Massimo Romano
CAMPOBASSO _ Il 21 dicembre 2010, con decreto n. 391, il Presidente della Regione Michele Iorio ha confermato Pierluigi Lepore, vicepresidente regionale del PdL, nell’incarico di Commissario straordinario Iacp di Campobasso. Oltre all’incarico politico nello stesso partito del Presidente della Regione non si conoscono i titoli curriculari del nominato Lepore, mentre sono note alle cronache le anomalie riscontrate nelle precedenti ed attuali gestioni di rilevanti incarichi pubblici sempre di nomina politica. A carico di Pierluigi Lepore pende, infatti, una richiesta di rinvio a giudizio per truffa ed abuso d’ufficio per vari reati commessi tra il 2006 ed il 2008 nell’esercizio delle funzioni di Presidente dell’Arsiam per le quali dovrà comparire nell’udienza preliminare fissata per il prossimo 18 gennaio, anche in relazione a presunte false attestazioni che avrebbero determinato rimborsi non dovuti per viaggi istituzionali e missioni.

Dagli organi di informazione si apprende che il Collegio dei revisori dello Iacp, nel verbale del 7 dicembre 2010, avrebbe formulato una serie di rilievi sull’operato del commissario Lepore, ancora una volta con riferimento ad anomalie nei conti delle spese per viaggi e rimborsi vari. Come dire, l’ente è cambiato ma le abitudini sono rimaste le stesse. Considerato che parliamo di soldi dei cittadini e di incarichi pubblici, chiedo a Iorio di revocare immediatamente il decreto presidenziale n. 391 del 21 dicembre 2010 con il quale è stato prorogato Lepore alla guida dell’istituto autonomo case popolari.

Iorio la deve smettere di considerare la cosa pubblica come una cosa di sua proprietà, e la deve finire di utilizzare gli incarichi pubblici come uffici di collocamento per i propri adepti, quasi sempre al di fuori di un riscontro professionale e quasi mai in seguito ad una verifica dei titoli. Oltre che una procedura probabilmente illegittima, ciò rappresenta una prassi ignobile di clientelismo becero e spudorato a danno della collettività. Come per lo Iacp, sono decine gli enti e le società pubbliche amministrate da soggetti nominati monocraticamente da Iorio in base all’affiliazione partitica che producono peraltro bilanci fallimentari. La proroga di Lepore nonostante il coinvolgimento nel procedimento giudiziario per truffa ed abuso d’ufficio, fermo restando il principio di innocenza fino a condanna definitiva, è uno schiaffo oltre che ai molisani anche alla magistratura che sta accertando eventuali responsabilità penali ed erariali a suo carico.

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