
Tutti i Governi nazionali hanno disegnato manovre ben piu’ pesanti rispetto a quella Italiana, concentrando i tagli nei settori ove il debito viene maggiormente alimentato. Non vi è dubbio che da noi gli enti locali territoriali da anni, costantemente, aumentano la spesa in modo esponenziale e fuori controllo. Non ci si deve meravigliare quindi se uno dei primari settori di intervento per la riduzione della spesa sia stato individuato nelle Regioni e nei loro sprechi. Se poi si considera che i quattro miliardi previsti dalla manovra costituiscono poco più che il 3% del totale dei bilanci regionali (178 miliardi di Euro); che il Governo ha concesso alle Regioni di modulare i tagli secondo la piu’ ampia discrezionalita’ “ colpendo solo gli sprechi”; che si è impegnato ad anticipare al 2012 la concessione dell’autonomia impositiva alle Regioni, allora si comprende facilmente che la levata di scudi dei Governatori risponde più ad esigenze di conservazione dell’esistente che a valide ragioni di “tutela del territorio”. E già perchè non si tratta di ridurre i servizi alla collettivita’, ma di dare un taglio a tutte quelle spese superflue, agli sperperi,alle prebende, in una parola a quel sistema utile solo a costruire e moltiplicare clientele, vicinanze, condivisioni interessate, amicizie elettorali.
[…] Il Governo, di contro, farebbe cosa utile se imponesse finalmente la regola scritta, più volte declamata dal Ministro Sacconi, della non ricandidabilità di quei vertici che hanno dimostrato incapacita’ o peggio insensibilita’ alla esigenza primaria di tenere i conti a posto. |
E se le regioni “virtuose” hanno giusti argomenti da opporre proprio in ragione del fatto che hanno già autonomamente ridotto le inefficienze e gli sprechi, gli altri Governatori farebbero bene a fare un esame di coscienza. Il Governo, di contro, farebbe cosa utile se imponesse finalmente la regola scritta, più volte declamata dal Ministro Sacconi, della non ricandidabilità di quei vertici che hanno dimostrato incapacita’ o peggio insensibilita’ alla esigenza primaria di tenere i conti a posto. E quanto ad insensibilità ed a volonta’ di “conservazione del sistema” in Molise siamo addirittura maestri, se solo si considera che da oltre due anni ripetiamo come un disco rotto di voler essere autorizzati ad utilizzare i fondi FAS per coprire i debiti della sanità.
Come dire “ togliamo le risorse al territorio, agli enti locali, ai Sindaci ed amm.ri delle zone meno sviluppate ed utilizziamole per coprire le inefficienze e le responsabilita’ di un sistema che noi stessi abbiamo costruito e che se è vero che produce debito, offre un ritorno forte in termini di clientele”.
Mi associo allora all’appello di Marcello Veneziani rivolto al Presidente Berlusconi: “…sciolga la Corte e riapra le iscrizioni alla classe dirigente del nostro Paese…riveda i vertici del suo Partito…riconosca alcuni errori anche suoi personali ed abbracci l’opera necessaria di una bonifica integrale”. Tanto perche’ nella battaglia tra i Governatori ed il Ministro Tremonti sui tagli alla spesa, la conservazione vera alberga solo tra i primi.
Segr.reg.N.PSI PDL MOLISE