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LARINO _ A poca più di 8 mesi dall’inizio della discussa riorganizzazione del sistema sanitario molisano oserei fare un bilancio, ponendomi appunto una domanda forse scontata ma d’obbligo: cosa ha prodotto finora la famosa delibera 1261 del 28/11/08? E’ sotto gli occhi di tutti la disorganizzazione in cui versa tutto il sistema sanitario regionale, vuoi per mancanza di personale (dovuto al fatto di non aver rinnovato il contratto ai tanti precari), e a tagli di reparti (ospedali larino-venafro) che garantivano un servizio di qualità e efficienza, producendo casi di malasanità, con liste di attesa sempre più lunghe e servizi erogati con il contagocce e incrementando la famosa mobilità passiva. Solo lo spirito di sacrificio e la professionalità del personale medico e paramedico ha scongiurato il collasso di tutto il sistema sanitario regionale, riuscendo a tamponare sempre le più frequenti falle che la riorganizzazione stessa ha prodotto e produce. Inoltre bisogna ricordare che dal mese di luglio scorso è in vigore la maggiorazione su ricette per specialistica, tac, risonanza magnetica e terapia riabilitativa, aumenti che gravano sul cittadino molisano già provato nel combattere la terribile crisi economica in essere.
E’ palese che la rotta tracciata dal nostro Presidente Regionale è piena di iceberg da evitare. A mio avviso è opportuno virare in modo netto e deciso per garantire ai cittadini molisani servizi e prestazioni essenziali di assistenza, garantire qualità e prevenzione, considerando tutti i nosocomi regionali risorsa per la sanità e non presidi da tagliare, attuando però il criterio di complementarietà e pari dignità, affinché si riesca a schivare l’ultimo iceberg che potrebbe risultare fatale per la nostra sanità. Ma la sanità non è il Titanic.
Michele Palmieri Coordinatore Comitato per la difesa dell’ospedale Vietri