CAMPOBASSO _ Il Consiglio regionale del Molise ha varato lo Statuto Regionale: si tratta dell’ennesima operazione di palazzo, blindata e verticistica, tutta interna a logiche di “casta” di chi detiene il potere. Spicca in modo imbarazzante nella carta statutaria, tra le altre cose, l’innalzamento indiscriminato del numero delle poltrone: a partire dai due consiglieri in più nel Consiglio Regionale, all’introduzione della inutile figura del “sottosegretario” e la nomina esterna degli assessori.

Dunque, circa una decina di ulteriori e ben remunerate “allocazioni” graveranno sul bilancio regionale. Ovviamente questi costi, che vanno ad aggiungersi a quelli già onerosi di Palazzo Moffa, dovranno esborsarli i cittadini molisani. Nessun tipo di discussione aperta e di partecipazione popolare sono stati previsti per tentare di elaborare proposte e emendamenti allo Statuto “dal basso”. Peraltro, tranne poche eccezioni, si evidenzia pure il fatto che buona parte dei consiglieri regionali di opposizione alla fine lo abbia votato insieme alla maggioranza in Consiglio Regionale. In un momento storico in cui la disoccupazione e l’impoverimento della popolazione della nostra Regione sono ai massimi livelli, suona davvero stridente e offensiva l’ulteriore e autoritaria operazione dell’istituzione regionale molisana.

Come Partito della Rifondazione Comunista, pertanto, siamo disponibili a promuovere e sostenere tutte le iniziative e le azioni politiche necessarie a contrastare questo statuto regionale, a partire dalla proposta già lanciata da alcuni esponenti politici e dal comitato di lotta degli “Uniti contro la Crisi”, ovvero, di abrogarlo attraverso il voto dei cittadini con l’indizione di un referendum regionale. Campobasso, 26 febbraio 2011 SEGRETARIO REGIONALE PRC MOLISE Antonello Manocchio

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