TERMOLI _ Con delle lettere inviate all’avvocato termolese Valentina Flocco, difensore della rumena Yonula Tinu accusata dell’omicidio di Antonio Cammisa, alcune amiche della giovane hanno scritto “nero su bianco” l’intenzione di voler testimoniare con gli inquirenti di Larino impegnati nell’accertamento della verità sull’omicidio dell’anziano di Ururi, trovato morto nella sua casa di via Media tra il 16 e 17 aprile. Una rumena che conosce la Tinu da 15 anni, sin da quando vivevano in Romania ed oggi residente a Torino, ha inviato una lunga missiva all’avvocato Flocco sottolineando il: “carattere mite ed il buon cuore” della ventisettenne “incapace di uccidere”.

Altre lettere sono arrivate dalla Romania da alcune amiche di infanzia della ragazza, anche queste ultime disposte ad intercedere a favore della giovane tuttora rinchiusa nel Carcere di Chieti a seguito della decisione del Riesame di rigetto del ricorso presentato dal difensore.

I giudici del Tribunale della Libertà in mancanza degli esiti dei Ris quindi in presenza di un quadro probatorio non ancora completo, hanno deciso per la custodia cautelare in cella. Yonula Tinu, dunque, resta nell’istituto di pena chietino.

Mancano gli esiti dei Ris di Roma sui due coltelli ed un cucchiaio di legno sequestrati in casa per il quale bisognerà attendere ancora qualche tempo _ ha dichiarato l’avvocato Flocco _ così come per gli altri accertamenti sub-ungueali. Il quadro probatorio non è ancora completo”. Yonula Tinu, comunque, conferma ancora la volontà di voler collaborare con la Procura di Larino che ha sta effettuando un lavoro certosino. Fino a questo momento l’altra ragazza rinchiusa nel carcere di Chieti non ha ancora voluto effettuare alcuna dichiarazione in merito all’omicidio Cammisa.

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