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TERMOLI _ Il clamore mediatico suscitato dalla vicenda della separazione tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi sollecita qualche considerazione che va ben oltre il fatto in se’ (che sarebbe meglio restasse confinato nella loro sfera privata) . La notizia , peraltro, sarebbe di scarsissimo interesse se non fosse cosi’ sovraesposto e “pubblico” il soggetto che, suo malgrado, ne e’ interprete. E la considerazione, questa si’ di maggiore interesse , e’ che ormai ogni fenomeno, ogni evento che in qualche modo sollecita emozioni, interesse generale o che scuote la coscienza collettiva, diventa l’occasione per perseguire risultati o finalita’ diverse ed estranee da quelle della comunicazione del fatto o dell’evento. Una specie di “sviamento” dalla notizia, attuato con l’utilizzo sapiente dei mezzi di comunicazione. E’ un modello francamente inaccettabile, cui pero’ nessuno ormai si sottrae, ne’ se ne ribella. Un modello che strumentalizza la vita, come la morte, la gioia ed il dolore, il pubblico ed il privato, per costruire o per distruggere qualcosa. In ultima analisi per sbalordire, trasformando il fatto o l’evento in un spettacolo globale. E la Politica non e’ immune da questo scellerato modello, anzi spesso lo alimenta. Qualche esempio? la tragedia della Thyssen di Torino ha portato in Parlamento l’unico superstite di quella triste vicenda; la morte violenta ed eroica del dr.Calipari e’ diventata strumento di maggiore “visibilita’” per la giornalista Giuliana Sgrena; l’uccisione per mano brigatista del prof. D’Antona ha aperto le porte della politica militante alla vedova; la strage di via D’Amelio a Palermo ha introdotto sulla scena politica la sorella del Giudice Borsellino assassinato dalla mafia.
Questo profilo, francamente cinico, di una Politica che strumentalizza ed usa la comunicazione mediatica , che passa attraverso le ansie, gli affetti,le intimita’, il dolore, le coscienze per orientare o per costruire il consenso ( o
il dissenso) va respinto senza indugio . Perche’ la Politica deve riappropriarsi della capacita’ di assolvere al suo vero ruolo di proposta, di cultura, di programmazione, di selezione . E questo principio deve diventare un imperativo categorico per chi ritiene di essere e di interpretare la classe dirigente E deve valere per tutti , a qualunque livello, nazionale e locale. Il Grande Fratello e’ qualcosa di diverso e di estraneo rispetto alla politica vera. Lasciamolo definitivamente fuori ,ne guadagnerebbe senz’altro la Politica, ma anche lo spettacolo. (Oreste Campopiano)
A Palazzo Norante, sabato 5 luglio 2025, la presentazione del libro di Antonella Salvatore: uno sguardo sull’infanzia nei luoghi dimenticati del mondo.
CAMPOMARINO – Sabato 5 luglio,...