CAMPOBASSO _ La gravissima crisi finanziaria che ha investito l’Italia ha correttamente indotto il Parlamento a proseguire la propria attività anche in queste settimane per adoperarsi in uno scenario drammatico in difesa degli interessi nazionali. E pur in un clima di fine legislatura, condizionato dalla prossima campagna elettorale, trovo corretta la scelta assunta dalla Conferenza dei Capigruppo di programmare ordinarie sedute di Commissione e di Consiglio per adempiere alle funzioni amministrative e agevolare misure utili ad alleviare i forti disagi sociali ed economici in cui si dibatte il Molise.

A tal proposito, onde ricondurre la dialettica istituzionale all’interno delle preposte sedi consiliari, trasmetto in allegato la proposta di ordine del giorno urgente inerente le procedure di sblocco dei fondi CIPE e la trattazione di alcune situazioni di difficoltà del settore edile, della filiera avicola e della campagna saccarifera. L’intendimento che spero venga condiviso da tutti i colleghi nella prossima seduta del 9 agosto, è quello di utilizzare le sedi delle Commissioni per essere informati dalla Giunta Regionale e ascoltare le ragioni delle organizzazioni sindacali, delle associazioni imprenditoriali e dei dirigenti dello Zuccherificio e della Solagrital, sulle impellenti vicende di questi giorni.

Il dovere degli amministratori pubblici è prima di tutto quello di adoperarsi costruttivamente, responsabilmente e concretamente nella conoscenza, trattazione e risoluzione dei problemi aperti. Ed è un fatto positivo, se il Consiglio Regionale, riesce ad offrire delle risposte, per quanto modeste e limitate, ad alcune delle questioni che assillano interi settori produttivi, lavoratori, imprese e amministrazioni locali. L’esperienza sindacale mi ha insegnato che giocare al tanto peggio tanto meglio è sbagliato perché le prime vittime di istituzioni inefficienti, di scelte non fatte e di atti non adottati, sono le fasce popolari più deboli che verrebbero abbandonate a sé stesse. Non è l’avversario politico che viene colpito dalla propria veemenza ma quegli interessi generali e quel bene comune che dovrebbero animare le azioni di ogni pubblico amministratore.

Michele Petraroia

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