TERMOLI – Saranno i Ris di Roma a cercare di trascrivere le intercettazioni telefoniche tra albanesi, imputati insieme ad altre persone, in tutto 15 persone, un processo per traffico internazionale di droga scaturito da una grossa operazione antidroga condotta 15 anni addietro dalla Guardia di Finanza in Basso Molise.

A Campomarino le Fiamme Gialle scoprirono un covo della banda dedita al traffico di grosse partite di sostanze stupefacenti che vide coinvolti alcuni albanesi tra cui anche una donna difesa dal penalista termolese Roberto D’Alosio. Ieri, nel corso di una delle udienze iniziali del procedimento giudiziario, è stato ascoltato dal giudice il perito incaricato di trascrivere una lunga serie di intercettazioni.

Diverse cassette, secondo quanto dichiarato in aula dal professionista, sono state trovate dall’incaricato danneggiate. Sempre secondo quanto fatto sapere dal professionista sarebbe stato il tempo ad aver creato danni al materiale. Il giudice, a questo punto, dopo aver appreso della situazione, ha stabilito di inviare le intercettazioni ai Ris di Roma che saranno incaricati di effettuare le non facili trascrizioni essendo in possesso di attrezzature sofisticate.

Il colpo di scena – ha commentato il legale termolese D’Aloiosio – ci ha colto di sorpresa. Non ce lo aspettavamo. Ora attendiamo il lavoro dei Ris“. Dello stesso avviso un altro dei difensori degli imputati, il penalista Giuseppe Mileti anch’egli rimasto sorpreso dall’accaduto. Il materiale elettronico, particolarmente delicato, è rimasto usurato dal trascorrere degli anni anche se conservato. Di conseguenza per poter “sbobbinare” i nastri non integri, bisognerà utilizzare attrezzature sofisticate di cui i reparti speciali dei Carabinieri sono in possesso. Il procedimento, ancora alle battute iniziali a distanza di quasi 15 anni dal blitz antidroga, dovrà attendere ancora.

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