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LARINO _ Aspettando che il sub-commissario alla Sanità per il Molise, dott.ssa Isabella Mastrobuono, venga anche a Larino ad illustrare il suo progetto di riorganizzazione del nostro sistema sanitario regionale, il Comitato per la difesa dell’Ospedale “Vietri” di Larino (di seguito solo Comitato) non può esimersi dal proporre alcune riflessioni considerate le notizie che sono giunte dagli incontri che la stessa sub-commissario ha già tenuto con le comunità di Agnone e Venafro. Quello che per il Comitato è apparso chiaro da oltre un anno, finalmente sarà sbattuto in faccia a coloro, l’Amministrazione comunale di Larino, che fino ad oggi si sono girati dall’altra parte nel mentre, al nostro presidio ospedaliero, venivano e vengono tuttora inflitti tagli selvaggi in nome di un risparmio che si è rivelato spreco ulteriore.

E se dai nostri amministratori sono stati supinamente accettati tutti i provvedimenti di ridimensionamento senza minimamente reclamare l’attuazione di quelli, che pure erano previsti, per garantire il miglioramento dei servizi ancora attivi al Vietri, c’è da scommettere che si farà passare per una grande conquista il mucchietto di briciole che ci verrà lesinato se le premesse, per il Vietri, sono quelle già prospettate per il SS. Rosario di Venafro e per il Caracciolo di Agnone. L’aspetto, comunque, più inquietante della pseudo riorganizzazione cui è stato sottoposto il nostro ospedale da oltre un anno ad oggi, come pure negli anni addietro, consiste nella certificata assenza di un piano di riordino cui attenersi per ridefinire gli assetti sia dei due presidi sanitari basso-molisani che dell’intera rete ospedaliera pubblica e privata della nostra regione. Ci si chiede allora: sulla base di quali calcoli e parametri sono stati soppressi alcuni reparti al Vietri?

A quali direttive obbediscono alcuni primari nel decidere di limitare o abolire alcuni servizi in un ospedale piuttosto che nell’altro? Non più tardi di un mese fa il Comitato ha denunciato le drammatiche condizioni in cui sono costretti a lavorare gli operatori del reparto di radiologia nel nosocomio frentano, oggi è d’uopo segnalare che anche il centro trasfusionale ha subito un sostanziale smantellamento che, in assenza di un preciso schema riorganizzativo, si è portati a considerare del tutto arbitrario Una fitta coltre di nebbia è stata calata sul nostro sistema sanitario così come pure su altri settori della nostra economia regionale, privi di una qualsiasi programmazione degna di questo nome, per celare le incapacità amministrative della nostra classe dirigente.

Il metodo migliore per addormentare le coscienze ed erodere, elargendo effimere ricompense, la dignità dei molisani. Non sorprendono, quindi, le reazioni sdegnate di taluno di fronte al velo squarciato dalla dott.ssa Mastrobuono che finalmente ha reso chiara la visione delle privazioni che attendono molti cittadini di questa regione per le responsabilità di pochi incapaci i quali, insensibili alle agitazioni di piazza, alle continue sollecitazioni, alle proposte di riordino di buon senso, continuano a mentire ai cittadini, facendo promesse solenni, mai portate a termine. Sprecano ingenti somme con scandalose elargizioni a favore di amici, parenti, portaborse e clienti elettorali, senza fornire alcuna spiegazione. Stanno portando al fallimento il Molise. Non pensino, però, che saremo disposti a pagarne il prezzo!

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