LARINO _ La grave crisi che sta investendo le aziende molisane. I tanti precari che non si vedranno rinnovare i contratti. La scuola alle prese con i tagli, la messa in sicurezza degli edifici e il nuovo piano di riordino contestato. Il territorio martoriato dall’eolico selvaggio e dai rifiuti nocivi illegalmente smaltiti, L’acqua avvelenata e l’aria inquinata del basso molise. L’agricoltura in ginocchio e il sistema sanitario allo sfascio. La mannaia del federalismo comunale di recente approvazione. I temi drammatici di politiche sociali: disoccupazione giovanile, infiltrazioni mafiose, anziani e pensionati abbandonati al loro destino, la povertà delle famiglie: è di tutto questo che avremmo voluto discutere al tavolo dei partiti del centrosinistra per poter presentare agli elettori una piattaforma programmatica condivisa e sostenibile negli obiettivi per i prossimi anni di governo della Provincia di Campobasso.

Tutto ciò non è stato possibile a causa dei due partiti più rappresentativi della coalizione, l’Italia dei Valori ed il Partito Democratico, che hanno deciso nelle stanze romane prima che in quelle molisane di doversi spartire le leadership della presidenza di Provincia e Regione, giocando a rincorrersi sul tema primarie sì e primarie no, provocando nelle altre forze politiche e nelle loro stesse file malumori e spaccature. Può gioire così la “balena” del centrodestra, apparentemente coesa, con il suo sistema di corruzione clientelare messo in piedi da anni, ma di difficile gestione, vedi giunta Di Bartolomeo a Campobasso, vicina al collasso politico e finanziario. I Di Pietro (leggasi padre, figlio e Iorio Michelino) e i Leva (leggasi Ruta, Assindustria e Michelino Iorio), già reduci e unici responsabili delle ultime sconfitte elettorali nelle città di Termoli, Montenero e Campobasso, si apprestano a regalare molto probabilmente al centro destra anche la Provincia di Campobasso, soffocando i molti segnali di risveglio civile e di partecipazione democratica che in questi mesi il mondo dell’associazionismo, quello del Terzo Settore e le forti aggregazioni sui temi ambientali, hanno lanciato con forza a tutta la classe politica molisana.

Il PdCI non può rimanere oltre impantanato nella politica delle poltrone perpetrata dai nuovi (già vecchi) giovani rampanti. La nostra storia e la dignità delle persone che ancora oggi la rappresentano ci impongono il dovere di continuare il cammino faticoso di stare vicino e di rappresentare gli “ultimi”, raccogliere le istanze di giustizia sociale, lottare per il Bene Comune. E’ per tutto questo che la Federazione della Sinistra parteciperà alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale con una propria lista unitaria ed aperta a quei rappresentanti portatori di istanze sociali presenti sul territorio, proponendo una visione alternativa, un’idea e una proposta che mettano insieme le esperienze di resistenza e quelle propositive. La sinistra deve tornare ad essere in campo senza farsi fagocitare dagli attendismi e dall’inerzia politica che favorisce maneggioni, furbacchioni e voltagabbana

F. Sorrentino – Laboratorio Politico del PdCI di Larino

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