate spavalde di spregiudicati(e) giovanotti(e) nell’opportuna sede giudiziaria.
    In tutte le mie approfondite ricerche storiche, ho sempre seguito il massimo rigore analitico, con attenzione massima per ogni dettaglio e per qualsiasi valutazione culturalmente attendibile.
    E’ dura, alle soglie del 72.o anno di vita, doversi trovare in promiscuità con l’invasiva violenza di atteggiamenti inqualificabili, del tutto estranei alla ragionevolezza e privi di quella regola del civile garbo che attenda un principio elementare di rispetto umano.
    Mi consola tuttavia la serena consapevolezza che i tremitesi autentici (moltissimi, la quasi totalità) sono di ben altra tempra. Per questo li apprezzo senza limiti, come li ho sempre amati.
    Una piccola precisazione sulle origini demografiche delle Tremiti risulta dal seguente link: http://storiadelletremiti.blog.espresso.repubblica.it/

    Ferruccio Maria Fata

  34. Da autore: ……..La mancanza di una radice etnica profonda e di una conseguente tradizione inveterata sottrae ai residenti la possibilità di appoggiarsi alle pregnanze di simili valori….

    Illustrissimo dottor Fata, le radici di ciascun individuo sono tanto importanti quanto inviolabili. Non sempre si è orgogliosi o fieri della propria provenienza ma sicuramente ciò non è mai un impedimento per la creazione di un futuro o di un individuo migliore. Il non avere radici etniche profonde non ci rende degli ipotetici “IMBECILLI” senza alcun elevato valore.
    La capacità di decidere di agire ed i valori esistono a prescindere dalle nostre radici, sono il patrimonio che riceviamo dai nostri genitori, lontani pronipoti degli ormai “famosi coloni”, ma, tali capacità a qualcuno possono venir meno quando qualche “soggettone” si avvale
    dell’arroganza,della maleducazione, della presunzione e di qualsiasi linguaggio o atto sconsiderato che possa ledere nuocere e offendere un’altra persona ed in questo caso la sua.
    In ogni situazione, in ogni contesto ,che tu sia a volto coperto o a volto scoperto, devi sempre essere corretto mai fare vigliaccate. Vecchio tremitese sognatore.
    Comprendo il suo amore verso questa comunità, e quindi, mi scuso se le mie parole possano averla offesa, non era mia intenzione, il dialogo chiarisce molte cose e ci rende migliori di quanto non possano fare le offese.
    Saluti sognatrice

  35. IGNORARE LA STORIA DELLE ISOLE TREMITI E’ UN OLTRAGGIO ALLA POPOLAZIONE CHE NE DISCENDE
    Talvolta, in presenza d’interventi dalla scarsa significanza, diventa necessario spiegare anche la realtà più trasparente. Talune precisazioni sono motivate obbligatoriamente dalla presunzione bizzarra di chi vorrebbe forse nascondere la realtà o modificarne i contorni.
    La storia non è mai inopportuna ed esaspera solo chi non è in grado di compenetrarne lo spirito.
    Inquinare la realtà (presente o passata) con la falsa propaganda di deliranti allucinazioni, equivale a disconoscere il cammino faticoso percorso con indescrivibili sacrifici dagli abitanti delle Isole Tremiti.
    L’invidiabile disegno dell’assetto da essi costituito negli anni attravesrso la civiltà di un costante progresso sociale, si ripropone quale testimonianza dell’abnegazione, come pure dell’orgogliosa dignità di un popolo che ha saputo lottare negli anni e tuttora si adopera per affermare la consistenza delle proprie migliori virtù.
    Un risultato lusinghiero conseguito a dispetto delle pochissime figure minori, per quanto irrequiete, disattente ai valori più alti.
    Ferruccio Maria Fata

  36. i luoghi comuni
    rispondo alla sognatrice del 6 marzo con un applauso sincero alla sensibilità dimostrata nel disprezzo per l’arroganza maleducata con cui qualche “soggettone” reagisce a ragionevoli richiami storici. quanta tristezza! mi pare di soffrire un breve incubo…dopo un misero spettacolo costellato da isterismo e luoghi comuni un bizzarro “soggettone” rigurgita ignobili parolacce senza senso….. sono amica tua, sognatrice (o “vecchio sognatore tremitese”, non si capisce bene) condivido il giudizio: “in ogni situazione, in ogni contesto, che tu sia a volto coperto o a volto scoperto, devi sempre essere corretto mai fare vigliaccate” e da parte mia ho scritto quella frase carica di sottile ironia (“c’è chi fa sfoggio di cultura e chi fa sfoggio d’ignoranza”) per invitare ciascuno a serene valutazioni non certo per offendere….. non calcolavo forse che qualcuno avrebbe potuto individuarsi a torto come preciso bersaglio della battuta sull’ignoranza e scatenare la rabbia in una scomposta reazione

  37. …e me ne vanto…
    a scanso di “vigliaccate”, preciso (per chiunque fingesse d’ignorarlo) che collaboro da anni con l’autore, ne condivido l’onestà intellettuale, la serenità di giudizio, l’attenzione scientifica, l’acume straordinario, la signorilità

  38. Non è peccato apprezzare il nostro Autore
    Ciao Alexa, bacioni.
    Come non condividere la tua posizione?
    L’osservazione “c’è chi fa sfoggio di cultura e chi fa sfoggio d’ignoranza… ” mi pare indiscutibile, anche se chi ci conosce bene potrebbe giudicarlo un parere scontato, dal momento che entrambe ammiriamo l’Autore e ci onoriamo di essere sue collaboratrici.
    Resta il fatto che siamo una squadra perfetta…

    Ari