TERMOLI _ In riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere di minoranza Filippo Monaco agli organi di informazione, sull’investimento attuato dall’amministrazione comunale per il progetto “Conoscere Termoli”, interviene l’assessore alla Cultura Michele Cocomazzi: “Devo prendere atto, con costernata meraviglia, come il consigliere Monaco smarrendo il senso delle istituzioni, non trova altro da fare che correre dietro la sterilità di polemiche strumentali ed insensate, prive di fondamento sia sul piano sostanziale che politico.

Come può un politico presumibilmente navigato come lui, confondere la carta igienica ed il sapone con un progetto culturale assolutamente legittimo e didatticamente sensato perché corrispondente in pieno ai parametri dei curricula scolastici ministeriali? Come può lui, candidato sindaco del centrosinistra nell’ultima tornata elettorale smarrire, per non dire calpestare, il senso più profondo ed autentico di un impegno politico ed economico teso a cogliere, per il tramite della cultura e dell’apprendimento scolastico, il rispetto di una storia, della tradizione di un popolo, delle vicende legate ai suoi uomini più autorevoli?

Come può, essendosi apprestato a correre per la poltrona di primo cittadino di questa comunità, non fare un punto di onore la trasmissione dei valori di un popolo che, dalle sue umili origini, è riuscito a trasformare un villaggio di pescatori in una città dalle mille risorse che oggi costituisce certamente la più grande risorsa economico-finanziaria dell’intera Regione, luogo, tra l’altro, che al sottoscritto come allo stesso consigliere Monaco ha offerto ospitalità, lavoro e il luogo ove formare e far vivere una famiglia? Caro Filippo, non ti pare irrispettoso considerare superfluo o di scarsa utilità un progetto culturale – si badi bene – non incentrato sull’apprendimento del dialetto, come falso presupposto su cui apoditticamente e strumentalmente, hai per mesi tentato di incentrarne la finalità di fronte all’opinione pubblica, quando invece è stato forgiato attorno al principio dell’imprescindibile legame di ognuno di noi, cittadini termolesi a vario titolo, alla sua storia, alle sue radici, ai suoi uomini illustri, alle sue tradizioni, alla manifestazione e trasmissione degli eventi caratterizzanti lo stile e la presenza sul territorio di questa comunità?

Al rispetto e all’onore dovuto alle vecchie generazioni, a quei pochi superstiti, ancora in grado oggi di trasmettere ricordi, valori, antica sapienza sui cui presupposti una comunità si garantisce la continuità e la propria autenticità nei confronti delle nuove generazioni? E continuo a chiedermi: come mai il governo uscente, il governo di Filippo Monaco, in tre anni e mezzo di espletamento di un mandato, ha pensato bene di non investire mai nulla in Cultura per la Scuola e nella Scuola, mai identificando un progetto qualsiasi, che seppur non diretto alla conoscenza della cultura e delle tradizioni della città quantomeno mirasse all’approfondimento di argomenti come quelli elencati dallo stesso consigliere Monaco (cittadinanza, ambiente ecc..)? E come mai, chiederei ancora all’ex vicesindaco, dopo diversi anni di latitanza delle istituzioni locali, oggi registriamo il plauso delle dirigenze scolastiche dei circoli didattici (ad eccezione di uno – rispetto al quale evito pronunciamenti di sorta) e delle Scuole Medie, non solo per il progetto proposto, ma anche per aver avuto l’accortezza e la sensibilità di ristabilire un rapporto di fattiva, qualificata e pianificata collaborazione con suddette istituzioni scolastiche?

Ordunque, pregherei il consigliere Monaco di non continuare strumentalmente a confondere l’impegno “IMPRESCINDIBILE ED INSOSTITUIBILE” a favore della Cultura che è da Bilancio Comunale voce propria, con una propria autonomia gestionale e di spesa – come lo stesso esponente di minoranza ben sa – con quanto necessario per l’efficienza strutturale dei plessi, di competenza assolutamente diversa e specifica!!! Ad ogni buon conto, la sicurezza dei plessi scolastici è un argomento ben presente tra le priorità di questo governo cittadino, rispetto al quale stiamo intervenendo nonostante la ristrettezza delle risorse a disposizione, essendoci pure impegnati e la Regione con noi, ad individuare uno specifico finanziamento utile allo scopo che, mi auspico, non tarderà a pervenire. Sono e sono stati innumerevoli i sopralluoghi da me effettuati in tutti i plessi scolastici della città unitamente all’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Turdò, che da sempre ha dimostrato assoluta sensibilità al tema.

Lo stesso sindaco Antonio Di Brino ha inteso personalmente monitorare la situazione complessiva, facendosi costantemente parte diligente con la Regione Molise, per attingere al più presto a specifici finanziamenti. Ma mi domando e dico: Tu Filippo Monaco cosa hai fatto quale esponente di punta della Giunta precedente a favore della sicurezza e vivibilità delle nostre scuole? ….non attendo e mi auguro intelligentemente non proporrai, ulteriori banali repliche sugli organi di stampa – ferma restando la tua libertà di opinione-, e se vuoi sono pronto ad un confronto dialettico sul tema ma è facile prevedere che, se a distanza di pochi mesi dalla vostra fuoriuscita dal governo locale si viene a proporre interventi in tal senso, è evidente che la risposta l’hai già fornita.

Ti prego Caro Filippo, in un clima generale già sufficientemente precario, alziamo i toni della politica, convergiamo insieme verso una dialettica ed un confronto democratico tra le parti, usando argomenti pregnanti. Se opposizione è giusto che venga espletata, riponi i tuoi giusti propositi altrove e rispetta la cultura della città, il suo sviluppo, la sua crescita, rispetta il senso più profondo di una storia di popolo che necessariamente deve essere conservata e tramandata. E siccome, fino a prova contraria, Tu sei persona seria, fai in modo insieme a me di far “Conoscere Termoli” ai nostri ragazzi!!!”.

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2 Commenti

  1. dottore cocomazzi la cultura del dialetto appartiene alla strada con tutti i modi di dire anche le peculiari parolacce e soprattutto il linguaggio scurrile popolano che sono parte viva della lingua e non si possono apprendere o insegnare