D’Ascanio in conferenza stampa
CAMPOBASSO _ “Un tonfo, una sconfitta senza se e senza ma che brucia politicamente e nell’animo di chi vede il proprio schieramento politico perdere in malo modo. Oggi, alla luce dei risultati elettorali, propongo all’intero centrosinistra di dare vita ad un organismo super partes tra i partiti dello schieramento al fine di tracciare una puntuale analisi del voto per individuare errori e responsabilità, soprattutto per lavorare fin da subito all’elaborazione di una proposta vincente per la prossima scadenza”. Il presidente uscente della Provincia di Campobasso, Nicola D’Ascanio, ha tratteggiato una incisiva analisi del voto delle scorse elezioni del 15 e 16 maggio nel corso di un breve incontro con la stampa.

“No alle divisioni, no ai trasformismi, no alle candidature funzionali agli equilibri interni: nel solco di un riformismo dal pensiero forte, noi invochiamo la discontinuità e crediamo che il rinnovamento non sia anagrafico ma nei metodi e nei contenuti. Per questo ribadiamo con forza la necessità di tenere, in vista delle Regionali di novembre, le Primarie, alla luce anche dei risultati nazionali che hanno premiato i candidati del centrosinistra che avevano partecipato alla scelta democratica, con un’unica deroga a questo principio che riteniamo sia irrinunciabile”.

La proposta a sorpresa, benevolmente provocatoria, riguarda la possibilità che sia Antonio Di Pietro il candidato per la presidenza della Regione Molise. “Invochiamo ancora – ha continuato Nicola D’Ascanio – alleanze aperte e proposte innovative che siano, come ha giustamente sottolineato il Presidente della Repubblica, credibili, affidabili e concrete. La politica, oggi ancor più di ieri, deve rappresentare certezze perché le sorprese, in un mondo globalizzato, sono come cappi al collo dei più deboli. I partiti non devono essere né emarginati né esclusi ma devono essere portatori di progetti, alleanze e strategie e non invadere le Istituzioni con smanie clientelari. Alle liturgie dei tavoli di trattativa dei partiti noi preferiamo le Primarie, alle segreterie politiche noi preferiamo i cittadini. Il centrosinistra molisano ha le potenzialità per essere classe di governo se diventa il centrosinistra dei cittadini ed è capace di sostituire alle logiche dei trasversalismi di ogni tipo un sano impegno democratico rivolto a dare risposte ai problemi della comunità e sviluppo sostenibile alle imprese e al territorio”.

Il presidente uscente Nicola D’Ascanio ha ripercorso, con la forza dei numeri, il dato scaturito dalle urne nella tornata elettorale del 15 e 16 maggio sottolineando la percentuale preoccupante di astenuti. “Nel 2006 il centrosinistra ebbe 74.600 consensi compresi i voti de La Lampadina. Nel 2011 quei voti si sono dimezzati e si è avuto un aumento preoccupante dell’astensionismo. Siamo scesi, per la prima volta nella storia, tra astenuti, schede nulle e bianche, al di sotto del ‘quorum democratico’ del cinquanta per cento. Chi si è astenuto non è trasversale; nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di nostri elettori che si sono sentiti traditi e si sono arresi per non farsi stringere nella morsa costituita dal trasformismo politico e da un progetto vuoto e velleitario. C’è un centrosinistra fuori dal centrosinistra e non per apatia o per le avverse condizioni meteo. Perché questa rinuncia del nostro elettorato? Perché evidentemente ha così voluto lanciare un grido di dolore verso coloro che non vivono i drammi di una crisi economica e sociale ed hanno dimenticato che il rapporto tra lavoro e democrazia è una questione indissolubile.

Non addebito le responsabilità né ai candidati né agli elettori – ha proseguito D’Ascanio – ma alle segreterie dei partiti che oggi dovranno leggere ed interpretare il segnale forte che è arrivato da Campobasso, Agnone, Termoli, Larino e Montenero e che mostra i segni indiscutibili del fallimento del centrodestra che però il centrosinistra non ha saputo tradurre in un progetto unificante per il cambiamento. E’ il tempo delle azioni correttive e lo schieramento deve procedere ad una rigorosa analisi del voto perché temo i vuoti di giudizio e di iniziativa politica. Nessuno può ancora barare attraverso piccole operazioni di tatticismo politico: il governo Iorio è al capolinea e adesso dipende tutto da noi se impedirgli di staccare il biglietto per un’altra e dannosa legislatura”. Nicola D’Ascanio ha anche informato i giornalisti presenti di aver dato mandato all’Avvocatura provinciale per il ricorso avverso le perforazioni dei fondali dell’Adriatico, di aver firmato la convenzione per la banda larga per 10 comuni della Provincia e di aver provveduto alla stabilizzazione di 20 lavoratori diventati dipendenti dell’Ente. Ha inoltre invitato i presenti e gli organi di informazione ad impegnarsi per i prossimi test referendari del 12 giugno contro l’acqua ai privati, contro il nucleare e contro il legittimo impedimento.

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