Michele Iorio
CAMPOBASSO _ Il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, in relazione alla manovra finanziaria varata con decreto dal Governo ha dichiarato: “Al di là delle valutazioni generali che possono e debbono essere fatte, da maggioranza ed opposizione, sull’opportunità e sulla qualità della manovra appena varata, credo debba appartenere a tutte le forze politiche regionali e a tutti i livelli istituzionali, il rifiuto categorico a ogni idea di cancellazione di questa Regione mortificandone le sue Istituzioni con l’accorpamento di Comuni e con l’eliminazione delle Province. Il provvedimento varato, infatti, prevede ad esempio per i Comuni una sorta di fusione senza una reale valutazione dei costi e dei benefici che ne dovrebbero venire.

Lo stesso risultato in termini di razionalizzazione ed efficacia, può ben essere raggiunto con provvedimenti già in atto tesi ad un efficace associazionismo comunale per la gestione dei servizi senza per questo intaccare, o mettere in discussione, l’identità municipale. Per quanto riguarda poi le Province, personalmente posso essere anche d’accordo ad una loro eliminazione dall’ assetto istituzionale della Repubblica, certo non posso però condividere un’eliminazione scriteriata di quelle più piccole che non porterebbe nessun vantaggio ma creerebbe un periodo di grossa confusione, con l’ineluttabile elevazione dei costi dei servizi e delle strutture. Senza poi pensare a quello che accadrebbe in Molise con la cancellazione di un livello istituzionale ed un marcato sbilanciamento dei poteri.

Non si può far coincidere la lotta alla “casta” o ai costi elevati della politica con la mortificazione, fino all’eliminazione, delle istituzioni e con il ruolo che esse svolgono per la crescita sociale del territorio. Nel prossimo Consiglio regionale proporrò un documento che porrò all’attenzione di tutti i consiglieri e dei singoli partiti, affinché si dica, con chiarezza e con forza bipartisan, un no ad ipotesi di cancellazione delle Province e di mal celate fusioni di Comuni. Non è poi degna di considerazione, e men che meno di discussione, la proposta di accorpamento della Regione Molise ad altre realtà. È bene ricordare, infatti, che l’autonomia regionale è stata conquistata con fatica da una classe politica lungimirante che ha saputo gettare le basi dello sviluppo socio economico che oggi viviamo. Un’autonomia che ha saputo camminare in parallelo con le Province ed i Comuni e che per questo deve essere difesa da tutti i molisani per il bene di ciascuno.”

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2 Commenti

  1. CONDIVISIBILE IL CONCETTO CHE LE IDENTITA’ DEBBANO ESSERE PRESERVATE, MA NON E’ LOGICO PENSARE CHE L’AMMINITRAZIONE – CHE OGGI DOVREBBE TUTELARE LE IDENTITA’ – DEBBA ESSERE IEFFICACE ED INEFFICIENTE. I PICCOLI COMUNI POSSONO ESSERE TRANQUILLAMENTE AMMINISTRATI DA UN SOLO SINDACO OPPURE DA UN “ORGANO” CHE SE NE OCCUPI AGGREGANDOLI E FACENDO SISTEMA…IL SISTEMA CHE MANCA A QUESTA REGIONE PER LO SVILUPPO SERIO E NON PROPAGANDISTICO. LA REGIONE POI DEVE RIMANERE TALE ED INDIPENDENTE SE LO MERITA (ALTRIMENTI I COSTI SONO A CARICO DEI CITTADINI E DELLE IMPRESE….DIVERSAMENTE BEN VENGA L’ACCORPAMENTO CON ALTRE REGIONI (MAGARI L’ABRUZZO!! TORNIAMO ALLE ORIGINI. GLI ABRUZZI!! CHE BELLO).NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE E DELLA CRISI STRUTTURALE (I CUI COSTI LI PAGANO I CITTADINI E LE IMPRESE) E’ IMPENSABILE RITENERE CHE UNA PICCOLA REGIONE COME IL MOLISE POSSA REGGERSI DA SOLA…O MEGLIO AVREBBE POTUTO FARLO SE, NEGLI ULTIMI 20 ANNI, VI FOSSE STATA UNA POLITICA ADEGUATA SIA A SX CHE A DX.

  2. sviluppo socio economico che oggi viviamo?
    evidentemente il presidente confonde la posizione di privilegio che egli vive insieme alla sua famiglia e ai suoi clientes, con la realtà della gran parte della popolazione molisana. Forse è il caso di ricordare al presidente che ci sono circa 40.000 disoccupati nel Molise e che essere giovani ed essere donne in Molise equivale ad essere disoccupati. Che l’agricoltura è in ginocchio. Che le aree interne sono dei deserti umani.
    Che il suo giochetto con i consiglieri che si dimettono per far posto ad assessori esterni,ovvero gente bocciata dall’urna, costa, costa tanto alle tasche dei Molisani.
    Che la scuola a fronte dei tagli dello stato centrale ha avuto solo bricciole dalla regione.
    Che la sanità è un buco nero.
    Che le velleità imprenditoriali della regione sono fallimentari. Quanti soldi butta al vento la regione per lo zuccherificio?
    Insomma, lo sviluppo socio economico non basta dichiararlo perchè sia reale, bisogna realizzarlo.
    E per realizzarlo non basta distribuire cariche e onorari, presidenze e poltrone a parenti ed amici dando fondo ai soldi pubblici, come i fondi fas ultimi annunciati.
    Bisogna cambiare modo di fare politica.
    Per questo bisogna cambiare classe dirigente, ormai troppo compromessa con i vecchi sistemi. Chi ha già avuto non è ancora sazio ed è insaziabile, per questo chi non ha mai avuto non è così ingenuo da sperare che questa volta sia il suo turno.
    Per questo dico: torna a casa, la grande abbuffata per te e i tuoi amici è finita.