“Il Sert senza alcuna motivazione da parte dell’Asrem che ha dato la disposizione, non può più richiedere la verifica che ha sempre effettuato con riscontro immediato sul paziente, attualmente non più controllabile. Egli può fare ciò che vuole del metadone consegnatogli, sicuro di farla franca. Una scelta arbitraria, dissennata e socialmente pericolosa quella dell’azienda sanitaria molisana _ ha dichiarato Totaro _, priva di ragioni mediche e o economiche con ripercussioni sull’ordine pubblico legato al traffico della sostanza stupefacente”.
Il tossico, secondo Totaro, con tale disposizione è più libero di fare commercio di droga terapeutica dispensata dai Sert. Invece di assumere metadone/buprenorfina potrà assumere le altre droghe come l’eroina, la cocaina o i cannabinoidi. «Si ottengono in questo modo risultati catastrofici per il paziente, per la società e per l’ordine pubblico e comporta a mio avviso anche importanti responsabilità da parte degli operatori sanitari _ ha concluso Totaro _ che hanno sempre lavorato con professionalità ed impegno per aiutare i tossicodipendenti e non sono messi nelle condizioni di lavorare adeguatamente. Si auspica che la pratica diagnostica del test urinario per la “ricerca” della BUPRENORFINA sia immediatamente riattivata dal SER.T. al fine di evitare che in un recente futuro si debba parlare di gravi episodi di cronaca già annunciati».