Pino Marino e Gianni Santoro
Pino Marino e Gianni Santoro

TERMOLI – “Le primarie utilizzate in questo modo diventano troppo spesso resa dei conti tra i partiti. Ultimamente si sta dimostrando questo. È arrivato il momento di fare una riflessione sul vero significato delle primarie da riportare all’originario scopo questo strumento che era stato proposto ai suoi elettori”.

Inizia così la lunga conferenza stampa di oggi pomeriggio Gianni Santoro dei socialisti di Termoli. Ma a “vuotare il sacco” completamente, fino in fondo, è stato Pino Marino che ha “alzato i veli” su cosa è accaduto sul rifiuto alla sua candidatura nella lista del Pd per il consiglio comunale di Termoli e sul ruolo giocato dal Governatore Frattura, segretario Pd Fanelli, ex sindaco Greco, del deputato Venittelli in una vicenda con molte ombre.

Le primarie sono state legittimamente vinte da Angelo Sbrocca e lui guida la coalizione. Poi però accadono delle cose un po’ strane – dice Pino Marino al Marvin di Termoli -. Accade che quello che doveva essere un accordo politico con un partito, l’Udc e non ci vedeva nemmeno contrari, si è risolto con la mera aggregazione di singoli sogetti che sono stati fatti confluire in una lista, appartenuti fino ad un secondo prima della caduta di Di Brino dell’amministrazione da lui guidata. La logica è stata quella di tirar dentro persone per allargare consensi. Si produce la fuoriuscita di Sel e va via anche Simone Coscia che era uno dei candidati sindaci alle primarie. 

“Ho ricevuto molti attestati di solidarietà per quanto accaduto – ha proseguito Marino -. Definirla politica, mi riesce molto difficile. Quello che si è verificato in questi giorni a Termoli è un omicidio politico ed in ogni omicidio ci sono i mandanti, gli esecutori materiali e le vittime – ha proseguito Marino -. La vittima non sono io, questo lo posso assicurare a chi ha inteso  zittire il nostro pensiero libero, e sottolineo libero, cassando la mia candidatura all’interno del Pd. La vera vittima di questo omicidio è la città di Termoli.

Per quanto riguarda i mandanti: il Governatore Frattura, l’Assessore Facciolla ed il segretario regionale del Pd Micaela Fanelli. Inconsapevoli? Inconsistenti? Lascio a voi la risposta.

Frattura, un paio di mesi fa, ha deciso grazie a 16 coraggiosi uomini della società civile di Termoli di mandare a casa l’amministrazione Di Brino, sono stato convinto che c’era un serio progetto politico per questa città. Mi sono dovuto arrendere all’evidenza. Il Governatore ha lasciato fare. Della segretaria Fanelli parlo davvero con molto dispiacere.

Ho una profonda stima e rispetto per il ruolo e capacità di Micaela ma la gestione della vicenda elettorale di Termoli e della composizione della lista del Pd è stata dilettantistica. La segretaria regionale si è distinta, e lo dico con amarezza per due telefonate. Una intervenuta durante le primarie e la risposta è stata non degna del segretario del Pd perchè l’indicazione è stata duplice e peraltro non inovaca rispetto all’appartenenza di questi due nomi al partito da lei diretto. E poi ciliegina sulla torta, di questo conservo un ricordo molto amaro, della telefonata intervenuta nella mattina di sabato in cui mi chiedeva, per dirimere la questione della indubbia difficoltà della coalzione guidata dal candidato sindaco Angelo Sbrocca, la candidatura nelle liste dell’Idv. A questa richiesta mi sono permesso di dibattere che stava chiedendo un sacrificio a uno che aveva dato un significato politico all’ingresso del Partito democratico.

Dal giorno del 25 aprile c’era la possibilità di iscriversi on line ed io avevo già provveduto ad iniziare l’iter ma anche questo non ha funzionato nel Pd, il link dell’iscrizione non funzionava.

Gli esecutori materiali: la strana “coppia”. Non sfuggirà certamente che l’ex sindaco di Termoli Vincenzo Greco e l’onorevole Laura Venittelli nella loro comune esperienza amministrativa terminata a dicembre 2009 non hanno convissuto in maniera idilliaca ma in questo caso sono riusciti a trovare due punti di contatto: la vendetta meglio se servita fredda. Mi sono divertito a fare un piccolo calcolo: 1542 giorni, sono i giorni intercorrenti dal 4 febbraio 2010 al 26 aprile del 2014.

Il 4 febbraio 2010 io e Santoro abbiamo deciso, liberamente, da uomini liberi, di fronte alla riproposizione del sindaco Vincenzo Greco all’amministrazione di Termoli, abbiamo detto con coraggio che il tempo di Vincenzo Greco era finito. Greco, con una vendetta ancora più bella perchè servita fredda, in un sol colpo ha deciso di vendicarsi di noi e del Pd. Non ci dobbiamo dimenticare, che Greco cadde non certamente per colpa nostra ma per colpa del Pd. La strana coppia perchè in questo ha trovato sponda la Venittelli che, anche lei, in un sol colpo, ha deciso di vendicarsi di questi stessi uomini seduti a questo tavolo, che hanno deciso di non appoggiarla nella competizione alla segreteria regionale del Pd e, guardacaso, del Pd. Non può sfuggire a nessuno che l’operazione che è stata posta in essere nei miei confronti non può che essere considerata una battaglia contro il prioprio partito.

