Oreste Campopiano
TERMOLI _ Che questa Regione sia allo sbando è ormai assolutamente evidente anche ai più superficiali e sprovveduti, così come evidente è l’incapacità della attuale classe dirigente di attivare un modello diverso di amministrare, tanto più necessario in presenza di un quadro economico-finanziario nazionale ed europeo che impone urgenti interventi correttivi sulla spesa pubblica. Onestamente non avrei mai pensato che nell’arco di un brevissimo lasso di tempo emergesse una situazione di così completa confusione politica ed istituzionale tale da lasciare perplessi e francamente preoccupati. Non torno sul capitolo sanità, ove presumibilmente si è davvero prossimi al definitivo epilogo,ma ad un’altra vergognosa vicenda che in condizioni di normalità del quadro politico avrebbe dovuto suggerire immediate, dignitose dimissioni dei protagonisti.

Mi riferisco alla vicenda della chiusura del POR Molise 2000/2006 e segnatamente alle due ormai note delibere di giunta :la n. 487 del 21 giugno e la n. 578 del 19 luglio del c. a. entrambe adottate su proposta dell’Assessore alla ( non ) Programmazione ing. Vitagliano, che ha avuto la non encomiabile capacità, nell’arco di poco meno di un mese :
 – Di proporre un illegittimo, quanto inopportuno provvedimento di “condono tombale” (come qualcuno ha lucidamente osservato) nei confronti di quelle imprese, che pur avendo beneficiato dei contributi pubblici previsti dal POR “ non sono state in grado di mantenere fede ai livelli occupazionali previsti in fase di accesso al contributo”
Si è autogratificato,dichiarando “a reti unificate” che i rappresentanti della Commissione Europea in sede di riunione del comitato di Sorveglianza del POR si erano congratulati con la Regione per il brillante esito delle operazioni di chiusura del programma operativo; – ha organizzato una costosa quanto inconsistente manifestazione,fatta pomposamente passare come “Stati Generali dell’ecomomia Molisana” della quale a dire il vero pochi ne conservano memoria;
si è fatto quindi egli stesso promotore della “REVOCA IN AUTOTUTELA” della delibera n. 487/2010 ( della quale come detto era stato ideatore e sostenitore ), recante appunto i provvedimenti di chiusura del POR Molise 2000/06 nella considerazione “…che esiste un interesse pubblico alla eliminazione dell’atto…contemperando la necessità del RIPRISTINO DELLA LEGGITTIMITA’ e degli altri interessi concorrenti “.

La vicenda non merita commenti ma una risposta l’ augusto assessore la deve agli organismi di controllo, alle imprese che hanno beneficiato del contributo; a quelle che pur utilmente inserite in graduatoria si sono viste negare i contributi medesimi, nonché ai molisani che – almeno finora- gli hanno dato fiducia. Sarebbe opportuno che desse convincenti risposte anche alle seguenti domande: a seguito della revoca in autotutela della DGR 487 il POR Molise risulta chiuso?

I controlli e le verifiche sulla gestione dei fondi sono state ritualmente effettuate? I finanziamenti erogati alle imprese beneficiarie verranno richiesti in restituzione? Viceversa alle imprese che non hanno potuto beneficiare del contributo pubblico pur avendone diritto, cosa verrà dato? Immagino che i molisani siano come me mortificati da questo superficiale (ad essere benevoli) modo di amministrare la cosa pubblica, augurando loro di non dover prima o poi leggere quella frase che campeggiava sui muri della facoltà di lettere e filosofia dell’ Università degli Studi “La Sapienza” di Roma nel lontano 1977 : “LA FANTASIA DISTRUGGERA’ IL POTERE ED UNA RISATA VI SEPPELLIRA”

Avv.Oreste Campopiano
Segr.reg.N.PSI –PDL Molise
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1 commento

  1. condivido
    Condivido che siamo alla frutta.Le risposte sono diplomaticamente annesse alla compagna elettorale che è in corso. E a noi altri non bastano.
    Perchè non chiama la “DIGOS” o altre forze che ci tutelano? Lei è un legale molto stimato.
    Se ci sono degli errori di procedura, è giusto che vengano corretti. Inoltre la smettano di offendere le aziende agricole con miraggi.
    Tanto vanno avanti solo i vicini e gli abbienti (di voti).