Stefano Mancinelli
LARINO _ Il Molise, la nostra regione, necessita oggi di un grande rinnovamento. La situazione tragica e disperata in cui ci ha portato il Governatore Iorio ci obbliga ad interrogarci sul futuro del nostro territorio, un territorio che vede sempre più ritornare un fenomeno che si pensava ormai finito e cioè l’emigrazione di noi giovani verso regioni più ricche e ospitali per le nostre professionalità e capacità. Bisogna costruire un Molise diverso, un Molise dove i giovani che cercano lavoro lo possano fare con dignità e senza dover ringraziare il politico di turno. Dobbiamo riuscire a scardinare quel sistema che negli ultimi 10 anni ha preso in ostaggio il futuro della nostra regione, relegandola negli ultimi posti di tutte le classifiche nazionali, basti pensare: all’indebitamento della regione;

Ai servizi offerti sul territorio; Alle politiche sociali; Agli investimenti strutturali di lungo periodo; Alla sanità e alla capacità del nostro servizio assistenziale di garantire i sevizi minimi essenziali sul territorio; Al sistema scolastico; Alle politiche delle pari opportunità; Alla capacità di attrarre investimenti extra regionali ed europei; All’efficienza della macchina amministrativa. Questa è una regione che non ci appartiene, che non riconosciamo più. Oggi il Molise è privo del senso del futuro, è una regione che necessita di investimenti strutturali di lungo periodo, della necessità di riorganizzare la sanità e di risanare i tanti debiti che ha accumulato.

Proprio in questa situazione  abbiamo il dovere di costruire un’alternativa. Un’alternativa che passi attraverso un rinnovamento di idee e di persone che insieme, uniti in un nuovo centro sinistra, possono rappresentare la nuova classe dirigente. Non possiamo più affidarci a vecchi personalismi e a le lotte partitiche e di leadership. Dobbiamo essere vicini ai movimenti e comprendere il fermento culturale e sociale della nostra regione per poter comprendere i cambiamenti di cui il nostro territorio necessità.

L’Italia dei Valori in questa nuova sfida ha l’obbligo di inserirsi come guida e come soggetto protagonista. Ma per fare questo abbiamo anche l’obbligo di interrogarci se siamo in grado e pronti per svolgere questo ruolo, un ruolo che mai nessuno ci riconoscerà, ma che ci dovremo conquistare e che la gente molisana ci riconoscerà soltanto se saremo in grado di meritarcelo, se saremo in grado di stare tra la gente e comprendere i problemi che li attanaglia. 

È in questa logica che si inserisce la giovanile dell’Italia dei Valori. Per avere un rinnovamento della classe politica molisana, per avere un partito forte che guidi il rinnovamento è necessario comprendere l’importanza di una giovanile che deve nascere  con il forte obbligo di porsi come futura classe dirigente. La strada da percorrere è lunga e difficile e oggi si pone in essere il giorno zero. Una giovanile che dovrà essere intesa, non come mera esecutrice di quello che il partito e i suoi organi decidono , ma come stimolo, come il cuore pulsante di una persona che con il suo battito assicura a tutti gli organi l’ossigeno necessario.

Noi della giovanile avremo l’obbligo di costruire il futuro, dovremo essere i detentori e i garanti del perseguimento delle mete ideologiche che il partito si prefiggerà. Giustizia, etica, moralità, lealtà, efficienza, rinnovamento tutti questi dovranno essere i principi e i valori che noi oggi prendiamo in consegna dal partito essendo i garanti del loro perseguimento. Abbiamo bisogno di una giovanile rispettosa della strada che il nostro Presidente ci indicherà, me che nello stesso tempo possa vantare una sua autonomia, virtù indispensabile per  garantire la crescita del partito. Una giovanile quindi che diventi un laboratorio attivo e che sappia interpretare i cambiamenti e gli stimoli che perverranno dalla società civile.  Gli obiettivi che ci prefiggiamo sono quelli:

  1. Di radicarci sul territorio. Oggi sono presenti piccolissimi gruppi in poche città molisane. L’obiettivo sarà quello di avere per ogni paese almeno un rappresentante giovani.

Creare la futura classe dirigente. La politica necessita di un rinnovamento della propria classe dirigente. È necessario ,però, che tale rinnovamento avvenga all’insegna del cambio generazionale ma soprattutto all’insegna della competenza. Pensare che mettere un giovane nelle istituzioni sia l’obiettivo per assicurare un sicuro cambiamento della situazione attuale è un’illusione che l’Italia dei Valori non si può permettere. Dobbiamo assicurare giovani  competenti, gente che conosca la macchina amministrativa, i poteri e le funzioni degli organi istituzionali nei quali entrerà a fare parte. È proprio per raggiungere questo scopo che la giovanile si porrà come obiettivo prioritario quello di lavorare per l’istituzione di una scuola di partito regionale con lo scopo di creare una classe dirigente nuova e competente.