La Venittelli era reduce da due sonore batoste: la segreterie regionale del Pd e quella delle primarie del Pd dove, pagando uno scellerato voto di intendere fare politica. Ha visto perdere sia il candidato ufficiale sia quello voluto in favore del terzo incomodo. La promessa è per l’amico Pinuccio Gallo che posso definire il portabandiera di tutta quella serie di vassalli, valsassori e valvassini al servizio del feudatario di turno. Le liste che appoggiano il candidato sindaco Angelo Sbrocca sono 3. Gallo ha accusato il sottoscritto ma in generale tutto il nostro gruppo politico  di non essere salito immediatamente sul carro del vincitore, di non aver sposato subito la linea della primarie.

L’avvocato Campopiano, ingiustamente sbattuto sulle pagine dei giornali come chi doveva essere lì sulla riva del fiume a veder passare il candidato Sbrocca, ed invece ha affermato con forza che solo il candidato Sbrocca poteva fare un passo indietro, ha rappresentato l’unica ancora di salvezza e dimostrazione di correttezza a favore di Sbrocca a dispetto di personaggi ambigui che hanno lavorato fino all’ultimo minuto per una soluzione alternativa al candidato Sbrocca”.

Articolo precedenteElezioni Termoli, Felice: c’è forte rischio dell’Anatra Zoppa
Articolo successivoJesina-Termoli 2 a 5, la miglior partita dei giallorossi?

6 Commenti

  1. deciditi
    Dalla conferenza stampa si evince che non sei coerente con te stesso: sei socialista? Sei ex socialista? Sei civatiano? Ti sei appoggiato alla signora di riccia, e non aí referenti termolesi, ma sopratutto ti volevi iscrivere al PD il 25 aprile. Come si chiama opportunismo político?

  2. chiacchiere
    Non intendo fare da giudice in questa polemica tra il PD e i due ex socialisti. Ho letto attentamente l’intervento di chi è stato “FATTO FUORI PER ECCESSO DI CONSENSO” ma obiettivamente rilevo che:
    – non si può uscire dal Partito dei Socialisti e pretendere di andare a “dettare legge” in un altro Partito (PD) che quattro anni prima era stato avversato sostenendo, nella lista dei Riformisti, un altro candidato Sindaco;
    – non si può risentirsi di scorrettezze politiche solo quando le stesse toccano a noi (i tanti casi De Matteis-La Loggia Pallante-Berlusconi Di Giacomo-Berlusconi Campopiano-Facciolla non hanno insegnato niente?);
    – è troppo generoso chiamare uomini coraggiosi quei quattro trasformisti che hanno fatto cadere gli ultimi due Sindaci (considerazione personale valida sia per quelli del centro Sx e per il centro DX).

  3. Fatti e non parole
    Dopo la rottura con il PD, già avversato nelle elezioni del 2010, e il dichiarato sostegno a Marinucci, già compagno di coalizione a sostegno del candidato Sindaco di Capra Cotta ed avversario del candidato Sindaco del PD, c’è solo una cosa da fare:
    DICHIARARE PUBBLICAMENTE IL NOMINATIVO DEL CANDIDATO CONSIGLIERE CUI FAR CONVERGERE LA PROPRIA DOTE ELETTORALE E DIMOSTRARE VERITIERO L’ECCESSIVO CONSENSO.

  4. Molto pressapochismo
    Il quadro generale evidenzia grande pressapochismo. Toni inutilmente e poco opportunamente alti; veleni sparsi dovunque; atteggiamenti di chiara auto celebrazione; umiltà, zero o quasi. In questo contesto esce vincitore Di Giandomenico: ha finora operato in silenzio, senza affanno e efficacemente. Il tempo gli darà ragione.

  5. storia
    Per capire cosa è successo in merito alla mancata candidatura nel PD dell’ex socialista ed ex riformista ci vuole poco, anzi pochissimo.
    L’interessato nella precedente elezione al comune di Termoli (anno 2010) aveva liberamente, ripeto liberamente, scelto da uomo libero:
    – di contestare la ricandidatura a Sindaco del notaio Greco affermando con coraggio che il suo tempo era finito;
    – di candidarsi a sostegno di un candidato Sindaco diverso da quello indicato dal PD che nell’occasione era appoggiato da una lista in cui era presente anche l’avv. Venittelli.
    A questo punto serve qualcuno che spieghi all’interessato che la libertà di pensare ed agire liberamente, da uomo libero, ha un prezzo….. e la storia insegna che c’è stata gente che addirittura ha dato la vita per quegli stessi principi di libertà invocati per giustificare scelte personali. Sia ben chiaro che non si chiede all’interessato l’estremo sacrificio della vita …..