CAMPOBASSO _ Avevano approfittato del torpore delle vacanze che ancora aleggiava sulla contrada di Santo Stefano, per forzare la porta di ingresso in un’abitazione ed introdursi nell’edificio. In pochissimi secondi, con movimenti esperti ed ottimizzando il tempo a loro disposizione, hanno fatto razzia di tutto quello che aveva valore e poteva essere subito trasportato, nascosto sugli abiti: oro, denaro contante e libretti postali. Poi, sempre velocemente come erano entrati, hanno abbandonato l’abitazione per forzare la porta di una casa nei paraggi, e tentare un secondo colpo per incrementare il bottino. Ma qualcosa, per fortuna, nel loro piano non ha funzionato ed un piccolo rumore causato dai loro movimenti, ha attirato l’attenzione di qualche vicino di casa che, mantenendo il sangue freddo, prima li ha messi in fuga urlando, poi ha contattato il numero di Pronto Intervento dei Carabinieri, il 112, per segnalare la presenza dei ladri a Santo Stefano e per dare alcune informazioni sulla macchina con la quale li aveva visti allontanare dopo le urla di allarme.

La segnalazione del cittadino ha attivato l’intervento della forze di polizia…..ed il piano di controllo coordinato del territorio ha fatto il resto!! La Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso ha allertato tutti i servizi esterni, il Nucleo Radiomobile di Campobasso e di Bojano nonché la Stazione di Campobasso; ma allo stesso tempo, però, ha esteso la segnalazione anche alla Sala Operativa della Questura di Campobasso che, a cascata, ha attivato le sue volanti. E proprio una “gazzella” del Nucleo Radiomobile di Campobasso, nei pressi della zona industriale ha incrociato l’autovettura sulla quale viaggiavano i malviventi ed il cui conducente, alla vista dell’alt intimatogli dai militari, si è dato ad una fuga forsennata dirigendosi verso le Coste d’Oratino per poi scendere sulla Fondo Valle Biferno dove, a tutto gas, ha cercato di far perdere le proprie tracce. La “gazzella” dei Carabinieri questa volta, avendo maggior spazio di manovra fuori dal centro abitato, ha inseguito e tallonato l’autovettura dei fuggiaschi, non perdendoli di vista un attimo nemmeno nonostante le peripezie poste in atto dal conducente della BMW nel tentativo di dileguarsi.

E gli sforzi disperati del malvivente nulla hanno potuto contro l’abilità e l’esperienza dei militari: l’uomo, infatti, in una ennesima manovra volta a depistare i Carabinieri, è rimasto vittima della sua stessa spericolatezza e, perdendo il controllo della BMW, è finito fuori strada in un tratto nei pressi del bivio per Castropignano. Mentre due degli occupanti, l’autista ed una donna, sono stati subito bloccati dai Carabinieri del Radiomobile di Campobasso, gli altri due, donne, hanno tentato di fuggire e far perdere le loro tracce nella campagne circostanti, portando insieme il bottino della razzia nella casa di Santo Stefano. La loro fuga, però, è durata pochissimo grazie al provvidenziale intervento di due agenti di una “volante” della Questura di Campobasso, giunti nel frattempo a dar manforte ai Carabinieri, che le hanno inseguite facendo svanire ogni loro velleità di fuga e, soprattutto, hanno così potuto recuperare l’intera refurtiva lasciata cadere nella vegetazione da una delle donne, nell’estremo tentativo di disfarsene prima di essere bloccata: denaro in contante ed oggetti preziosi per un valore complessivo di circa 13mila euro, ed alcuni libretti postali.

Avendo riunito l’intero gruppo criminale, una delle donne aveva al seguito anche una bimba di pochissimi anni, i Carabinieri ed i Poliziotti li hanno condotti presso gli uffici della caserma “Testa” dove, al termine degli accertamenti e delle verifiche del caso, i quattro ladri, tutti di origine slava già pregiudicati per reati contro il patrimonio, dimoranti a Roma, sono stati dichiarati in stato di arresto per furto aggravato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. Per l’uomo ed una delle tre donne, al termine delle formalità di rito, si è aperta una cella rispettivamente del carcere di Campobasso e Chieti, questa sì munita di una serratura difficile da forzare, al contrario di quella in dotazione all’abitazione svaligiata. Per le altre due donne è stata disposta la sottoposizione al regime degli arresti domiciliari in Roma, dovendo accudire alla bambina che avevano al seguito. La refurtiva, interamente recuperata, è stata restituita al legittimo proprietario. Gli arresti effettuati dai Carabinieri e dagli Agenti della P.S. oggi, sono una ulteriore dimostrazione del risultato che si può conseguire nel contrasto ai reati predatori quando coincidono due fattori indispensabili: la collaborazione reattiva del cittadino e l’applicazione puntuale del controllo coordinato del territorio tra le forze di polizia.

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