Certo, ci rendiamo conto che il mondo della ruralità vada supportato nel proprio percorso di crescita, ma questo non deve accadere a scapito di altre categorie economiche e soprattutto in modo indiscriminato. Per questo stiamo attivando all’interno della nostra Federazione dei tavoli di confronto e non escludiamo, se il regolamento di attuazione della legge non dovesse rispondere a requisiti più stringenti di professionalità e di rispetto delle norme sulla concorrenza, una forte mobilitazione da parte nostra. La ristorazione professionale, lo si ricordi, è sottoposto ad uno stringente regime di autorizzazioni e di licenze, nonché di verifica delle qualificazioni professionali.
L’agriturismo, nel momento in cui diventa un ristorante mascherato, magari che organizza banchetti con prodotti surgelati, diventa invece un concorrente sleale, che non fornisce alcuna garanzia al consumatore finale. Contro questo ci batteremo con ogni forza – conclude Santangelo – e chiederemo anche controlli assai stringenti su tutti coloro che, anche avvantaggiandosi di un regime fiscale agevolato, usano lo schermo dell’agriturismo per aggirare la normativa di settore”.