TERMOLI _ La minoranza di centro sinistra al Comune di Termoli con una mozione ha chiesto oggi la convocazione di un Consiglio monotematico urgente inerente il dissesto finanziario del Sistema Sanitario regionale.

Premesso che 405 milioni di euro erogati dal Governo Prodi, di cui 300 a fondo perduto, non sono stati sufficienti per ripianare i debiti e rimettere in sesto il sistema sanitario del Molise; che la delibera del Consiglio dei Ministri del 28 luglio 2009 concernente la nomina del Commissario ad Acta per la Sanità in Molise ha sancito la gestione fallimentare del sistema sanitario locale con un possibile inasprimento dell’IRAP dal 4,9% al 9,9% e dell’addizionale regionale IRPEF dall’1,4% al 3,9%; che, come mostra la ricerca dell’Università S. Anna di Pisa, il Molise ha la spesa sanitaria pro-capite più alta d’Italia con 1.912 euro, un deficit annuo 2009 che ha superato 80 milioni e un tendenziale 2010 che procede sulla stessa falsariga; che il Molise è ultimo in Italia per degenza media ospedaliera, ultimo per percentuali di parti cesarei, penultimo per ricoveri ripetuti, penultimo per tasso di ospedalizzazione ogni 1.000 abitanti, terzultimo per ospedalizzati ogni 10 mila abitanti, terzultimo per spesa sanitaria per pazienti che cambiano regione per curarsi.

Visto che il Consiglio dei Ministri, in considerazione del fallito raggiungimento degli obiettivi previsti dai piani di rientro, ha concordato l’impossibilità di esprimere l’intesa prevista dall’art.2, comma 90, della legge finanziaria per il 2010 che avrebbe potuto consentire alla Regione Molise di utilizzare le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, relative ai programmi di interesse strategico regionale, a copertura dei deficit del settore sanitario; che i doppi primariati inutili, i reparti che non hanno ragione di esistere, le assunzioni clientelari e parentali di personale inutile, le elefantiache strutture burocratiche piene di dirigenti super pagati, l’eccessivo numero di distretti sanitari e i costi di coordinatori territoriali delle attività sanitarie, svuotano ulteriormente le tasche dei cittadini; che la decisione del Governo nazionale di imporre l’aumento delle tasse regionali fino al completo ripianamento del deficit, è una ulteriore batosta per i cittadini e per l’economia del Molise, già in gravissime difficoltà; che i molisani, che già pagano le tasse più alte d’Italia, si vedranno schizzare le aliquote e le imposte alle stelle, ben oltre il tetto massimo previsto per legge che il malgoverno regionale grava sui cittadini molisani (pensionati, lavoratori, imprenditori, commercianti) che, oltre ad essere privati di servizi sanitari efficienti, subiranno l’aumento spropositato delle accise su gas, energia, carburanti, Irap e Irpef; che tutti i parametri della nostra regione sono in controtendenza rispetto alle dinamiche nazionali del federalismo e della responsabilizzazione territoriale; che il Molise è oggi una regione fortemente indebitata, con tutti i settori chiave in deficit strutturale (sanità, trasporti, personale, spesa corrente), senza più asset industriali e produttivi, con l’economia drogata dalle continue iniezioni di denaro pubblico verso aziende decotte e con un apparato sociale statico ed incentivato all’assistenzialismo; che nonostante il rischio commissariamento del settore sanitario molisano, continua ad esistere la figura dell’assessore regionale alla sanità, con il suo lauto compenso a carico dei contribuenti; che la gestione commissariale della sanità, con tanto di sub-commissari sempre a carico dei contribuenti, sia stata affidata proprio a chi ha determinato la catastrofe del settore(leggasi Iorio); che il governatore del Molise abbia definito la soluzione prospettata dal governo come “assurda, iniqua e incomprensibile” dimenticando che il deficit è cresciuto di pari passo con il consenso elettorale di cui ha goduto a piene mani; Considerato che secondo i dati della ragioneria generale dello stato in Molise, negli anni dal 2006 al 2009, il disavanzo strutturale è passato dal 13,1% al 14,3%: tale dato consegna al Molise il triste primato di unica regione d’Italia in controtendenza rispetto il contenimento della spesa;

IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA Il sindaco e la giunta a mettere in atto tutte le iniziative politiche e di competenza per salvaguardare i cittadini termolesi dall’inasprimento delle tasse, dai tagli ai servizi sanitari e da un eventuale e futuro ridimensionamento del Presidio Ospedaliero; – a contrastare ogni ipotesi di peggioramento e/o taglio all’offerta pubblica di servizi sanitari sul nostro territorio, a cominciare dal servizio di pronto soccorso e guardia medica; – a predisporre un piano di riduzione delle imposte e tasse comunali atto a bilanciare l’aumento di quelle regionali e tale per cui i cittadini termolesi abbiano inalterata la pressione fiscale complessiva derivata dalle imposizioni extra statali.

Si impegna altresì sindaco e giunta a predisporre ogni iniziativa politica ed istituzionale atta: – a contrastare il mancato rinnovo dei contratti di personale medico e paramedico dell’ospedale San Timoteo, soprattutto in vista della stagione estiva, laddove l’aumento della popolazione dovuta all’affluenza turistica, comporterebbe una diminuzione della qualità dei servizi sanitari e socio sanitari, con un allungamento dei tempi di attesa; – a contrastare ogni ipotesi che faccia pagare (attraverso l’aumento delle tasse ed i tagli ai servizi) ai cittadini i costi della inefficienza gestionale e politica del sistema sanitario messo in piedi dal governatore Iorio; – a far comprendere ai cittadini termolesi gravità, cause e conseguenze del “disastro” della sanità regionale e le gravi ripercussioni che le politiche sanitarie degli ultimi anni causeranno ai cittadini stessi.

I consiglieri comunali Francesco CARUSO Antonio GIUDITTA Mario DI BLASIO Antonio RUSSO Paolo MARINUCCI Daniele PARADISI Filippo MONACO

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