CAMPOBASSO _ Caro Michele,

lo stesso Dario Franceschini ha dato, con grande dignità e umiltà, l’annuncio che Pierluigi Bersani era il nuovo segretario del PD, senza che ciò equivalesse a “ resa” o rinuncia alla sua visione del partito, anzi fiero della battaglia congressuale vissuta. Qualcosa di simile mi aspettavo anche in Molise dopo che anche tu più volte e, da ultimo nel confronto televisivo del 23 ottobre, avevi ripetuto che il vincitore delle primarie sarebbe stato il segretario di tutti. Invece, alla fine, non hai resistito alla tentazione di “sbottare”. Così, un candidato e i suoi quasi seimila elettori (i soli che ringrazi per la partecipazione) diventano paladini dell’integrità, della buona politica, della trasparenza, della base valoriale “giusta”, gli altri oltre diecimila elettori delle primarie che, pure loro, sono usciti di casa e magari hanno fatto una lunga fila per votare cosa sarebbero ?

Acquisti” al “mercato” della cattiva politica o, meglio, dei cattivi politici ? Anche se l’aggettivo “mercante” non volevi riferirlo ai cittadini elettori, bensì ai tuoi competitori, nonché colleghi di partito, il risultato comunque non cambia perché, di fatto, le tue parole risultano offensive per l’intero popolo delle primarie e per le tante persone candidate che hanno offerto la loro faccia ed il loro impegno per la causa del Partito Democratico. Certo che non basta una somma aritmetica per affermare una linea politica, ma dovrai convenire con me che sono i numeri a decidere chi assume le responsabilità di governo degli stati, dei partiti, delle associazioni sindacali e, persino, dei condomini. Ed, infatti, come normalmente accade in democrazia, dalle urne è venuto fuori un verdetto che, con il 56 % dei consensi, ha legittimamente determinato l’elezione del nuovo segretario del PD. Migliaia di persone hanno condiviso la proposta di Michele Petraroia e l’hanno votato.

MA alcune migliaia in più di persone hanno scelto e portato alla vittoria delle primarie DANILO LEVA: è una cosa di cui prendere atto. Proprio perché mi hai sempre riconosciuto buona fede e onestà intellettuale (cose delle quali ti ringrazierò sempre), faccio fatica, oggi, a non sentirmi personalmente colpita, anche se non sono mai citata nella tua nota, dalle tue riflessioni e ad accettare una lezione di etica politica all’indomani dell’esito di queste primarie ……. forse qualcosa ti è sfuggito e su qualcos’altro dovresti riflettere un po’.

Nel gruppo dirigente uscente del partito, sebbene in posizione defilata, c’eri anche tu (insieme a Massa, D’Anchise ed altri) che hai sostanziosamente contribuito alla mia vittoria alle primarie del 2007; tant’è che per tutta la campagna elettorale delle primarie hai sempre onestamente ammesso le enormi difficoltà incontrate durante il percorso e dichiarato, anche con i dovuti distinguo, di condividere le responsabilità alle quali, com’è noto io non sono certo sfuggita, arrivando addirittura alle dimissioni. Strano che solo oggi, invece, addebiti interamente ad altri ogni responsabilità e scavi un fossato tra te e il recente passato. Quanto all’aggregato variegato del PD Molise che si

troverà a gestire Danilo Leva, nel suo ruolo di segretario, e del quale farai parte anche tu con i tuoi eletti, non è altro che la complessa realtà di un partito plurale e composito che sta faticosamente, ma ostinatamente lavorando all’integrazione tra le varie provenienze, sensibilità, identità per costruire una linea politica rappresentativa della sintesi e farne un grande partito riformista del terzo millennio. Nessuna identità di quelle che hanno fondato il PD può accettare di essere tollerata o marginalizzata; se non si vincerà la scommessa del pluralismo non sarà Partito Democratico. Ma forse, e mi piace pensare così, il tuo è stato lo sfogo di un momento. Cordialmente Annamaria Macchiarola

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