CAMPOBASSO _ Il Presidente della Regione Michele Iorio, in una lettera indirizzata ai Dirigenti scolastici, ai Sindaci e al mondo dell’associazionismo del Molise, oltre che ai Direttori dei Giornali e delle Televisioni, ha chiesto di attivare, nell’ambito del concorso “…Parlare d’Europa”, una serie di iniziative, nei rispettivi campi di appartenenza, per sensibilizzare i cittadini, e soprattutto i giovani, alle tematiche europee. Il progetto “…Parlare d’Europa”, giunto alla terza edizione, è stato voluto dalla Presidenza della Regione e curato dal “Servizio coordinamento politiche comunitarie e politiche nazionali-Ufficio Europa”, e mira a coinvolgere tutte le Istituzioni del Molise, sia pubbliche che private, in un Piano di azione comune teso a portare l’Unione Europea tra la gente facendone comprendere l’importanza storica, politica, economica e sociale. L’Europa Unita, infatti, vuole essere un luogo in cui le singole identità locali, regionali e nazionali, concorrono a creare un nuovo grande mosaico della cultura europea.

Tanti piccoli pezzi che si fondono in un solo grande disegno strategico teso a realizzare un soggetto sopranazionale che interloquisca col resto del mondo e crei al suo interno crescita e benessere, diffusi e duraturi. “…Parlare d’Europa”, dunque, vuole essere un incitamento a conoscere questa Istituzione per poter partecipare alle tante iniziative e proposte che essa pone in essere per lo sviluppo dei territori che la compongono. Il Presidente Iorio propone quindi alle Scuole, ai Comuni ed alle Associazioni di realizzare, da qui e fino al 9 maggio, Festa dell’Europa 2009, lezioni in aula, giochi didattici, rappresentazioni teatrali, disegni, poesie, fumetti e opuscoli su tematiche europee. Attività a cui affiancare anche incontri tematici ed occasioni di dibattito e confronto su specifiche iniziative di interesse comunitario. Il concorso invita anche le scuole a visitare le tante opere realizzate sul territorio regionale che sono state concretizzate con i fondi europei per lo sviluppo e la coesione.

L’Unione Europea – ha detto il Presidente Iorio- è la casa di culture, di identità, di tradizioni, di credi religiosi e di stili di vita, che vengono dalla sedimentazione di millenni di storia e che hanno fatto di questa parte del mondo la culla della civiltà occidentale. Una civiltà che ha dato benessere, conoscenze, conquiste sociali e politiche che hanno portato milioni di europei ad essere partecipi di una società democratica e liberale, tanto evoluta quanto capace di mettersi in gioco e rimodellarsi con le sfide della globalizzazione. L’intuizione di De Gasperi e degli altri Statisti dell’Europa del dopo guerra di creare una sovrastruttura nazionale che riunisse Paesi, che fino a pochi anni prima si erano fatti guerra, ma che avevano un enorme numero di elementi culturali e sociali comuni è oggi diventata realtà . Una conquista di grande importanza il cui merito appartiene a tutti. La UE dunque è la casa in cui ciascuno dei 27 Stati deve sentirsi “uniti nella diversità””.

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