CAMPOBASSO _ Un unico certificato, un vero e proprio indicatore di qualità, capace di essere sintesi dello stato di salute di un edificio pubblico o privato; è il certificato di agibilità. Un documento indispensabile che garantisce l’idoneità all’utilizzo di un qualsiasi manufatto e che si rende ancor più indispensabile in strutture pubbliche come ad esempio le scuole notoriamente affollate e che sono il simbolo della legalità del rispetto delle regole e dei diritti dei cittadini. Sul territorio comunale di Campobasso ricadono altre alle scuole materne, elementari e medie inferiori, in tutto 25, anche diverse scuole medie superiori, che ospitano migliaia di studenti e centinaia di persone tra corpo docente e non. Della salute di queste persone ne sono responsabili dirigenti scolastici e autorità di governo del territorio sia a livello comunale che provinciale. La responsabilità dei soggetti su citati dovrebbe essere quella di dire chiaramente che ad oggi sul territorio di Campobasso vi sono pochissime scuole munite di certificato di agibilità, ad oggi vi sono pochissime scuole capaci di rispondere in maniera adeguata alla normativa tecnica vigente in materia di staticità e stabilità. Questo è un problema che va affrontato subito. Bisogna pianificare un piano di recupero degli edifici e un rinnovo del patrimonio edilizio scolastico.

Per raggiungere questo obiettivo si possono perseguire due strade. La prima ci è stata suggerita attraverso la vicenda liceo scientifico Romita, ovvero qualche dirigente scolastico con una lettera inviata a Provincia e Comune ha indicato un edificio idoneo (opificio), i ragazzi hanno scioperato ad oltranza per entrare nel caseificio, successivamente la ditta proprietaria dello stabile ha vinto una regolare gara e i ragazzi sono entrati a far lezione in un opificio che ad oggi non ha certificato di agibilità ma un documento urbanisticamente insignificante ovvero il certificato di idoneità temporanea ad uso scolastico.

Una seconda strada richiede invece un gesto di responsabilità. Coscienti tutti del fatto che in poche ore o pochi giorni la situazione non risulta risolvibile, consapevoli del fatto che se tutti i dirigenti scolastici scegliessero arbitrariamente la sede dove volersi insediare e scioperassero ad oltranza fino ad ottenere il risultato sperato saremmo di fronte all’anarchia totale, e consapevoli che uno sciopero generale ad oltranza rappresenterebbe una paralisi e una interruzione di un pubblico servizio, mi sento di indicare una soluzione diversa e alternativa a quelle già poste in essere in passato, articolabile in tre grandi fasi. individuare due siti (uno potrebbe essere la ex sede dello scientifico di via Scardocchia),dove costruire due edifici jolly per scuole elementari e medie inferiori, e per scuola media superiore. Realizzare 2 distinti edifici scolastici con strutture leggere e prefabbricate che ospiteranno di volta in volta la scuola o le scuole che si stanno adeguando.

Redigere un programma di interventi con adeguata copertura economica stabilendo una esatta calendarizzazione dei lavori con il coinvolgimento di Regione, Provincia e Comune. Ovviamente il processo è lungo, ma garantirebbe in pochi anni il rinnovo di tutto il patrimonio edilizio scolastico, e soprattutto garantirebbe il diritto allo studio e alla salute dei nostri Ragazzi. Per sollecitare una soluzione di questo tipo mi propongo, insieme a chi vorrà essermi vicino, come organizzatore di un corteo silenzioso che coinvolga dirigenti scolastici, amministratori, docenti, alunni, genitori e cittadini che sfileranno uniti per le vie della città sventolando il certificato di agibilità del proprio edificio scolastico (dove risulta presente), oppure in assenza di documentazioni valide, un foglio bianco simbolo di un certificato di agibilità inesistente. Per dare immediata eseguibilità alla proposta pubblico il mio numero di telefono personale (339 1613247) per adoperarci sin da subito affiche pacificamente e legalmente si arrivi ad una celere ed adeguata soluzione.

Ing. Michele Coralbo

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1 commento

  1. Fatti, non parole!
    Caro Coralbo
    ma dove era quando avevamo bisogno di qualcuno che ci fosse vicino? le tue proposte allora erano le nostre,ma partivano dal basso, come dice lei, da quelli che si battevano per il mozzarellificio per i propri figli. Io non ci sto a questo gioco!
    La politica deve ascoltare la gente,i proclami fateli in televisione. Auguri per i tempi lunghi, i tempi infiniti i tempi delle chiacchiere!