La storia del centro sinistra in Molise è la storia di tanti fallimenti, che sono solo aumentati negli ultimi anni. Siamo arrivati al punto di non ritorno, dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato e dove abbiamo tradito i nostri elettori, dove non siamo stati capaci di risultare credibili per gli indecisi, dove non siamo stati diversi dal centro-destra e dalle peggiori politiche da prima Repubblica. Purtroppo in questi due anni il PD Molise ha dimenticato di dover elaborare di proposte politiche al proprio interno, i forum tematici, che potevano rappresentare una occasione unica nel panorama politico di confronto tra le tante anime culturali del partito, non sono ancora partiti (anche se un anno fa ci era stato assicurato che sarebbero stati avviati); i simpatizzanti, i soci fondatori e gli iscritti non sono stati coinvolti nelle scelte politiche e sono stati relegati ad origliare da dietro la porta le decisioni di altri, come dei semplici elettori che sceglievano solo in occasione delle primarie senza che fossero protagonisti delle scelte del partito e senza che potessero contribuire attivamente a determinarne la linea politica e i programmi; la stessa assemblea regionale è stata convocata troppo poco e troppo poco per discutere di linea politica e di proposte (qualcuno ricorda posizioni forti del parito sul PSR ?
Sullo sperpero dei fondi del terremoto? Sulle misure anti-crisi?). È mancato insomma sia il confronto interno tutto politico e programmatico tra la classe dirigente sia un vero coinvolgimento degli iscritti. Lo statuto del PD per molti versi è rivoluzionario, ma non deve rimanere un’utopia, almeno si spera. Dobbiamo tornare per davvero tra la gente, dobbiamo tornarci con iniziative politiche e feste, dobbiamo tornare tra la gente non per fare promesse vuote o per raccogliere richieste di favori come fanno altri, dobbiamo tornare tra la gente per ascoltare le istanze dei cittadini e presentare loro le nostre proposte politiche, con molta umiltà. Così come dobbiamo iniziare ad investire per davvero sui giovani facendo seguire alle parole i fatti, ascoltando le idee di chi crede genuinamente nel partito e si sforza ogni giorno di miglioralo, se vogliamo migliorarci continuamente e rimanere sempre in contatto con la società. Insomma il PD del Molise deve tornare a fare politica, mettendo da parte inutili personalismi, deve sostenere le proprie amministrazioni, ma deve soprattutto fare un’opposizione netta al centro destra molisano, un’opposizione chiara e forte, che ribatta colpo su colpo e che faccia vedere con forza che noi siamo davvero diversi dalla destra nelle politiche quotidiane come nella proposta, senza lasciare solo nessuno in una battaglia impari, ad ogni livello.
L’unica cifra distintiva che deve distinguere chi è dentro da chi si pone al di fuori del progetto politico del PD deve essere la passione quotidiana con cui si combatte per una società più giusta per tutti, la passione e l’onestà con cui si amministra, così come la determinazione con cui si fa opposizione, la passione con cui ogni giorno si cerca di propugnare le proprie idee di giustizia sociale, di laicità, di difesa del diritti costituzionali e di pari opportunità, senza stare a pensare alle vecchie appartenenze o alle tensioni personali.
Dobbiamo tutti tornare a sognare un Molise migliore. Nel PD non deve esserci spazio per chi vuole solo rendite personali, e per chi intende la politica come becera spartizione del potere e delle poltrone. Il PD del Molise deve assumere una linea chiara e limpida, che segni un solco tra noi e il centro destra, con la pretesa di non dover trattenere nessuno dal trovare casa altrove. Questo non è piacere di critica fine a se stesso, lo diciamo perché il risultato delle elezioni ci ha fatto male, lo diciamo perché crediamo nel progetto del Partito Democratico e vorremmo che anche i cittadini molisani ed italiani iniziassero a crederci davvero.
dei Giovani Democratici