TERMOLI _ – Preso atto che, ad oggi, non è nota con chiarezza la situazione relativa alla proroga dello stato di criticità post-sisma; – Considerato che tale situazione sta creando una situazione insostenibile nei comuni del cratere dove, di fatto, è ferma l’attività di ricostruzione; – Considerato, altresì, che le motivazioni che stanno bloccando l’emanazione del richiesto provvedimento sembrerebbero ricondursi ad una richiesta di tagli alle spese del personale attualmente in servizio per le attività post-sisma; – Ritenuto che i Sindaci del cratere, anche mediante una rappresentanza, debbano avere un’interlocuzione diretta con il Commissario delegato.

Ciò posto, CHIEDONO 1) l’emanazione di un provvedimento, al pari di quanto fatto per la struttura commissariale che sta operando senza soluzione di continuità, che permetta ai Comuni del cratere di riprendere le attività con immediatezza; 2) che, negli eventuali tagli da effettuarsi, non si intervenga sui provvedimenti relativi ai Comuni del cratere dove le attività post- sisma sono in una fase determinante per il ritorno a condizioni di normalità delle relative popolazioni; In mancanza di riscontro i Sindaci del cratere venerdì 2 marzo p.v. occuperanno la Sala della Giunta Regionale in attesa di ricevere dal Presidente –Commissario Delegato le risposte attese.

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2 Commenti

  1. sindaci
    è tardi lamentarsi oggi. sono stati spesi milioni di euro (oltre 900) che se distribuiti sul territorio avrebbero visto al ricostruzione quasi al completo. invece oggi dobbiamo sorbirci le stupidaggini del presidentessimo checerza di correre ai ripari dopo ben 10 anni dal terremoto. il presidente commissario non potrà dirvi nulla se non impapocchiare le solite frasi e dire che è colpa di roma. e perchè non parla della inefficienza della struttura commissariale, della lungaggine nell’approvare i progetti anche perchè i capi hanno due/tre incarichi e gente che è in pensione dovrebbe starsene a casa e non diventare capo della struttura amminiostrativa quando non ha il tempo e la giovinezza di fare queste cose …. poveri sindaci illusi che credono ancora babbo natale, anzi a babbo iorio. chi ci rimette sono e saranno sempre i cittadini, illusi anch’essi.

  2. una perplessità
    Qua sta diventando come in irpinia: un santo terremoto. Un fiume di soldi che piove su un territorio. Il problema è che emigrazione c’era in Irpinia prima ed emigrazione c’è anche oggi. Ed anche nel molise nonostante le centinaia di milioni distribuiti fino ad ogni, sviluppo nisba. I soldi pubblici devono servire a produrre sviluppo, se non fanno questo, allora non servono. E’ meglio smetterla qui. Perchè c’è il sospetto che in tutta questa manovra ci sia qualcuno che lucra e non è certo il povero terremotato.