Piazza Libertà Montenero
MONTENERO DI BISACCIA _ Le elezioni comunali di fine marzo sono al centro del dibattito pubblico. I residenti sono divisi tra l’uno o l’altro possibile candidato ed è già “toto sindaco”. I partiti sono al lavoro e le riunioni abbondano sia ufficialmente con incontri di rappresentanti dei vari schieramenti di centro destra e sinistra sia ufficiosamente tra gli aspiranti consiglieri comunali per la preparazione delle liste, gran parte delle quali saranno civiche.
Nei centri più piccoli, infatti, i candidati sindaci puntano solitamente a raggruppamenti di tale tipo preferendoli a liste di partito. Il Pdl è impegnato in una impresa politica non facile come raggruppare non solo il centro destra ma anche la parte più moderata del Partito Democratico.

Una operazione considerata da più di qualcuno una “mission impossible” ma che potrebbe diventare realtà per gli esponenti del Pdl montenerese impegnati, sembra, da diversi mesi verso l’ambitissimo traguardo. E se da un lato parte del lavoro sembra già concluso, ora arriverebbe il momento più difficile, quello dell’aggregazione dei partiti attorno ad un unico nome. Quello di Nicola Travaglini, ex Presidente della Comunità montana del Basso Molise oggi accorpata a quella di Trivento, non piace a tutti. Non sembra sia “digerito” dall’Udc che rivendica l’invito ufficiale del Pdl ai tavoli di concertazione in corso ma sembrerebbe nemmeno da quella parte del Partito Democratico più moderata che vede di buon occhio l’ex vice Presidente della Provincia di Campobasso Chiappiani.

Dunque il compito prefisso dal centro destra si preannuncia tutto in salita. Intanto anche in seno all’Italia dei Valori nulla sarebbe scontato. Margherita Rosati, considerata da Cristiano Di Pietro la candidata ideale del partito non sembra intenzionata ad accettare tutto e così ha già “affilato le unghie” tra lo sconcerto di qualche esponente del partito.

La “lady” della politica montenerese che piace tanto allo schieramento dipietrista è una donna dalle idee chiare per nulla intenzionata a farsi mettere “sotto i piedi” dalle motivazioni di coalizione ma ha tutta l’aria di voler alzare il tono della voce e mettere in riga chi è in disaccordo con le proprie idee.

Insomma anche nell’Idv i giochi non sembrano ancora chiusi e, secondo indiscrezioni raccolte, potrebbero esserci ancora sorprese inaspettate. Fino alla fine di febbraio, al momento della consegna delle liste in Municipio, gli scenari potrebbero cambiare o ribaltarsi come nella migliore tradizione della politica locale.

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