TERMOLI – Tribunale di Larino rigetta richiesta di rito abbreviato della guardia giurata che violentò e perseguitò la moglie per anni. “Colpo di scena” nell’udienza a carico del quarantenne del Basso Molise accusato di violenza sessuale, stalking, minacce e lesioni nei confronti dell’ex moglie costretta a vivere in casa come una reclusa per evitare le continue incursioni violente del consorte. Il giudice frentano, ieri pomeriggio, nel corso dell’udienza, non ha accettato la richiesta di “processo breve” presentata dal difensore del vigilantes disponendo, invece, il processo immediato davanti ai magistrati in seduta collegiale.

La data dell’udienza dibattimentale sarà fissata entro qualche giorno. L’uomo di 40 anni, nonostante avvese una nuova e stabile relazione sentimentale con un’altra donna, non sembra aver mai accettato la decisione di separazione della consorte che ha persequitato per anni fino a minacciarla sempre più spesso con una pistola costringendola a vivere in casa come una reclusa.

La giovane, terrorizzata dall’uomo fino a vivere in casa con le imposte sempre chiuse e quasi al buio, ha trovato il coraggio di denunciare l’incubo in cui era finita prima al suo legale di fiducia, l’avvocato Roberto D’Aloisio e poi ai carabinieri di Termoli impegnati in serrate indagini, prima dell’arresto dell’uomo. Il quarantenne è finito ai domiciliari per qualche tempo ed ora ha il divieto di avvicinamento all’ex. Dovrà restare a distanza di almeno 1 chilometri. In caso di violazione dell’ordinanza del giudice, rischia la cella.

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