ReferendumConsiglioTERMOLI – Nella mattinata di lunedì 21 Dicembre 2015 la cittadinanza termolese ha ingiustamente ricevuto dall’Amministrazione comunale il più brutto dei regali di Natale che potesse immaginare. Attraverso sofismi procedurali e prese di posizione definibili infantili, è stata ancora una volta colpevolmente procrastinata, la costituzione della Commissione per i referendum.
Neanche l’atteggiamento pienamente accondiscendente dei Consiglieri di minoranza aperto ad una costituzione della Commissione referendaria palesemente asimmetrica (dalla parte della maggioranza) che ha preteso di nominare tre componenti su quattro, mettendo finanche il veto sull’unico nome concesso alla minoranza, così come concordato in Conferenza capigruppo, è bastata per raggiungere un deliberato unitario, responsabile, necessario per il proseguo dell’iter referendario.

A tal proposito si rammenda che la Commissione in oggetto è composta da professionisti che svolgono, in tale assise, un ruolo tecnico e non politico, nominati al fine di valutare, sulla base delle loro appurate competenze professionali, l’ammissibilità dei quesiti referendari; compito quest’ultimo non assoggettabile a logiche di schieramenti partitici.

Si è assistito a miseri giochi di spartizioni che cozzano barbaramente con la natura limpidamente democratica di questo percorso e che, tristemente, contrastano con l’alto senso civico che contraddistingue l’istituto del referendum.
Dal 29 luglio 2015, data della costituzione ufficiale dei due comitati promotori, ad oggi, l’iter procedurale non è avanzato di un centimetro, palesando le clamorose ed ingiustificabili colpe di quest’Amministrazione che nel corso di questi lunghi cinque mesi ha deciso di non decidere.
Pur desiderosi e volenterosi di intavolare un percorso di dialogo costruttivo e collaborativo con l’esecutivo, siamo costretti a denunciare l’ennesimo “nulla di fatto”; un muro di gomma edificato sul volutamente schivo agire politico del Sindaco Sbrocca e la complice pseudo-inadeguatezza dei suoi consiglieri di maggioranza. Fino ad oggi il contributo istituzionale dell’assise civica si è composto di un susseguirsi di forfait, nell’ordine:

– la Commissione, indipendentemente dalla richiesta di referendum, doveva essere nominata al momento dell’insediamento dell’attuale Amministrazione, così come celermente sono stati nominati assessori,  Commissioni consiliari  e relativi Presidenti nonché super consulenti esterni;
– dopo innumerevoli solleciti a tutte le figure istituzionali competenti, solo grazie alla sottoscrizione da parte di sei Consiglieri di minoranza della nostra proposta di deliberazione, l’Amministrazione e’ stata letteralmente trascinata nel Consiglio comunale del 15 Ottobre scorso in cui si poteva e si doveva nominare i componenti della Commissione;
– eludendo tale nomina l’Amministrazione Sbrocca ha ritenuto necessario, ai propri fini, emanare un avviso pubblico che ha dilatato di ulteriori 66 giorni la costituzione della Commissione; 
– nell’ultimo Consiglio comunale del 21 dicembre, che si credeva poter essere l’ultimo atto di questa “impresa”, ad aggravare la ferita democratica, ha provveduto il rifiuto ufficiale, a mezzo votazione, di nominare la Commissione; infatti la maggioranza compatta, per l’occasione cresciuta di numero con la new-entry del Consigliere Roberti, ha bocciato la mozione d’ordine finalizzata ad una seconda votazione nella seduta stessa, estremo tentativo di bonificare questo pantano istituzionale. 

Lasciano sconforto le dichiarazioni del Sindaco che si abbandona ad un “speriamo che nel prossimo consiglio la Commissione venga istituita” considerato che il Primo cittadino è stato eletto a tale ruolo non per sperare bensì per fare, e possibilmente per agire per il bene comune, garantendo il rispetto dei diritti costituzionali e statutari dei suoi concittadini.

Se la volontà di questa Amministrazione è quella di soffocare l’espressione democratica dei propri cittadini lo dica chiaramente, uscendo così da quel cono d’ombra creato per schivare le proprie responsabilità e ponendo la parola “fine” a questo ormai noioso balletto istituzionale; si chiede almeno un sussulto di dignità a coloro che, chiamati dai cittadini all’onorevole compito di rappresentare le loro istanze, insiste invece in un atteggiamento di chiusura e reticenza.
Si scontrano evidentemente due concezioni incompatibili tra loro: da un lato lo sguardo cortissimo di chi si sente in potere di stravolgere a suo personale ed insindacabile giudizio l’assetto della città e le abitudini di chi la vive senza interpellare né i cittadini né addirittura i rappresentanti di quest’ultimi in Consiglio comunale.

Dall’altro lo sguardo lungimirante di chi è convinto che nulla è nostro e che i cambiamenti possibili debbano essere un vantaggio delle generazioni future nel rispetto delle generazioni passate, coscienti di aver ricevuto un’eredità e di doverla trasmettere, anzi migliorarla. Il 21 dicembre 2015, solstizio d’inverno, giorno con il minor numero di ore di luce, è analogamente, con ovvie responsabilità, anche il giorno più buio per la democrazia termolese.

I Comitati promotori
Articolo precedenteConsiglio comunale Termoli, ok a mozione su rimborso spese per libri scolastici
Articolo successivoCimitero Termoli,Tribunale di Larino assolve Petrosino e Cravero

2 Commenti