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TERMOLI _ E’ tutto pronto per la grande protesta del 3 agosto: Pietro D’Andrea, Presidente FIBA (Federazione Italiana Imprese Balneari), informa dello sciopero (escluso il salvataggio) che coinvolgerà le imprese balneari di tutta Italia. La grande attività organizzativa è stata coordinata dalla Confesercenti provinciale di Campobasso, che sostiene e promuove lo sciopero sulla costa. “E’ un’azione dirompente, ne siamo consapevoli, ma – dichiara Pasquale Oriente, presidente Confesercenti Provinciale Campobasso – abbiamo voluto offrire il nostro più ampio supporto alla categoria dei balneatori affinché il Governo si allerti sui pericoli di una decisione che – se non contrastata – avrà conseguenze a dir poco deleterie per l’economia dei nostri territori”.

Il 23 febbraio il Governo Monti ci aveva promesso un Tavolo Tecnico per contrastare la direttiva Bolkenstein che impone per il 2015 la messa all’asta dei lidi – spiega Pietro D’Andrea – ma ad oggi a quella promessa non vi è stato alcun riscontro né conosciamo il perché di un silenzio che non ci permette di fare investimenti e tanto meno di programmare il nostro futuro. La messa all’asta dei lidi non può che favorire i poteri forti finanziari e le multinazionali del turismo, mettendo all’angolo i piccoli imprenditori che invece hanno fatto la storia dei lidi balneari. La direttiva – se verrà implementata – darà peraltro inevitabilmente agio alle organizzazioni criminali di utilizzare questo delicato settore per il riciclo di denaro sporco”.

“E’ vero che non è giusto deludere i clienti ma è anche vero che questo sciopero, che non passerà inosservato, è necessario quale piccola metafora di come può diventare il turismo balneare senza il lavoro strenuo e costante di tanti piccoli imprenditori. Sono queste le aziende che hanno costruito il settore da zero, offrendo opportunità di lavoro e occasioni di sviluppo ai centri della costa. Come Confesercenti Provinciale abbiamo non solo condiviso l’iniziativa – conclude Oriente – ma anche sostenuta con tutte le nostre risorse associative e ci attendiamo che il Governo presti attenzione al problema”. Il 3 agosto, dunque, ombrelloni chiusi in tutta Italia per protestare contro il silenzio del Governo Monti. Gli imprenditori saranno tutti presenti all’appello, con un invito alla clientela a comprendere il disagio, che per la prima volta nella storia sarà causato. “SIAMO NOI LA STORIA BALNEARE” Non ci sarà una nuova storia balneare.

FIBA e Confesercenti

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1 commento

  1. ipocrisia
    veramente interessante l’iniziativa! Normalmente quando un lavoratore si mette in sciopero, perde il suo compenso giornaliero: i balneatori dopo essersi assicurati che i clienti abbiano affittatto e quindi pagato l’ombrellone, si mettono in sciopero tenendo aperto il bar ( ricordo che il bar dovrebbe essere “attività correlata e di supporto alla balneazione”…………………………… mah.. a me sembra che sia un bar a tutti gli effetti!!!peccato che lo sembra solo a me! ).
    Con questa formula i balneatori in pratica comunicano ai clienti: egregio turista, ti ringrazio di avermi pagato il noleggio dell’ombrellone, ma oggi non te lo apro! veditela tu e il mese di marzo!! Però, se vuoi, puoi consumare i tuoi soldini al mio bar!
    un ulteriore atto di ipocrisia di tutta la categoria!!