TUNNELSTUMPO
a destra Marcella Stumpo del Comitato No Tunnel
TERMOLI – Ormai spetta al Governo decidere la fattibilità del Grande Scempio, ovvero di un tunnel dal porto al litorale nord e dello sbancamento del Piano di Sant’Antonio, per fare posto ad un fabbricato di 5 piani, da adibire per metà a parcheggio pubblico e per metà ad unità immobiliari private.

Fin dall’inizio, la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio del Molise ha criticato il progetto sotto il profilo archeologico, storico e paesaggistico; tra tutte le critiche, particolarmente marcata è stata quella riguardante il completo smantellamento del Piano di sant’Antonio, incluso il costone che lo delimita verso il mare.
L’amministrazione Sbrocca, vantando l’appoggio della Giunta regionale, non si è curata affatto di queste critiche, approvando il Grande Scempio nella conferenza di servizi decisoria, nonostante la confermata opposizione della Soprintendenza del Molise, che ha trovato il pieno e convinto appoggio del Ministero delle belle Arti, della cultura e del turismo.
Quando deciderà il Governo? Non è possibile prevederlo: può essere questione di giorni, di settimane, di mesi. 
Secondo l’Agenzia per la Coesione Territoriale (organismo che coordina e controlla i progetti finanziati dal Fondo Sviluppo e Coesione), se il Governo confermerà – come ci auguriamo – la bocciatura richiesta dal Ministero dei beni artistici e culturali e del turismo, il Comune potrà riprogrammare per altri progetti relativi alla viabilità i 5 milioni attribuiti al tunnel dal Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013. 
Vista la condizione penosa di molte strade di Termoli, questa è una ragione in più per auspicare la bocciatura del Grande Scempio.
Se per la decisione amministrativa dobbiamo attendere la decisione del Governo, non così per il referendum consultivo popolare, che resta nelle mani dell’amministrazione Sbrocca e che si continua a negare.
La vicenda si trascina ormai da due anni, e sarebbe troppo lungo sgranare il rosario di tutti gli intralci e temporeggiamenti che l’hanno costellata fino ad oggi.
Ci limitiamo a ricordare, ultimo passaggio in ordine di tempo, l’incontro che abbiamo avuto a metà novembre 2017 con la Commissione nominata dal Comune per valutare la ammissibilità dei quesiti referendari, che si è concluso con la nostra disponibilità a valutare una riformulazione dei quesiti stessi elaborata dalla Commissione.
Ad oggi, dopo circa tre mesi, la Commissione non ha ancora trovato il tempo di riformulare i quesiti.
Senza fretta, per carità.
La democrazia, come il paradiso, può attendere.

Comitato Referendario e Coordinamento No Tunnel


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