  1. Avere dei rappresentanti giovani nelle istituzioni. Fino ad oggi il partito non ha mai puntato seriamente su delle candidature di giovani. Candidature che devono essere create con il tempo e con il duro lavoro. Non possiamo e il partito non ci deve vedere, come carne da macello che serve soltanto a ripulire o a fare bella una lista elettorale i cui posti sicuri sono già divisi e assegnati e dove i giovani non possono aspirare a nient’altro che alla brutta figura assicurata. Il partito deve credere in candidature giovani strategiche e sostenerle.  
  1. Creare un evento annuale per poter comunicare ufficialmente con l’esterno, con la nostra regione per poter dire quello che abbiamo fatto e quello che vogliamo fare.  
  1. Avere un rapporto di forte collaborazione con il centro sinistra e con tutti i movimenti anti Ioriani presenti sulla nostra regione. Un lavoro già iniziato da tempo e se i partiti non riusciranno ad essere uniti anche in questo noi rappresenteremo il futuro, un futuro dove tutti i partiti, movimenti e associazioni di centro sinistra saranno unite e non penseranno soltanto a delle lotte di spartizione del potere istituzionale.

Per fare tutto ciò avremo bisogno di una nostra organizzazione. La giovanile dell’IDV deve avere la capacità di rispondere a tre esigenze fondamentali : diventare il braccio operativo del partito per mettere in atto ogni iniziativa; guardare e riuscire ad attrarre i giovani che sempre più sono disinteressati alla politica e ai partiti; essere dinamica, per poter coinvolgere tutti i giovani che si vogliono avvicinare. È proprio per queste tre esigenze che riteniamo necessario strutturare la nostra giovanile in questo modo :

1)     La giovanile individuerà, attraverso il suo responsabile regionale, tematiche di rilevanza regionale. Ogni tematica avrà un suo responsabile, nominato dal coordinatore regionale giovani. Questa struttura sarà aperta permettendo, ogni qualvolta ne nascerà l’esigenza, di nominare e individuare nuove tematiche, permettendo a giovani che si avvicinano o che vogliono portare avanti nuove tematiche di trovare il massimo spazio. Tutti questi soggetti costituiranno l’organo esecutivo della giovanile, saranno membri di diritto anche i coordinatori provinciali giovani e i referenti locali giovani, o eletti da un congresso locale o nominati dall’esecutivo stesso.

2)     Ci sarà una plenaria della giovanile dove prenderanno parte tutti i giovani iscritti e simpatizzanti dell’IDV molisano  che sarà convocata dall’esecutivo della giovanile e che avrà lo scopo di avvallare le scelte e le iniziative portate avanti dall’esecutivo, dandone anche l’indirizzo.

3)     Il coordinatore regionale dei giovani rappresenterà la sintesi dei due organi, suo scopo sarà quello di trasmettere il senso della giovanile, rapportarsi con le altre giovanili e riuscire ad essere garante del rispetto dei principi e degli obiettivi che il coordinamento e il segretario regionale sceglieranno. 

Ricordo un manifesto che più volte ho visto nelle nostre sezioni e che sicuramente tutti voi ricorderete. Il manifesto è quello della campagna tesseramenti dove viene rappresentata una folla diversificata di persone, il popolo dell’Italia dei Valori e riporta una scritta : “il coraggio di essere liberi”. Oggi noi dobbiamo avere il coraggio di essere liberi:

Il coraggio di essere liberi di prendere la strada più giusta anche se può essere la più difficile;

Il coraggio di essere liberi di accettare nel nostro partito solo persone oneste anche se non portatrici di pacchetti di tessere o di voti;

il coraggio di essere liberi di porci grandi obiettivi,  grandi sfide, quelle sfide nelle quali altri partiti non credono più;

il coraggio di ascoltare e accettare chi può pensarla diversamente da noi;

il coraggio di non aver paura di chi la pensa diversamente dalla maggioranza del partito ma aiutarlo a crescere, prenderlo per mano e farlo diventare un grande politico e non una persona da ostacolare solo perché ha osato sfidare i potenti del partito. 

Al partito porteremo questo contributo, quello del nostro coraggio di pensare che un Molise, un centro sinistra e un partito migliore sono possibili.

Al partito diciamo di non preoccuparsi, di porsi grandi sfide anche se rischiose, perché potrà contare sempre su di noi, noi siamo fieri e orgogliosi di far parte dell’Italia dei Valori, noi siamo fieri del nostro Presidente Antonio Di Pietro.

Non preoccupatevi se ogni tanto alziamo la voce o non accettiamo quello che viene imposto dall’alto, la nostra non è sovversione o volontà di rompere o di non rispettare le direttive del partito,

la nostra, come dice un grande uomo in cui tutti noi crediamo, non è rabbia e passione e voi ne dovete essere fieri

Stefano Mancinelli 

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