Così del tutto inutile si evidenzia, sia la affannosa ricerca del “sedicesimo uomo” cui collegare le residue speranze di sopravvivenza, sia il tentativo di far ricadere su qualcuno la responsabilita’ del “tradimento”, quasi a volersi sollevare dalle evidenti colpe, in una sorta di esercitazione catartica. Il Sindaco farebbe invece bene ad interrogarsi sul perchè mai da una iniziale schiacciante maggioranza numerica ( ben 19 consiglieri contro i 12 della minoranza)
In poco più di un triennio ha letteralmente “bruciato” ogni prospettiva di quel “cambiamento” che aveva promesso ai termolesi.
Ma il vero problema che oggi si pone è quello di costruire una alternativa che in termini di capacità e di efficienza sia innanzi tutto utile a ridare fiducia ad una Città depressa; a riavviare la macchina amministrativa; a scommettere sulla costruzione di una vera classe dirigente che andra’ costruita con il contributo di tutti.
Resto convinto della necessità di uno scatto di orgoglio, di un vero e proprio “patto per Termoli” da stringere con le categorie produttive, le associazioni, i professionisti ed i cittadini nell’ambito di una coalizione, la più ampia possibile, di forze politiche e sociali, anche superando le strette logiche di appartenenza. Tanto nel delicato tentativo di riattivare le energie culturali ed economiche del territorio nell’ambito di un disegno articolato e condiviso.
Non dobbiamo però nasconderci le difficoltà di questo percorso connesse agli interessi in campo, alle giuste aspettative di chi si è speso e di chi vuole condividere il nuovo corso, alle rigidità di un bilancio contabile del Comune che certamente non concede grande spazio ( almeno nell’immediato) a progetti di ampio respiro.
Nell’ambito di questo delicato quadro, tuttavia, un ‘operazione mi sembra preliminare: far uscire Termoli dall’isolamento in cui è stata portata; ricollegarla con il territorio e con le istituzioni; riaffidarle il ruolo propulsivo, di stimolo e di guida che funzionalmente le compete in una prospettiva di sviluppo che superi i circoscritti ambiti comunali .
Il collegamento alla UNIONE DEI COMUNI costituita appunto tra gli enti locali e le istituzioni del basso Molise è imprescindibile in un contesto economico in cui il contributo convergente di tutti farebbe da volano alle prospettive di ripresa economica dell’intera area.
Ci sono momenti della storia politica nei quali bisogna avere il coraggio di scommettere, senza timori e senza ipocrisie. Un nuovo corso, una nuova BAD Godesberg è necessaria a Termoli per guidare i processi di modernizzazione, di trasparenza e di partecipazione. La socialdemocrazia tedesca ebbe il coraggio di abbandonare i residui orpelli marxisti – leninisti accettando la sfida della economia di mercato. Da lì nacquero uomini del calibro di Willy Brandt prima e di Helmut Shmidt poi , uomini che hanno fatto della Germania un grande e libero Stato. Il resto appartiene alla storia recente.