TERMOLI _ Non si può restare inermi di fronte all’incuria e alla disattenzione che le principali istituzioni molisane hanno nei confronti del nostro patrimonio culturale. Basta vedere i ritardi accumulati per risolvere alcuni problemi pratici dell’Istituto Regionale per gli Studi Storici del Molise. Da anni i dirigenti dell’IRESMO chiedono un contabile anche part-time per assicurare l’ordinaria attività dell’Ente senza ricevere alcun riscontro. Al contrario per il 2010 l’Istituto è costretto ad agire in esercizio provvisorio perché il Bilancio di Previsione è fermo in Giunta. Con un colpo di mano la Maggioranza ha istituito la Fondazione “ MOLISE CULTURA “ nominando il Direttore nella persona dell’ex-Assessore esterno Sandro ARCO. Tutti gli altri Organi della Fondazione devono essere ancora insediati e non è chiaro quale sarà il rapporto tra l’Amministrazione Pubblica Regionale e questo organismo anomalo che agirà con regole civilistiche private.
A chi assegnerà i fondi ? Con quali criteri ? Un’associazione culturale, un amministratore locale, un qualsiasi interlocutore istituzionale a chi dovrà rivolgersi per esporre un progetto o un’iniziativa ? All’Assessore Regionale, alla Struttura Pubblica o alla Fondazione ? Non è che questo ennesimo Ente serve ad avere le mani libere con meno controlli e maggiore discrezionalità nella gestione di fondi pubblici ? 

Registro che la delega alla Cultura è rimasta nelle mani del Presidente della Giunta ma quella ai Beni Culturali è stata assegnata all’Assessore Filoteo Di Sandro. Qual è la motivazione ? Non era più semplice tenere insieme queste funzioni per una più armonica attività di settore ? Se proprio doveva nascere una Fondazione non era il caso di coinvolgere il Forum degli Operatori Culturali che coraggiosamente si batte in condizioni proibitive nella nostra Terra in difesa della cultura ? Si poteva aprire un confronto con le Province, i Comuni, le Associazioni più significative che da anni operano con successo e penso agli Amici della Musica, al Teatro del Loto e a tante altre esperienze interessanti. Da un confronto aperto si sarebbero evidenziate le potenzialità locali ed il connubio positivo tra Storia, Arte, Ambiente e Beni Culturali.

Gli strumenti che si mettono in campo sono utili ed efficaci se rispondono a un’Idea, a un Progetto o a linee di intervento che si perseguono per il futuro. In caso contrario si procede anteponendo la volontà di controllare le dinamiche settoriali per finalità politiche senza alcun disegno vero di valorizzazione culturale regionale. Venendo ad altro argomento qual è lo stato delle biblioteche, pubbliche e private, dei musei, degli archivi storici e dei beni librari c’è da essere fortemente preoccupati. La vecchia legge regionale del 1980, da due anni non ha più copertura finanziaria nel Bilancio della Regione con l’ovvia conseguenza che i rari interventi di sostegno del passato stanno progressivamente scomparendo.

I comuni senza finanziamenti non riescono con le ristrettezze finanziarie di questo periodo né ad avere risorse per tenere aperte le biblioteche o i musei e né a maggior ragione a salvaguardare dal deperimento gli archivi storici e le catalogazioni più a rischio. In pratica il patrimonio più prezioso del Molise è in balìa dei cittadini coscienziosi e degli amministratori di buona volontà. La nostra storia, i tanti archivi privati meritevoli di recupero, catalogazione e salvaguardia, le biblioteche delle scuole, dei comuni e di singoli cittadini, i musei e solo per menzione gli archivi parrocchiali che custodiscono tutti gli atti antecedenti il codice napoleonico, versano in uno stato di dimenticanza istituzionale e di indifferenza generale. Basterebbe girarsi intorno per acquisire le buone pratiche di altre regioni che hanno investito sulla cultura valorizzando il loro patrimonio e creando occupazione di qualità. Servirebbe un banale coinvolgimento degli operatori di questo settore che masticano la materia e potrebbero dare suggerimenti saggi all’Amministrazione Regionale.

Ma per fare tutto ciò il Molise deve rialzarsi dal torpore che lo ha cloroformizzato. Siamo un territorio dormiente che versa in una palude di mediocrità intellettuale che marginalizza le eccellenze, espelle il merito e respinge la qualità. Regna la visione di corto respiro, l’interesse immediato, la micro-convenienza e la rete amicale o clientelare che dir si voglia. Non si investe sulla conoscenza, né sulla banda larga o sulla connessione veloce. Si assiste pavidamente a tagli di centinaia di posti nella scuola pubblica scrollando le spalle. Centinaia di studenti ogni anno non riescono ad accedere alla borsa di studio perché nel Bilancio della Regione vengono stanziati pochi soldi, preferendo ad essi, le commissioni speciali inutili, le segreterie particolari, le consulenze ridondanti o ogni altro sperpero funzionale al mantenimento dello scranno.

L’Università si parla addosso frazionandosi come una scuola media tra borgate e campagne con indubbie penalizzazioni per i ragazzi e per i docenti. Le manifestazioni culturali sponsorizzate dalla Regione sono promosse dai Giovani di Forza Italia con buona pace di uomini di indubbio spessore quali Biscardi, Picardi, Petrocelli o altri che non vengono nemmeno sentiti. Chiudo questa nota sollecitandovi a reagire. Proviamo a invertire la rotta costruendo reti relazionali, Forum tematici o sedi in cui si possa studiare, discutere e decidere insieme le iniziative più opportune per riaprire una finestra sulla cultura molisana. Conosco le difficoltà e sono consapevole della rassegnazione che è subentrata all’atavico scetticismo che ci contraddistingue ma abbiamo il dovere di provarci allontanando dal settore chi è abituato a vedere la cultura dal buco della serratura.

Michele Petraroia

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2 Commenti

  1. per il cos reg
    caro consigliere regionale del pd, perchè scrivi su tutti i giornali, telematici e quanto altro e su tutti gli argomenti possibili, ma non sei vicino al tuo partito a termoli, ufficialmente, lealmente a sostenere il candidato sindaco che corre con il simbolo pd? tu che bacchetti sempre tutti perchè non rispettano le regole, perchè non rispetti lo STATUTO pd. lo hai letto? sai cosa dice? chi scende in campo in una competizione elettorale con un altro simbolo, in presenza di liste con il simbolo pd, è fuori dal partito. che per caso ti stai avviando anche tu verso di pietro e l’idv visto che a montenero ti sei schierato per una lista civica (sponsorizzata da idv) ed a termoli che invece c’è la luista pd non ti fai vedere?

  2. lodevole, ma…
    certo che a predicar bene ci vuole poco, ma poi quando si razzola male cosa si pretende di raccogliere? il consigliere petraroia dovrebbe farsi un esame approfondito un pò su tutto il suo intervento politico in questa regione. perchè non siede più nei banchi della minoranza, soprattutto quando ci sono argomenti che viceversa avrebbero la necessità di essere sostenuti? e cosa concordo con quanto affermato nel commento precedente. se c’è una lista del partito democratico che si presenta con il simbolo, tutti gli iscritti e gli eletti devono sostenerla e non fare finta di essere distratti da altre cose.