TERMOLI _ Ho presentato una mozione in Consiglio Comunale che, se votata dalla maggioranza assoluta dei consiglieri comunali, venti su trenta, consentirebbe di svolgere un referendum consultivo sulla metodologia della raccolta differenziata cosi come organizzata sull’intero territorio cittadino. Altresì chiaro che la mia ostinazione sarà ancora più evidente laddove dovesse essere bocciata la delibera di Consiglio e sarà necessario, affinché possa svolgersi la consultazione popolare, raccogliere poco meno di duemila firme “ufficiali” e quindi con le modalità previste dalla legge. In tal senso ci stiamo già organizzando perché i rumor negli ambienti istituzionali non sono buoni. In prima commissione, quella deputata alla revisione dello statuto e dei regolamenti è stata dichiarata inammissibile la proposta, presentata dai vertici politici e non istituzionali del PD, del regolamento sui referendum. Allo stesso tempo la maggioranza (???) di centro sinistra è pronta, per non indire il referendum, a celarsi dietro l’assenza del medesimo regolamento paventando, per questo, l’impossibilità di svolgere la consultazione referendaria. Tutto ciò si commenta da sé oltre che essere una mera scusa perché falsa e tendenziosa.

La verità è che hanno paura del popolo e del suo giudizio. Infatti il referendum è consultivo anche sé un risultato evidentemente negativo certo non potrebbe in alcun modo essere eluso o non considerato operativamente. Il Sindaco su questo tema fin’ora è stato silente. Tanto è silente su tutto, eccezion fatta per i temi che investono il mattone,l’accoglienza dei cittadini, il catastrofismo ipotetico, il malaffare diffuso, l’ingaggio di professionisti pugliesi, l’autoelezione squallida al Cosib con tanto di presenza di un onorevole della Repubblica, anche se con la veste di Sindaco, attorno ad un tavolo da picnic dietro un cancello malinconicamente chiuso probabilmente per sempre relativamente al Sindaco-Presidente (!!!).

Non me ne voglia il primo cittadino perché le mie riflessioni non sono mai personali ma educatamente ironiche, sarcastiche e politiche ma “ufficiali”. Invece a microfoni spenti, o , se preferite, alle “spalle”, pare che nessuno possa “sopportarlo” a partire dai suoi stessi consiglieri, salvo poi fare una “faccia “ diversa in riunioni ufficiali come in Consiglio. Lui lo sa, ma Lui sa anche ciò che è meglio per noi. Lui è il Profeta per Termoli, il Salvatore detto anche il Re Sole.
L’ultima annotazione è sulla mancanza di democrazia a Termoli. Fateci caso: se il centro destra vota contro le proposte del centro sinistra non è collaborativo e deleterio, mentre se gli stessi consiglieri dell’attuale opposizione sono propositivi sui temi cittadini, com’è accaduto sulle mozioni relative alla raccolta differenziata, sono stroncati dall’attuale amministrazione senza alcuna considerazione né, appunto, democrazia, salvo poi attuare, in separata sede, parte di quanto bocciato strumentalmente in Consiglio.

Termino con un accorato appello ai miei concittadini e a tutti i colleghi consiglieri ad iniziare dal primo cittadino: consentite al popolo di potersi esprimere e non ritenete “strumentale” anche la richiesta del referendum. Pensare ad una strumentalizzazione politica di un referendum è pazzesco per lo stesso significato dell’ufficio del referendum. Altresì affermare che tutto ciò è strumentale invece sa tanto di regime. Cittadini vi aspetto in Assise comunale il prossimo 28 Aprile informandovi anche che il referendum è l’ultimo punto all’ordine del giorno a meno che non si accetti di anticiparlo in Consiglio. Infatti, se non dovesse essere anticipato, sarebbe discusso intorno alla mezzanotte, l’ora dei fantasmi, della maggioranza di centro sinistra ben inteso.

Giuseppe Antonio Spezzano
Capogruppo ADC
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