CAMPOBASSO – I timidi segnali di ripresa a livello nazionale agevolano la fiducia dei consumatori ed i recenti provvedimenti redistributivi del Governo Renzi alimenteranno la domanda con benefici positivi per le attività produttive e per il commercio. Le riforme avviate mirano a tagliare le spese inutili e gli sprechi favorendo interventi di modernizzazione della pubblica amministrazione, messa in sicurezza delle scuole e riapertura dei cantieri. Anche simbolicamente è importante ridurre i costi istituzionali per accorciare la forbice sociale e restituire risorse a sostegno del lavoro.

Il Molise sta agendo in coerenza con questi obiettivi per assicurare la tutela del reddito dei lavoratori espulsi dalle aziende in crisi, razionalizzare le spese, salvaguardare le fasce sociali più deboli e costruire un nuovo modello di sviluppo che superi l’economia assistita e valorizzi le buone pratiche, i talenti, le risorse locali e le imprese innovative. Al di là dei commenti di parte, la Regione ha messo in sicurezza il reddito dei lavoratori dell’ITTIERRE, della GAM e delle altre aziende in difficoltà, ha attivato le procedure per sottoscrivere un Accordo di Programma con il Governo nel Distretto Produttivo Bojano – Isernia – Venafro a valle del riconoscimento dell’area di crisi e sta confrontandosi con le parti sociali per individuare soluzioni industriali per il rilancio della filiera avicola e della filiera tessile.

Nelle prossime settimane sarà emanato il bando giovani per 6 milioni di euro, nel Bilancio di Previsione è stato istituito un Fondo Rotativo per le imprese di 8 milioni di euro, sono stati pagati 47 milioni di debiti alle imprese, sono state appostate risorse in bilancio a sostegno delle cooperative e grazie al confronto aperto con il partenariato si stanno definendo le progettualità sia per i Fondi Europei 2014-2020, sia per i 7,6 milioni della Garanzia Giovani e sia per valorizzare al meglio l’evento dell’EXPO’ 2015.

Il riordino del personale regionale ha determinato un risparmio a regime di 8,5 milioni di euro, la riforma degli enti sub-regionali insieme alla vendita delle auto blu e alla dismissione di uffici in fitto permetterà di contenere i costi, oltre gli 11 milioni già tagliati nel primo anno d’attività. Sono molteplici le spinte al cambiamento che meritano di essere accolte e velocizzate in uno spirito di concretezza, sobrietà e unità d’intenti che deve mirare solo al bene comune e allo sviluppo locale.

Michele Petraroia

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