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TRIVENTO _ “Un esempio di buon lavoro e capacità attuativa”. Questo quanto dichiarato dal presidente della prima Commissione consiliare permanente regionale, Antonino Molinaro, che si congratula così con la presidente del Centro diurno socio educativo “Raggio di Luce”, Maria Mastroiacovo. “Motivi di carattere personale, che mi hanno tenuto lontano da Trivento per diversi giorni – ha detto il presidente Molinaro- non mi hanno permesso di partecipare all’inaugurazione del centro e fare di persona gli auguri alla signora Maria e a tutti quelli che hanno lavorato per l’apertura di questa struttura. Ma oggi, sento il bisogno di congratularmi con la presidente e tutta l’organizzazione nel contempo, però, se il lavoro svolto dai volontari è encomiabile qualche precisazione va fatta, mio malgrado riguardo le fasi che ho seguito passo dopo passo dal 2005, da quando, cioè si è cominciato a parlare per la prima volta in Molise di Piano Sociale regionale.

Il Piano sanitario regionale e il Piano sociale di zona, sono due documenti fondamentali di cui il Consiglio regionale si è dotato dopo l’approvazione in Aula. Tali documenti, redatti l’uno in considerazione dell’altro per l’attuazione dell’auspicata integrazione dei servizi, sono i riferimenti normativi fondamentali per l’effettiva erogazione dei servizi socio sanitari in Regione. Documenti, e questo sono costretto a ribatterlo, sono passati in Prima Commissione di cui sono presidente. Partiti da questo assunto principale, ripercorriamo le tappe, gli effetti di questi due documenti disciplinanti in materia sanitaria e sociale. Con il primo Piano sociale di zona, quello per intenderci dell’era Picciano, allora assessore alle politiche sociali, Trivento era stato individuato Comune capofila. In parole povere era il Comune di riferimento di altre 14 amministrazioni del bacino territoriale.

L’ambito sociale era costituito quindi da 15 Comuni e Trivento ha avuto la sua autonomia di gestione in materia sociale. Non solo, nel 2007, considerata l’incidenza di utenti portatori di handicap nell’ambito di Trivento, la Regione Molise trasferì ulteriori 150mila euro per potenziare il servizio rivolto appunto ai diversamente abili. Trasferimento eccezionale di cui non hanno usufruito altri ambiti sociali. Oggi Trivento non è più Comune capofila, conseguentemente al Piano sanitario regionale che ha ridotto i distretti, i 15 Comuni dell’ex ambito di Trivento sono confluiti nell’ex ambito di Campobasso, costituendo di fatto un unico bacino di 26 amministrazioni, con una popolazione di circa 90mila abitanti.

Dunque, la precisazione che sento di dover fare è che tale attenzione non è stata prestata da qualcun altro che oggi dimentica troppo in fretta quando era Presidente dell’Ambito sociale, essendo sindaco del comune capofila, quando si è verificato qualcosa di veramente grave e per il quale la giustizia farà il suo corso, ossia, la distrazione di fondi vincolati, quegli appunto destinati al Piano sociale di zona di Trivento. E rimaniamo in argomento passando da un sindaco all’altro. Mi fa piacere che il sindaco Mazzei abbia cambiato idea sull’argomento, dal momento che in principio non voleva neanche accettare la carica di vice presidente di Ambito sociale. Mi risulta, inoltre che non volesse neanche firmare l’Accordo di programma con il quale l’Amministrazione sarebbe entrata a far parte dell’Ambito sociale.

Della stessa idea era il vice sindaco Domenico Santorelli che però alla fine batteva le mani all’inaugurazione del centro. Mi fermo qui con questa mia analisi della realtà dei fatti. Il mio intento era quello di portare un pò di chiarezza, di richiamare qualcuno alla moralità per non fare campagna elettorale sulle disgrazie altrui, di sconfessare in toto chi ha provato a mettere in dubbio il mio operato, le mie intenzioni e la mi volontà in questo delicato settore, a me particolarmente caro, quale quello socio sanitario.

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