TERMOLI _ Federpesca segue con attenzione gli sviluppi conseguenti all’Ordinanza del TAR del Molise che ha sospeso il provvedimento della locale Capitaneria di Porto con il quale veniva data temporanea attuazione al fermo pesca 2009, nelle more della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del relativo Decreto Ministeriale. La posizione espressa dalla Federazione in ordine alla conclusione di un ciclo lungo di esperienza nel fermo temporaneo estivo ha fatto stato della necessità di procedere finalmente ad una profonda riforma di questa misura, e più in generale di tutto il meccanismo di gestione delle risorse ittiche. Allo stesso tempo conservando e valorizzando le esperienze positive, come pure rivedendo i presupposti sui quali il fermo è stato assegnato negli areali in cui l’esperienza diretta delle imprese non ne ha confortato l’efficacia: scelta delle specie commerciali da sottoporre prioritariamente a tutela, coerenza dei periodi di fermo con l’epoca di accrescimento di taglia, nonché con le altre misure introdotte e con quelle integrabili (protezione della fascia costiera, zone di tutela biologica, ecc.).

In buona sostanza Federpesca ha voluto cogliere nella disciplina del fermo 2009 la portata positiva, contenuta nel preambolo della norma, dell’impegno a procedere ad una radicale riforma dell’istituto a partire già dal 2010. In questi termini anche le imprese di pesca meno favorevoli alla reiterazione della misura hanno in generale valutato la stessa.

Nella Marineria di Termoli l’insoddisfazione è invece sfociata nel ricorso alla Giustizia amministrativa, che ha appunto sospeso il provvedimento che obbligava al fermo. Senza entrare nel merito delle motivazioni addotte nel ricorso, né nel dispositivo emanato dal TAR del Molise, Federpesca auspica un rapido superamento della fase di confronto in atto, perseguendo un punto di mediazione delle diverse istanze in gioco – sicuramente individuabile – che risulti accettabile anche dalle altre Marinerie adriatiche che hanno interrotto l’attività di pesca.

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