CAMPOBASSO _ “Il ritardo di 11 lunghi anni non può in alcun modo giustificare l’approvazione di questo tipo di statuto. Non solo. La circostanza di averlo votato a ridosso di decisive scadenze elettorali primaverili ed autunnali appare come una decisione politica sciocca ed ingenua se non – addirittura – come l’ennesimo messaggio di alcuni personaggi che non perdono occasione di mostrarsi “moderatamente omologhi” a Iorio e Vitagliano, come da qualche tempo fanno altri esponenti del centrosinistra sia sul territorio che in altri enti.

Alla mia disapprovazione, già annunciata nei giorni scorsi, intendo aggiungere, con la presente dichiarazione, la piena disponibilità, anche come Presidente della Provincia di Campobasso, ad aderire alla annunciata ed augurabile attivazione delle procedure referendarie previste per richiedere l’abrogazione della legge regionale di approvazione dello Statuto della Regione Molise.

Ciò desidero farlo e mi auguro di poterlo fare in uno scatto di orgoglio di appartenenza politica insieme ai consiglieri regionali del centrosinistra non solo per corrispondere al comune sentire che sempre più spontaneamente, ma rabbiosamente, sta lievitando nel tessuto sociale e culturale per le conseguenze legate alla scellerata decisione di portare i componenti degli organi regionali da 30 a 40 unità, con il relativo affronto di tipo politico, etico e finanziario che per brevità non oso commentare. A questo proposito, ritengo utile ricordare che gli amministratori provinciali hanno ridotto da 25 a 20 il numero di consiglieri ed azzerato ogni forma di spreco delle finanze pubbliche.

Aggiungo in modo più sommesso che la disapprovazione verso l’operato legislativo regionale risiede anche nel mancato riscontro nel testo statutario di temi da me più volte proposti e riproposti che rientrano nei principi della sussidiarietà e del trasferimento amministrativo, della gestione trasparente delle risorse pubbliche, del rapporto tra federalismo ed enti locali, del coordinamento del territorio per le infrastrutture, lo sviluppo locale, la sicurezza, la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Non da ultimo, mi permetto di annotare una considerazione secondo cui questo tipo di statuto, dal mio punto di vista, presenta anche elementi di antistoricità derivanti dallo stravolgimento palpabile della ratio voluta dal costituente in sede di riforma del Titolo V.

In particolare, per aver riconfermato, se non addirittura rafforzato, uno schema verticistico della regione rispetto al sistema delle autonomie locali, nonché centralistico rispetto all’ordinamento delle funzioni e dei compiti loro assegnati. Ecco, questa questione, che non è quantificabile in moneta, ma che è altrettanto importante se rapportata alla vita futura del Molise, lascia intendere che questo Statuto, chiuso ed autoreferenziale, è stato fatto a misura di chi governa, perché possa guardarsi l’ombelico e non di chi è governato, che ha bisogno invece di una regione che si apra all’esterno, che guardi agli altri con lo slancio della cooperazione e della reciprocità, per accrescere le proprie ricchezze, unica speranza, per cittadini e imprese, di evitare di soccombere sotto i pesanti fendenti del federalismo.

Insomma, uno statuto così fatto, che ci mette davanti alla scelta di perdere la nostra autonomia istituzionale o, in alternativa, di tornare ad essere Contado di Molise dopo aver assaporato l’ ebbrezza di essere Provincia di Molise e Regione Molise, non serve a nessuno e perciò è meglio abrogarlo per rifarne un altro più serio e in soli 11 mesi”.

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1 commento

  1. Il Presidente ha ragione sul nuovo Statuto Regionale e sulla scellerata decisione di portare i componenti degli organi regionali da 30 a 40 unità ma per quanto riguarda la Provincia ed i consiglieri provinciali deve sapere che molti cittadini sono convinti che possiamo farne a meno per ottenere un vero azzeramento di spreco delle finanze pubbliche.
    SI PARLAVA TANTO DI ABOLIRE LE PROVINCE ….