Riccardo Mascolo
TERMOLI _ Nuova ondata di cassa integrazione alla Fiat di Termoli dopo le due settimane di settembre ed ottobre. Anche il mese di novembre sarà interessato dallo “stop” produttivo nell’azienda automobilistica di Contrada Pantano Basso. Lo ha comunicato ieri pomeriggio la dirigenza dello stabilimento di Termoli ai sindacati. Il riposo “forzato” degli operai questa volta, rispetto al passato, riguarderà tutti i dipendenti dell’impianto e non solo il comparto motori. Sono oltre 3 mila i dipendenti che, dal prossimo 31 ottobre al 4 novembre, resteranno a casa.

Sono anni che la cassa integrazione non toccava tutti gli operai dello stabilimento, i cambi che si sono difesi bene negli ultimi anni ed i motori _ ha commentato il segretario regionale della Fim-Cisl, Riccardo Mascolo _. Il momento è sicuramente difficile per l’azienda visto che le richieste di auto si riducono sempre di più. Le vendite sono in stallo soprattutto in Turchia e Polonia da dove arrivavano notevoli richieste”.

La cig di fine ottobre cade nello stesso periodo della scadenza dei contratti dei 60 giovani interinali i quali dovranno rassegnarsi ed attendere tempi migliori per tornare in fabbrica a lavorare. Questi, infatti, sono chiamati ad “armarsi” di pazienza e confidare nelle novità del nuovo anno. “Il periodo difficile in ogni caso è destinato a passare con l’arrivo del 2012 _ ha proseguito Mascolo _ allorquando è prevista la produzione a Termoli del nuovo cambio Evo, che è universale. Sarà, infatti, montato su tutti i modelli del gruppo automobilistico per cui ci sarà lavoro. Inoltre lo stabilimento di Termoli produrrà anche i motori della nuova Fiat Panda che sarà assemblata nello stabilimento di Pomigliano D’Arco. La situazione occupazionale dell’azienda e quella produttiva, a nostro avviso, dovrebbe migliorare già ad inizio del nuovo anno sperando che non ci siano altre amare sorprese nel frattempo”.

I sindacati, dunque, pur cercando di essere ottimismi sono preoccupati per il brutto momento dell’economia italiana ed europea così come per la decisione dell’Amministratore Delegato Marchionne di uscire da Confindustria.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

5 Commenti

  1. Novità
    Se a Termoli non arriva un nuovo motore, tra qualche anno ci si riduce come Termini Imerese! Ci vuole un nuovo motore da produrre, perchè il FIRE, un tempo all’avanguardia, ora è fatto vecchio! E ci vuole pure una nuova visione sindacale, perchè con la CGIL, la Fiat se ne va a produrre in Serbia, ossia di fronte a Temoli, sull’altra sponda dell’Adriatico!!!

  2. cgil
    se il pensiero sindacale fosse tutto concorde con la cgil la fiat se ne andrebbe in serbia.ma le sue produzioni dovrebbe venderle in serbia e li dove le produce,per importarle in Italia dovrebbe pagare un dazio del 45% poi voglio vedere a chi le vende quelle macchine.

  3. Non è possibile
    Ma hai mai sentito parlate di mercato globale? quello che tu prospetti sono almeno 150 anni che non si fa più. Oggi per forza ci si confronta sui mercati globali e pertanto bisogna essere il più possibile competitivi, per prodotto, prezzo e capacità di adeguarsi alle mutate condizioni di mercato. Se non si fa così, si soccombe!! E questo Marchionne lo ha capito bene! Chi non lo vuole capire è la CGIL. Ma si sa, ragionare con i soldi degli altri è tutto molto più semplice!!

  4. vorrei capire da cosa coglie questi spiragli positivi visto che termoli nn ha un piano industriale ed è costantemente sotto occupata di almeno un migliaio di lavoratori…ma come fa la cisl a chiamarsi ancora sindacato di lavoratori?