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CAMPOBASSO _ E’ stato finanziato dal Ministero della Salute, nell’ambito del Bando Nazionale “Giovani Ricercatori – anno 2008”, il progetto di ricerca dal titolo “Polyphenol-Rich Food Consumption and Short and Long-Term Prognosis after Coronary Artery Bypass Graft Surgery”, presentato dall’Assessorato regionale alle Politiche per la Tutela della Salute della Regione Molise e redatto dalla giovane ricercatrice Simona Costanzo del laboratorio di Ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Campobasso. Il progetto, classificatosi al 43° posto su mille partecipanti, mira ad approfondire il ruolo dell’alimentazione nel decorso post operatorio in pazienti che hanno subito un intervento di bypass “aorto-coronarico”, con particolare attenzione agli alimenti ricchi in polifenoli, antiossidanti presenti in un’ampia varietà di frutta e verdura ma anche nel vino rosso, e su come questi possano incidere in maniera significativa sulla prognosi a breve e lungo termine.

Le malattie cardiovascolari causano, insieme ai tumori, oltre due terzi delle morti – ha spiegato il Prof. Giovanni de Gaetano, Direttore dei Laboratori di Ricerca dell’Università Cattolica –. Si tratta di un peso enorme per le persone che ne vengono colpite. Bisogna perciò escogitare nuove strategie. In quest’ottica diviene fondamentale la prevenzione”. “Il nostro progetto è innovativo in quanto considera un’area ancora poco esplorata della prevenzione legata agli stili di vita, in pazienti colpiti da un evento cardiovascolare – ha chiarito Simona Costanzo, la giovane autrice del progetto vincitore-. Con questo studio cercheremo di capire come ridurre il rischio di un nuovo evento, concentrandoci sull’alimentazione che gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione. Bisogna però scoprire come e perché”.

L’Assessore regionale alle Politiche per la Salute, Nicola Passarelli, ha espresso viva soddisfazione per il finanziamento del progetto “che –ha detto- è anche un riconoscimento scientifico dato al lavoro e all’impegno di una giovane ricercatrice della nostra Regione. Mi auguro che in futuro altri giovani ricercatori molisani possano avere soddisfazioni scientifico-professionali di questo tipo; ciò sia per la loro carriera, che per il bene del sistema sanitario regionale”.

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