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Erminia Gatti
CAMPOMARINO _ Erminia Gatti, portavoce del movimento Costruire Democrazia, torna sull’argomento delle donne in politica: “Era impossibile non imbattersi, nei quotidiani di ieri, in una identica nota al ciclostile proveniente da Simona Contucci, la quale ha tenuto a far sapere all’opinione pubblica che ritiene “mortificanti e riduttive” le quote rosa.

Ebbene, il primo dubbio che sorge è come mai le quote rosa sono un tema politicamente condiviso, per il quale la deputata Idv Anita Di Giuseppe esprime solidarietà e vicinanza personale, quando si tratta di condannare le scelte del Presidente della Provincia di Isernia Mazzuto e non lo è quando un comportamento evidentemente ostruzionistico e pretestuoso per l’adeguamento dello Statuto alla norma delle pari opportunità è posto in essere dalla Presidenza della Provincia di Campobasso, in odore di Idv. Questo doppiopesismo, tanto più ipocrita in quanto realizzato con modalità strumentali, di paradossale evidenza, non può lasciare indifferenti le tante donne che quotidianamente combattono contro le difficoltà sociologiche, culturali e contingenti dell’integrazione paritaria, nella politica come nelle attività lavorative.

Non c’è dubbio che nel migliore dei mondi possibili, la pari dignità, anche politica, tra uomini e donne non dovrebbe essere perseguita attraverso una riserva stabilita dalla legge: ma a meno che Contucci ed altre abbiano la residenza in una capitale del Nord Europa, è notorio che questa parità di accesso alle dinamiche politiche è ben lontano dall’essere raggiunto. E se non vi è parità di condizioni, non vi può essere alcuna parità di competizione.

Il traguardo è e resterà lontano fino a quando le donne non comprenderanno che occorre fare politica guardando agli obiettivi comuni, di genere, che ci riguardano, e non aderendo a posizioni di comodità partitica che fanno il gioco dei propri colleghi. Mentre noi discutiamo dell’ovvio, si allontana nell’indifferenza generale l’obiettivo di raggiungere entro il 2010 il tasso del 60% di occupazione femminile (l’Italia è al 47%, oltre 10 punti in meno della media europea, e poco più della metà della popolazione maschile).

Noi donne dovremmo riappropriarci della consapevolezza che determinate politiche sociali, quelle a cui fa riferimento la stessa Contucci, possono essere messe in campo e perseguite solo da nostre rappresentanti, che vivono la necessità di raggiungere pari opportunità nel lavoro e nella società: gli strumenti di welfare, le politiche di stampo sociale, i correttivi mirati alla flessibilità ed alla integrazione dei ruoli di lavoratrice e di perno familiare che fanno capo ad una donna, sarebbero attuati certamente con maggiore efficacia se la maggioranza delle donne avesse la capacità e la volontà di fare squadra attorno a grandi temi di interesse condiviso.

Interventi come quelli che ho letto, che riportano nella logica della diatriba partitica e personalistica un tema che dovrebbe invece considerarsi patrimonio comune, dimostrano quanto alcune donne (poche, voglio sperare) siano lontane dall’aver compreso l’importanza di una leale cooperazione. Gli uomini, c’è da giurarci, ringraziano”.

Avv. Erminia Gatti

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5 Commenti

  1. giusto!
    concordo con l’avv. gatti e non certo con l’atteggiamento della prof. di giuseppe. è troppo comodo guardare oltre e mai dentro la propria casa, ma del resto la prof.eletta a milano, non “bastonerebbe” mai il pres. della provincia che già alle politiche 2008 ha dato una mano a idv quando ancora – ufficialmente – non era di quel partito. le donne non hanno bisogno di “quote rosa” ma solo di fare emergere quelle che la politica la vogliono fare, tra l’altro seriamente. quelle che si sentono minacciate dalle nuove leve, lo sono perchè non hanno vere capacità. un discorso scritto dalla gatti, dalla macchiarola ecc ha senza dubbio uno spessore maggiore rispetto a quello “scritto” dalla di giuseppe, forse perchè a quest’ultima glielo scrive un maschietto!!

  2. Penso che le donne che hanno passione civile possano liberamente dedicarsi alla politica e se sono capaci riescano a ricoprire anche ruoli importanti (come nel mondo del lavoro!)…certo con tutte le difficoltà che questa scelta comporta. Il problema è: le donne molto spesso rinunciano alla carriera nel lavoro, ad imegnarsi in politica per la difficotà di coniugare ruoli diversi (lavoro, figli, sociale..).

  3. per tom
    hai ragione, da vendere. le donne sono donne sempre e comunque e quindi molte volte devono fare delle scelte e preferiscono dare precedenza ad altri valori, non mi risulta che un uomo abbia fatto scelte d’affetto e di valori familiari rispetto ad altro, abbandonando il lavoro o la poltrona politica, come non mi risulta che un uomo sappia conciliare comunque i vari impegni. ti è mai capitato di vedere un politico nazionale, o regionale che mentre lavora va aanche a fare la spesa per la famiglia e si preoccupa di cosa mettere a tavola a pranzo? non ci riuscirebbe mai!!
    ps per “o sbagliato”, prima di scrivere, senza essere informato, è meglio che vai a lezione di grammatica.